martedì 14 febbraio 2012

Raphael Rossi e i rifiuti zero - Passaparola - Dal Blog di Beppe Grillo


Raphael Rossi ha dimostrato con i fatti che la raccolta differenziata in Italia è possibile, che gli inceneritori sono inutili e che l’unico vero problema è la volontà politica.Rapahael è stato ex presidente dell’ASIA, azienda addetta alla raccolta di rifiuti urbana di Napoli ed ex consigliere e vicepresidente della AMIAT, Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino Amiat. Durante il suo mandato la raccolta differenziata a Torino è cresciuta dal 26% al 42,4%. Gli fu offerta una tangente per l’acquisto di macchinari inutili e rifiutò denunciando i responsabili per corruzione. Come premio non venne riconfermato all’AMIAT. Per il Sistema, chi è onesto è pericoloso.

A Scampia 64% di raccolta differenziata

Buongiorno a tutti, sono Raphael Rossi, un tecnico specializzato nelle raccolte differenziate e in particolare nelle raccolte differenziate porta a porta che sono quelle che permettono di raggiungere i risultati più interessanti. Oggi vi racconterò quello che è lo stato dei rifiuti in Italia, ma soprattutto quelle che sono e possono essere le migliori pratiche che i territori, i comuni, gli amministratori possono mettere in opera per riuscire a raggiungere risultati di raccolta differenziata importanti, sì perché la differenziata, dividere i materiali è il modo per poterli avviare effettivamente a recupero, invece mescolati tutti insieme e andando a smaltimento sia che vadano all’inceneritore, sia che vadano alla discarica, sono fonte di inquinamento in un caso questo inquinamento rischia di andare nella terra, nell’altro caso rischia di andare nell’aria, ma in tutti i casi è uno spreco e il rischio di un inquinamento del nostro ambiente. Invece dividendo i materiali si riesce effettivamente a dare loro nuova vita. In Italia la maggioranza della quantità di rifiuti prodotta dagli italiani va a finire in discarica, purtroppo la raccolta differenziata in Italia ha raggiunto risultati intorno al 25% ma non ancora risultati che invece in altri Paesi riescono a lasciare una minima residua parte allo smaltimento che sia inceneritore o che sia discarica. La realtà in Italia è molto, molto diversa, ci sono Regioni nelle quali c’è già una media a livello regionale superiore al 50% di raccolta differenziata e Regioni che purtroppo stanno ancora intorno al 10% Occorre precisare che sono tutti dati molto recenti, perché fino a pochi anni fa si pensava impossibile fare risultati di raccolta differenziata attorno al 50/60% in grandi città, ma solo in piccoli comuni, oggi tutte le grandi città italiane o quasi tutte le grandi città italiane hanno sviluppato sistemi di raccolta differenziata porta a porta, riuscendo a raggiungere risultati intorno al 50/55 anche 60% di raccolta differenziata. A Torino circa metà della città con la raccolta porta a porta raggiunge il 60% di raccolta differenziata, nella stessa Roma qualche anno fa un quartiere della città raggiunse il 65% di raccolta differenziata, a Napoli una città molto, molto complessa sia dal punto di vista sociale che anche urbanistica, sono stati raggiunti risultati eccellenti nelle zone in cui è partito il porta a porta, anche in quel caso attorno al 65% di raccolta differenziata. L’ultimo quartiere in cui è stato attivato questo sistema, il quartiere di Scampia, un quartiere difficile dal punto di vista sociale, si è arrivati al 64% di raccolta differenziata, risultati eccellenti dal punto di vista quantitativo, tanta raccolta differenziata, ma anche una buona raccolta differenziata, se fatta con attenzione e con sistemi di raccolta di tipo domiciliare, perché la quantità conta, ma conta anche la qualità, purtroppo i cassonetti stradali hanno quel grande difetto che basta che uno si comporti male per rovinare il lavoro di tutti gli altri, mentre i sistemi di tipo porta a porta o domiciliare nei quali alla famiglia o al condominio, al numero civico viene affidato il contenitore per fare le raccolte differenziate, sono i sistemi che permettono di controllare la qualità e di richiamare o anche sanzionare chi si comporta malamente.

