Ieri mattina flash mob degli attivisti dell'associazione A Sud sotto la sede Rai di Viale Mazzini per denunciare la censura Rai sul Vertice Onu Rio+20
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Ieri mattina circa trenta attivisti hanno partecipato al Flash Mob promosso dall'Associazione A Sud sotto la sede della Rai di Viale Mazzini a Roma per denunciare l'imbarazzante silenzio del servizio pubblico televisivo sul Vertice Mondiale Onu sulla Sostenibilità, che si terrà nei prossimi giorni a Rio de Janeiro, in Brasile.
Il Vertice, noto come Rio+20, perchè arriva a due decenni di distanza dal famoso Vertice della Terra del 1992, è un appuntamento di grande rilevanza per le sorti del pianeta. Dopo il clamoroso fallimento di 20 anni di politiche di sviluppo sostenibile, e nonostante sia in atto la crisi ecologica più grave e profonda che la Terra abbia mai vissuto, nessuna attenzione è stata garantita all'appuntamento da parte della televisione pubblica.
Eppure a Rio in gioco c'è il futuro del pianeta, il futuro delle generazioni che verranno.
La drammaticità della situazione meriterebbe la dovuta attenzione da parte del mondo dell'informazione, che avrebbe per sua natura il dovere di occuparsi di questi temi e di appuntamenti di grande rilievo internazionale. All'iniziativa ha partecipato anche Roberto Natale, segretario della FNSI, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che nel suo intervento ha sottolineato la centralità del tema dell'informazione per il sano svolgimento della vita democratica del paese.
Gli attivisti hanno chiesto di essere ricevuti dai vertici dell'azienda e dalla Commissione di Vigilanza, che hanno rifiutato di incontrare la delegazione a conferma della censura esistente su questi temi, a favore di argomenti ben meno rilevanti e che tuttavia infestano i programmi televisivi da mattina a sera.
Tale incontro era stato peraltro già rifiutato dopo l'azione di pressione sul servizio pubblico portata avanti nelle scorse settimane da Rigas, Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale – di cui A Sud è tra i fondatori – unitamente alla CGIL Nazionale e con l'appoggio della FNSI, per chiedere il rispetto del diritto ad essere informati sancito dall'art.21 della Costituzione. La richiesta di incontro era stata inoltrata al Direttore Generale della Rai Lei, al presidente del cda Rai Garimberti e al presidente della Commissione di vigilanza Zavoli.
Difendiamo e rivendichiamo il sacrosanto diritto dei cittadini di essere informati adeguatamente e in maniera corretta delle importanti questioni inerenti la crisi ambientale, la gravità della situazione attuale, il dibattito in corso nel mondo, gli appuntamenti e le proposte avanzate tanto dai governi quanto dalle organizzazioni sociali.
Contestualmente, denunciamo ancora una volta la violazione del diritto ad una corretta informazione, che è presupposto irrinunciabile per un pieno esercizio democratico nonché per stimolare processi di consapevolezza e di cittadinanza attiva.
Diritto all'informazione!
Diritto al futuro!
Segui le giornate di Rio su http://www.asud.net/ !
Info e contatti:
maricadipierri@asud.net
+39.348.6861204
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http://www.prioritafuturo.org/
RIO+20: cosa c'è in gioco
A Rio si incontreranno governi, imprese, organizzazioni internazionali e istituzioni finanziarie proponendo come soluzione alla crisi ecologica investimenti massicci in una “green economy” che non mina le basi di un modello di sviluppo che crea disuguaglianze sociali e devastazione ambientale. Continua ad accentrare i profitti nelle mani di pochi socializzando invece i costi; si basa su uno sfruttamento delle risorse non meno intensivo di quello attuale; continua ad avere come unico faro il profitto e non la giustizia.
A queste false soluzioni, la società civile, sindacati, movimenti, reti, organizzazioni etc, oppongono proposte orientate invece alla transizione verso un modello di sviluppo basato sulla giustizia e in armonia con i limiti fisici del pianeta.
Riconversione ecologica del tessuto produttivo, passaggio a un modello energetico distribuito e da fonti pulite, conversione del modello alimentare dall'agroindustria all'agroecologia, cambiamento degli stili di vita, difesa dell'acqua e dei beni comuni dalle leggi del mercato, etc.
Di tutto questo, di temi così importanti per il futuro di noi tutti, non c'è menzione nel palinsesto Rai di queste ultime settimane.
L'Italia a Rio+20
A Rio+20 sarà presente una delegazione di RIGAS, la Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale.
Rigas è una rete sociale cui aderiscono oltre 70 realtà italiane tra sindacati, comitati, organizzazioni sociali, associazioni e centri studi che lavora a livello locale, nazionale ed internazionale su tematiche connesse alla giustizia sociale ed ambientale.
http://www.reteambientalesociale.org/
In Italia Rigas ha elaborato una piattaforma politica in cui sono contenuti tanto l’analisi della situazione attuale, quanto l’articolazione di proposte tematiche per far fronte all’emergenza rispondendo al contempo alla richiesta
di maggior partecipazione e di conversione del modello economico.
