Credo
che se la senatrice Binetti fosse vissuta in Palestina ai tempi di
Ponzio Pilato, i vangeli sarebbero diversi: avrebbe strappato bestemmie
pure a Cristo.
Invece di andare da un buon terapeuta, questa seguace della massoneria cattolica, insiste nel voler essere un ennesimo cilicio per questo Paese.
Invece di andare da un buon terapeuta, questa seguace della massoneria cattolica, insiste nel voler essere un ennesimo cilicio per questo Paese.
Oggi ha superato se stessa dichiarandosi contraria alla terapia del
dolore per i bambini pazienti oncologici, “perché è giusto che anche
loro portino la croce di Gesù”. Non è nemmeno commentabile, queste
posizioni non hanno nulla a che fare con la religione, persino con
quella simulazione rappresentata in pompa magna dalla casta
cardinalizia, ma solo con la poca salute mentale della senatrice
chiaramente affetta da schizofrenia di tipo paranoide, come ampiamente
illustrata nel DSM IV. Anzi proprio la pietas cristiana imporrebbe di
ricoverarla al più presto.
D’accordo che siamo di fronte a una sindrome diffusa nella casta ,
visto che anche la Fornero soffre dei medesimi sintomi e pretende che i
lavoratori portino la croce prima di ottenere il lavoro. Ma francamente
quando è troppo è troppo e dobbiamo chiederci a chi si debba l’elezione
di questo avanzo di manicomio. Probabilmente allo stesso che ha
candidato Calearo. Il quale è ormai, a sua volta, un avanzo tout court.
Per fortuna a tutto questo c’è un sicuro rimedio farmacologico:
calcinculina in dosi massicce per via intramuscolo. Una volta lontani
dal potere che aggrava straordinariamente i sintomi, i pazienti
migliorano e tornano quasi umani, perdono quel senso di onnipotenza che
li induce alla pornolalia sociale e umana. Anche per i cittadini è un
ristoro non dover pagare profumatamente per il loro mantenimento:
essere solidali con chi soffre di malattie mentali invalidanti in
Parlamento è un dovere, a patto però di tenerli con la camicia di forza
per impedire che aggrediscano la società italiana.
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