L'importanza del rifiuto organico

Quelle che vi ho detto sono alcune belle, lodevoli eccezioni, vi dicevo Napoli, ha raggiunto nelle zone in cui ha attivato il porta a porta il 60% di raccolta differenziata ma sulla sua intera città oggi è circa il 22%, Torino vi dicevo prima è al 60%laddove ha attivato il porta a porta, ma su tutta la città è solo al 40%, quindi la situazione italiana è proprio a luci e ombra, a macchia di leopardo, con delle realtà virtuose che raggiungono anche il 75/80% di raccolta differenziata e delle realtà nelle quali si sprofonda a raccolte differenziate intorno al 10% e questo comporta complessivamente che ogni anno sprechiamo decine di milioni di metri cubi di discarica, circa 20 milioni di metri cubi, lasciando in realtà un problema alle generazioni che verranno, che si troveranno un domani a dover bonificare tutti questi spazi che noi abbiamo sprecato. E’ molto importante sviluppare le raccolte differenziate e che gli amministratori di tutti i comuni attivino percorsi virtuosi di raccolta non solo delle frazioni secche, quelle che raccoglie il Conai, quindi non solo il vetro, non solo gli imballaggi in plastica, non solo l’alluminio, tutte le frazioni dei consorzi di filiera, ma anche la raccolta dell’umido organico, gli scarti da cucina che sono quelle frazioni che meglio e più facilmente sono riciclabili perché è molto facile comprendere come una mela passi dal nostro piatto tramite la raccolta differenziata diventare di nuovo terriccio, lo fa la natura da sempre e si tratta semplicemente di farlo in un processo industriale. E’ meno immediato comprendere come invece quella mela, se mandata insieme con tutti gli altri rifiuti, diventi un fattore prepotente di inquinamento, perché se mandata in discarica si mescola con infinite altre cose e anche quella mela, producendo percolato, può essere fonte di inquinamento perché si mescola con pile, con tante altre piccole cose che noi produciamo e che possono essere inquinanti. Allo stesso modo quella mela, se mandata all’inceneritore è fatta d’acqua e quindi bruciarla costa dell’energia. E’ molto importante che i comuni italiani sviluppino la raccolta differenziata dell’organico, degli scarti da cucina, anche perché l’Italia oggi è un Paese che importa compost dall’estero, quindi visto che noi abbiamo bisogno di compost, il terriccio sia per la florovivaistica, ma anche quello che usiamo a primavera quando piantiamo il geranio, quando andiamo a comprare del terriccio è interessante vedere come proviene dall’estero eppure sprechiamo tantissimo organico.

Raggiungere rifiuti 0

Definiamo i sistemi: un sistema di raccolta differenziata di tipo porta a porta è un sistema nel quale ci sono piccoli contenitori affidati alle famiglie, oppure al condominio e questi contenitori vengono esposti su strada e raccolti secondo un calendario predeterminato,la cosa interessante è che il contenitore non è più anonimo di tutti, ma ha un codice, oppure proprio il nome per il quale si sa direttamente che appartiene a Raphael Rossi piuttosto che a Mario Bianchi. Il caso di Torino è molto interessante, perché Torino ha avuto dal 1995 al 2010 una crescita delle raccolte differenziate da circa il 2% a circa il 42%, una crescita che se vista così, potrebbe sembrare una crescita graduale, un po’ alla volta, di anno in anno piccoli sforzi che producevano risultati. Questi dati ufficiali del Comune di Torino ci fanno vedere come su questo grafico le raccolte differenziate dei quartieri in cui il sistema era attivato con il porta a porta sono attorno al 60% di raccolta differenziata, lo vedete qui negli istogrammi verdi, mentre i quartieri in cui il sistema era attivato con raccolta differenziata stradale, ha una media solo del 25/30%, questo ci dice come i sistemi di raccolta influiscono molto sui risultati che si vanno a determinare e quindi che i sistemi di raccolta domiciliari o porta a porta, danno risultati eccellenti di raccolta differenziata. Vi sono poi altri comuni che hanno dato un obiettivo ancora più ambizioso rispetto alla raccolta differenziata, voi sapete la raccolta differenziata ha degli obiettivi posti dall’Europa del 65% di raccolta differenziata e del 50% di riciclaggio effettivo, l’Europa dice che non basta fare la raccolta differenziata, ma bisogna anche fare riciclaggio di tutto quello che si va a raccogliere in modo differenziato, ci sono dei comuni che oltre a questi obiettivi pure ambiziosi se ne sono dati un altro, l’obiettivo rifiuti 0, un obiettivo che è politico ovviamente, che è quello di dire: “Lanciamo il cuore oltre all’ostacolo e troviamo il modo di concepire i rifiuti residui, quindi i rifiuti da portare a smaltimento, quello che non riusciamo proprio a differenziare, come degli errori di progettazione, andiamo a riprogettarli in maniera tale che non esistano più e non costituiscano più un impatto negativo sull’ambiente”. L’obiettivo di lungo termine è una società nella quale non ci siano più rifiuti da mandare a smaltimento, ma tutte le cose siano riusabili, riciclabili, recuperabili. Raggiungere rifiuti 0 vuole dire dopo che si è fatta la raccolta differenziata ai massimi livelli possibili, dopo che si sono fatte iniziative di prevenzione e riduzione dei rifiuti come contrastare l’acqua in bottiglia, ragionare sul rifiuto residuo. Faccio parte del comitato scientifico di Rifiuti 0 costituito dal Comune di Capannori e ogni anno ci riuniamo per capire quali rifiuti che dobbiamo porci l’obiettivo di non produrre più, un anno si è lavorato sui pannolini, un anno si è lavorato sui tessili, un anno si è lavorato sulle cialde del caffè, e è stato straordinario vedere come questi piccoli rifiuti che diventavano molto grandi nel momento in cui si era già riciclato tutto il resto, potevano essere effettivamente riciclati in certi casi addirittura riusati.

