Una novità del genere, prima che vergognosa, ti toglie le parole
perché stavolta sembra davvero di aver toccato il fondo. Mi riferisco
alla notizia che Franco Freda diventa opinionista del quotidiano Libero.
Di lui parlo in qualità di presidente dell’Associazione tra i familiari
delle vittime della strage di Bologna e dell’Unione dei familiari delle
vittime per stragi.
Freda, per chi non lo ricordasse, è stato un elemento di spicco di Ordine Nuovo,
una delle organizzazioni eversive che più sono state coinvolte nella
storia italiana delle strategia della tensione e delle stragi. Nel suo
passato compaiono condanne come quella per
“costituzione di associazione avente lo scopo di incitare alla
discriminazione o alla violenza per motivi razziali”. E poi c’è tutto il
capitolo di Piazza Fontana, la strage del 12 dicembre 1969 alla Banca Nazionale dell’Agricoltura che fece 17 morti e 88 feriti.
Nel
1987 è stato assolto in via dubitativa ma definitivamente per
quell’eccidio. Eppure nel 2005 – stiamo parlando di pochi anni fa, non
di mezzo secolo fa – la Cassazione ha scritto nero su bianco che la responsabilità di quella strage era da ascrivere a lui e al suo sodale, Giovanni Ventura,
morto poco tempo fa in Argentina. Però, pur a fronte di un’affermazione
tanto grave, Franco Freda per la strage di Piazza Fontana non poteva
più essere processato proprio perché il suo coinvolgimento era stato
escluso quasi vent’anni prima.
Ora l’uomo che il quotidiano Libero presenta sulle sue pagine è questo. Non il filosofo, l’ideologo nero, l’autore di testi che hanno ispirato gli stragisti come “La disintegrazione del sistema”.
È colui che una sentenza ci dice c’entrare con la strage che ha dato
vita al periodo più buio e sanguinoso della nostra Repubblica.
Ritengo
che, vista la situazione, Franco Freda non abbia niente da insegnare a
nessuno, offrirgli spazio sui giornali sia diseducativo. Ma si vede che
in Italia, in un Paese in cui non si butta via mai niente, sia una priorità sfruttare la notorietà mediatica
anche di personaggi del genere. Insomma, se Freda è una nuova voce che
avanza nel panorama nazionale, siamo messi davvero molto male.
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