Giuliano
Amato riceve mensilmente una doppia pensione, 22mila euro dall’Inpdap e
9mila euro dal Parlamento. Un privilegiato, un simbolo della casta, uno
spreco umano.
E proprio lui dovrà occuparsi dei finanziamenti ai partiti, di quel
buco nero di soldi che finiscono ai movimenti politici e non si sa mai
dove vanno finire.
Un idolo dei politici che vogliono solo “mangiare” dovrà mettere a
dieta i colleghi? Ma chi ci crede? Solo degli sprovveduti come i
tecnici, sempre più in difficoltà, potevano pensare di affidare ad Amato
(si spera gratis) questo compito.
Noi intanto paghiamo Amato 30mila euro al mese e paghiamo i tecnici
per dare ad Amato un ruolo che ovviamente non sarà in grado di compiere.
Che felicità…
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