Dunque, vediamo se ho capito bene. Montezemolo non vuole naufraghi del
Pdl, che comunque non arriverebbero alle scialuppe nemmeno con un
salvagente o corrompendo i marinai, e se ci riuscissero gli bagnerebbero
i sedili Frau della Ferrari.
Nomi nuovi: brilla l’astro di Beppe Pisanu, uno che già Nitti nel ’21 considerava troppo anziano per la cosa pubblica, mentre Stracquadanio non si sente naufrago della seconda Repubblica, parole sue. Alfano va a farsi applaudire dai suoi aspiranti formattatori, e poi a farsi apprezzare dai futuri formattati. I suddetti formattatori del Pdl tuonano frasi roboanti e poi battono le mani alla Gelmini. Berlusconi teorizza che si può stampare moneta quando si vuole – tipografi a casa nostra -, persino i suoi gli ridono dietro e, non visti, avvicinano l’indice alla tempia per descriverne lo stato psicofisico. Formigoni presenzia alla riunione dei seniores del Pdl davanti a una platea semideserta accolto da un festoso ticchettare di dentiere, mentre ogni giorno gli piove in testa una tegola.
In tutto questo non mancano i bontemponi che si accaniscono nel voler «unire i moderati», alcuni dei quali presentano ricette ultraliberiste sostenendo che hanno funzionato benissimo fino ad ora.
Nomi nuovi: brilla l’astro di Beppe Pisanu, uno che già Nitti nel ’21 considerava troppo anziano per la cosa pubblica, mentre Stracquadanio non si sente naufrago della seconda Repubblica, parole sue. Alfano va a farsi applaudire dai suoi aspiranti formattatori, e poi a farsi apprezzare dai futuri formattati. I suddetti formattatori del Pdl tuonano frasi roboanti e poi battono le mani alla Gelmini. Berlusconi teorizza che si può stampare moneta quando si vuole – tipografi a casa nostra -, persino i suoi gli ridono dietro e, non visti, avvicinano l’indice alla tempia per descriverne lo stato psicofisico. Formigoni presenzia alla riunione dei seniores del Pdl davanti a una platea semideserta accolto da un festoso ticchettare di dentiere, mentre ogni giorno gli piove in testa una tegola.
In tutto questo non mancano i bontemponi che si accaniscono nel voler «unire i moderati», alcuni dei quali presentano ricette ultraliberiste sostenendo che hanno funzionato benissimo fino ad ora.
Casini immagina
nuova alleanze, i finiani li stanno cercando con le unità cinofile –
forse sono finiti in un crepaccio – e non si ha notizia nemmeno dei
diniani, qualunque cosa siano, forse un’entità gassosa. I vecchi
colonnelli di An vagano tra le macerie con aria spiritata e puntano sul
carisma della Santanché, mentre Giulio Tremonti concede interviste per
dire che la finanza è cattiva, lui è buono, il cioccolato fa venire i
brufoli, e lui l’aveva detto.
Questo esercito disperso e litigioso è lo stesso che aveva promesso un milione di posti di lavoro, un nuovo miracolo italiano, una rivoluzione liberale (ovvio) e meno tasse per tutti. Gli stessi che assicurarono al paese che la crisi era propaganda, che bisognava essere ottimisti e che avrebbero impedito ai comunisti di prendersi il paese, anche se quelli non ci pensavano nemmeno lontanamente. Ecco. Se ho capito bene.
Questo esercito disperso e litigioso è lo stesso che aveva promesso un milione di posti di lavoro, un nuovo miracolo italiano, una rivoluzione liberale (ovvio) e meno tasse per tutti. Gli stessi che assicurarono al paese che la crisi era propaganda, che bisognava essere ottimisti e che avrebbero impedito ai comunisti di prendersi il paese, anche se quelli non ci pensavano nemmeno lontanamente. Ecco. Se ho capito bene.
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