Controlla il tuo comune

Tocchiamo adesso il problema dei costi dei servizi di raccolta porta a porta, perché con questo riusciamo anche a capire perché non è sviluppato dappertutto. Per farlo dobbiamo dividere il costo del servizio di raccolta rifiuti in due voci:Tocchiamo adesso il problema dei costi dei servizi di raccolta porta a porta, perché con questo riusciamo anche a capire perché non è sviluppato dappertutto. Per farlo dobbiamo dividere il costo del servizio di raccolta rifiuti in due voci: da una parte il costo della raccolta che paga gli uomini e i camion che raccolgono i rifiuti, dall’altra parte il costo dello smaltimento che serve a mandare in discarica o all’inceneritore i rifiuti indifferenziati raccolti. I sistemi di raccolta porta a porta hanno dei costi di raccolta più alti perché ovviamente sono contenitori più piccoli, più numerosi e che stanno presso le famiglie o i palazzi e non per strada, quindi raccoglierli costa obbligatoriamente di più, però generano risultati di raccolta differenziata eccellenti, invece di mandare in discarica 75 su 100, mandano in discarica solo 25 su 100 Quindi se lo smaltimento costa tanto, la raccolta porta a porta diventa conveniente. se invece lo smaltimento costa poco, come nelle vecchie discariche o nei vecchi inceneritori che magari non hanno gli standard ambientali degli ultimi, può succedere che la raccolta differenziata porta a porta non sia il sistema più conveniente dal punto di vista economico e che quindi bisogna farla solo per un motivo di tipo ambientale e di tipo civico ma non per un motivo di tipo economico, questo è il motivo per cui in alcune parti d’Italia non si fa e alcuni amministratori dicono che non si fa perché costerebbe troppo. È importante dire a questi amministratori: costerebbe troppo ma contabilizziamo costo di raccolta e costo di smaltimento. La prospettiva delle raccolte differenziate è quella nel breve termine di fare in tutta Italia quello fatto dalle migliori esperienze italiane, estendere il best practice questo ci permetterebbe nel giro di pochissimo tempo di raggiungere su scala nazionale anche il 60/70% di raccolta differenziata. Tenete conto che alcune Regioni italiane, come il Piemonte o il Veneto, hanno già medie di raccolta differenziata attorto al 50% e quindi facilmente si possono portare risultati di questo tipo a tutta l’Italia. Possiamo immaginare sul medio termine di arrivare a ridurre a 0 quei pochissimi rifiuti che non sono oggi riciclabili. Quindi quello che possono fare i cittadini è controllare il loro comune, fare la raccolta differenziata a casa loro e controllare che il loro comune faccia correttamente la raccolta differenziata, verificando le percentuali di raccolta che il loro comune raggiunge e ricordando agli amministratori che la legge e tutte le direttive europee pongano il 65% di raccolta differenziata come obiettivo minimo e il 50% di riciclaggio effettivo complessivo dei rifiuti, quindi quello che devono fare i cittadini e quello che devono fare gli amministratori è vegliare a che questi risultati siano effettivamente raggiunti.

Nessun commento: