lunedì 18 giugno 2012

Proteste per l’IMU di Stefano Porcari, www.contropiano.org


Oggi scade la prima rata della tassa “odiosa e incostituzionale” introdotta dal governo. Iniziative di protesta del Comitato No Debito in diverse città. Gli appuntamenti. Ma chi è che non pagherà l’IMU? I soliti noti.
Oggi si svolgerà una prima giornata di mobilitazione nazionale convocata del Comitato No Debito, dei movimenti sociali e dei sindacati di base contro l'IMU, "una tassa odiosa e inaccettabile" con seri problemi di anticostituzionalità. Con l’introduzione dell’IMU si pianifica il trasferimento nei prossimi tre anni di 33 miliardi di Euro verso il sistema finanziario tramite il ricatto della insostenibilità del debito “pubblico”. In questi anni la crisi è stata cinicamente usata per trasferire ricchezza dai lavoratori e dai settori più deboli della società, tramite le politiche di austerità dettate dalla Banca Centrale Europea, alle banche per sostenere i loro deficit, agli speculatori con il terrorismo praticato con gli Spread e la crisi dell’euro, alle grandi imprese con le privatizzazioni dei beni pubblici e comuni. Dopo 4 anni di crisi economica le famiglie dei lavoratori sono sempre più povere e devono affrontare un costo della vita in continuo aumento con entrate che diminuiscono di giorno in giorno per effetto dei licenziamenti, della cassa integrazione, della precarietà, della disoccupazione crescente.
Secondo il Comitato No Debito, questo ulteriore balzello è particolarmente odioso ed inaccettabile, perchè:
·           E’ una legge anticostituzionale in quanto non rispetta il principio della proporzionalità del fisco in base ai redditi.
·           In Italia si evadono ogni anno 130 miliardi di tasse senza che i governi abbiamo mai fatto nulla di serio contro questo furto alle casse dello Stato.
·           L’IMU si aggiunge agli aumenti dell’IVA già fatti e che verranno riproposti con una percentuale del 2% nel prossimo Settembre ed agli aumenti generalizzati di tariffe e bollette in atto in tutto il paese.
·           L’IMU non reintroduce l’ICI in quanto i soldi prelevati non torneranno ai comuni per i servizi sociali ma verranno versati direttamente nelle tasche della finanza internazionale.
·           Avvantaggerà gli speculatori che manterranno gli alloggi sfitti peggiorando ulteriormente la condizione abitativa nel nostro paese.
·           Si continua il vergognoso trasferimento di ricchezza verso le grandi proprietà perché tutti i governi si sono rifiutano di fare una vera patrimoniale che contenga il debito e faccia un atto di giustizia nei confronti di chi ha sempre pagato le tasse.

Il Comitato No Debito ha convocato in tutte le città la prima giornata di mobilitazione nazionale contro l'Imu. Per organizzare il movimento popolare contro la tassa sulla prima casa per i lavoratori, i pensionati, i disoccupati, i precari e tutti coloro che non sono nelle condizioni di pagare. Alcuni degli appuntamenti di oggi: Roma alle 15.00 in piazza SS. Apostoli e poi in Campidoglio; a Genova ore 16.00 in piazza Campetto, piazza Montano e via XX Settembre, a Pisa alle 17.30 in piazza XX Settembre; a Bologna ci sarà un presidio itinerante che partirà dalle 17.30 da via Malaguti.
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Chi non pagherà l’IMU? Eccoli qua

Le fondazioni bancarie. Per il governo e il fisco italiano sono istituzioni no profit, per la Cassazione – ad esempio – non proprio, come dimostra una sentenza del 2009: sta di fatto che le fondazioni bancarie non pagheranno nemmeno un euro di Imu sui loro oltre 1.500 immobili e 712 terreni. E dire che hanno un patrimonio complessivo che supera di un po’ i 50 miliardi di euro e controllano la stragrande maggioranza delle banche italiane, da cui incassano un paio di miliardi di proventi l’anno. Tant’è: sono esenti.
Gli immobili del Vaticano. Ora si pagherà percentualmente: non per la parte in cui dormono le suore, per rimanere all’esempio dell’hotel, sì per quella che ospita i turisti. Le stime di gettito sono le più varie: si va dai 100 milioni ipotizzati dal governo ai 500-700 stimati dall’Anci.
I palazzi storici. I fortunati proprietari – tra cui abbondano banche, società immobiliari e rampolli di vecchie famiglie nobili – di palazzi patrizi in città, ville e castelli antichi in campagna avranno lo sconto del 50%. Quanti siano esattamente non si sa. Ma l’Asdi (Associazione dimore storiche italiane) sostiene di rappresentare cinquemila iscritti e 17 mila dimore storiche, alcune delle quali – come vi abbiamo raccontato domenica – sono in parte affittate alla distribuzione delle grandi firme del lusso a prezzi stratosferici (e pure la tassa su quel reddito è scontata). Quando, a dicembre, l’Imu fu varata senza eccezioni, l’Asdi parlò di aumenti del 600% e profetizzò vendite in massa e/o fine dei lavori di manutenzione: poi è arrivato lo sconto e la situazione si è normalizzata.

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