I lavoratori “esodati” e fregati dal Ministro Fornero sono sei volte in più di quelli indicati dal governo.
I lavoratori esodati sono quasi 400.000, ma per il governo e
il ministro Fornero solo 65.000 di essi avranno la certezza di andare in
pensione con le vecchie regole. Il dato sui lavoratori e lavoratrici
che potrebbero avere diritto nei prossimi anni ad andare in pensione con
le regole precedenti la riforma Fornero, è contenuta in una relazione
tecnica trasmessa dall'Inps al ministero del Lavoro lo scorso 22 maggio,
prima quindi della firma del decreto da parte dei ministri
dell'Economia e del Lavoro, Mario Monti e Elsa Fornero.
Il documento è stato anticipato dall'Ansa e il ministero della
Fornero ha immediatamente convocato i vertici dell'Inps, per “chiarire”
il giallo dei numeri, riservandosi di sentire anche altre fonti.
Ma il documento in possesso dell'Ansa, firmato dal direttore generale
dell'Istituto, Mauro Nori, e protocollato in uscita dall'Istituto il 22
maggio, riporta cifre assai diverse da quelle del governo e della
Fornero. In pratica la stima di 390.200 comprende tutti coloro che hanno
fatto un accordo per l'uscita dal lavoro e ora sono a rischio di
restare senza lavoro e senza pensione per l'aumento dell'età
pensionabile prevista dalla riforma Fornero. Non ci si limita a quelli
identificati dal decreto. Le platee che fanno lievitare il numero degli
esodati sono quelle della prosecuzione volontaria (133.000 persone
autorizzate ai versamenti volontari nati dopo il 1946 e con un ultimo
versamento contributivo antecedente il 6 dicembre 2011) e i cosiddetti
"cessati", ovvero quelli che sono usciti dal lavoro per dimissioni,
licenziamento o altre cause tra il 2009 e il 2011 che hanno più di 53
anni e che non si sono rioccupati (180.000 secondo l'Inps). Per queste
due categorie il decreto del Governo prevedeva rispettivamente solo
10.250 e 6.890 salvaguardati. Insomma una fregatura completa per almeno
325.200 lavoratori e lavoratrici. Di fronte a questa consapevole
discordanza ci sono due atti dovuti: LE DIMISSIONI DEL MINISTRO FORNERO e
il reperimento delle risorse dovute per consentire a centinaia di
migliaia di lavoratori di veder rispettato il patto con le istituzioni e
i loro diritti.
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