Leggi la piattaforma politica
Verso Rio+20 Rigas ha lanciato una campagna di informazione e mobilitazione: “pRIOrità futuro” come strumento per dare visibilità a tale percorso, con l’obiettivo di informare e mobilitare la società civile e spronare le forze politiche, le amministrazioni locali e i media affinchè assumano l’importanza e l’urgenza del dibattito e dell’azione su questi temi.
http://www.prioritafuturo.org/
Segnalaci la tua iniziativa su Rio+20
Scrivi a: prioritafuturo@gmail.com
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Scrivi a: luciegreyl@asud.net
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Il Vertice, noto come Rio+20, perchè arriva a due decenni di distanza dal famoso Vertice della Terra del 1992, è un appuntamento di grande rilevanza per le sorti del pianeta. Dopo il clamoroso fallimento di 20 anni di politiche di sviluppo sostenibile, e nonostante sia in atto la crisi ecologica più grave e profonda che la Terra abbia mai vissuto, nessuna attenzione è stata garantita all'appuntamento da parte della televisione pubblica.
Eppure a Rio in gioco c'è il futuro del pianeta, il futuro delle generazioni che verranno.
La drammaticità della situazione meriterebbe la dovuta attenzione da parte del mondo dell'informazione, che avrebbe per sua natura il dovere di occuparsi di questi temi e di appuntamenti di grande rilievo internazionale. All'iniziativa ha partecipato anche Roberto Natale, segretario della FNSI, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che nel suo intervento ha sottolineato la centralità del tema dell'informazione per il sano svolgimento della vita democratica del paese.
Gli attivisti hanno chiesto di essere ricevuti dai vertici dell'azienda e dalla Commissione di Vigilanza, che hanno rifiutato di incontrare la delegazione a conferma della censura esistente su questi temi, a favore di argomenti ben meno rilevanti e che tuttavia infestano i programmi televisivi da mattina a sera.
Tale incontro era stato peraltro già rifiutato dopo l'azione di pressione sul servizio pubblico portata avanti nelle scorse settimane da Rigas, Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale – di cui A Sud è tra i fondatori – unitamente alla CGIL Nazionale e con l'appoggio della FNSI, per chiedere il rispetto del diritto ad essere informati sancito dall'art.21 della Costituzione. La richiesta di incontro era stata inoltrata al Direttore Generale della Rai Lei, al presidente del cda Rai Garimberti e al presidente della Commissione di vigilanza Zavoli.
Difendiamo e rivendichiamo il sacrosanto diritto dei cittadini di essere informati adeguatamente e in maniera corretta delle importanti questioni inerenti la crisi ambientale, la gravità della situazione attuale, il dibattito in corso nel mondo, gli appuntamenti e le proposte avanzate tanto dai governi quanto dalle organizzazioni sociali.
Contestualmente, denunciamo ancora una volta la violazione del diritto ad una corretta informazione, che è presupposto irrinunciabile per un pieno esercizio democratico nonché per stimolare processi di consapevolezza e di cittadinanza attiva.
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A Rio si incontreranno governi, imprese, organizzazioni internazionali e istituzioni finanziarie proponendo come soluzione alla crisi ecologica investimenti massicci in una “green economy” che non mina le basi di un modello di sviluppo che crea disuguaglianze sociali e devastazione ambientale. Continua ad accentrare i profitti nelle mani di pochi socializzando invece i costi; si basa su uno sfruttamento delle risorse non meno intensivo di quello attuale; continua ad avere come unico faro il profitto e non la giustizia.
A queste false soluzioni, la società civile, sindacati, movimenti, reti, organizzazioni etc, oppongono proposte orientate invece alla transizione verso un modello di sviluppo basato sulla giustizia e in armonia con i limiti fisici del pianeta.
Riconversione ecologica del tessuto produttivo, passaggio a un modello energetico distribuito e da fonti pulite, conversione del modello alimentare dall'agroindustria all'agroecologia, cambiamento degli stili di vita, difesa dell'acqua e dei beni comuni dalle leggi del mercato, etc.
Di tutto questo, di temi così importanti per il futuro di noi tutti, non c'è menzione nel palinsesto Rai di queste ultime settimane.
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A Rio+20 sarà presente una delegazione di RIGAS, la Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale.
Rigas è una rete sociale cui aderiscono oltre 70 realtà italiane tra sindacati, comitati, organizzazioni sociali, associazioni e centri studi che lavora a livello locale, nazionale ed internazionale su tematiche connesse alla giustizia sociale ed ambientale.
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Verso Rio+20 Rigas ha lanciato una campagna di informazione e mobilitazione: “pRIOrità futuro” come strumento per dare visibilità a tale percorso, con l’obiettivo di informare e mobilitare la società civile e spronare le forze politiche, le amministrazioni locali e i media affinchè assumano l’importanza e l’urgenza del dibattito e dell’azione su questi temi.
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