martedì 3 marzo 2015

«Salvini? E’ un fascista del terzo millennio»


ferrero_paolo34Intervista a Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista

 La manifestazione della Lega di Salvini del 28 febbraio ha caratterizzato la scorsa fine settimana. IntelligoNews la rilegge 48 ore dopo con Paolo Ferrero.
Quando Salvini dal palco di Piazza del Popolo ha annunciato che farà anche quello che la sinistra non fa più cosa vuole dire? Un tentativo di rappresentare tutti i non liberali?
«Salvini fa un’operazione demagogica che consiste nel dire tutto e il contrario di tutto per candidarsi a raccogliere tutto. Da questo punto di vista è assolutamente identico a Renzi. Quando Salvini dice che è contro i tecnocrati europei mentre Renzi ne è servo dimentica che la Lega ha votato a favore del Trattato di Maastricht e di quello di Lisbona che prevede come funziona la Bce. Qualche mese fa ha votato a favore del pareggio di bilancio in Costituzione. Insomma tutte le principali demenzialità che l’Italia ha approvato le ha fatte con il voto della Lega».
Ma qual è il vero punto di forza di Salvini?
«Uno solo: l’essere stato eletto a competitor da Renzi che è interessato a dividere la destra e che preferisce avere una opposizione razzista che di sinistra. Renzi cioè con un’opposizione nazionalista di destra sa che vincerà i prossimi vent’anni di elezioni. Salvini è al centro dei riflettori perché fa comodo a Renzi e così nessuno gli ricorda tutte le stupidaggini che la Lega ha combinato. Non c’è nessun giornale che gli fa le pulci, anzi lo sbattono in prima pagina».
Come se la Lega fosse fatta ieri?
«Esatto, invece si erano già beccati le tangenti negli anni Novanta. Nessuno ad esempio parla più del processo a Belsito, il loro tesoriere, mica il mio, con la Lega di Salvini che non si è costituita parte civile. All’inizio dicevano che si sentivano offesi, colpiti e aggrediti da questa roba, ma ora non sono più parte civile… Evidentemente lo sloga ladroni a casa nostra non era così sbagliato… ».
Dopo aver visto la piazza di sabato definirebbe Salvini un fascista?
«Casomai un fascistoide (ride, ndr) o meglio un fascista del terzo millennio. Salvini sta sdoganando i fascisti di Casapound e magari allo stesso tempo si dichiara antifascista. In questo senso è un fascista del terzo millennio, che dice tutto e il contrario di tutto pur di presentarsi come il rappresentante del popolo contro quello che i suoi predecessori avrebbero chiamato il complotto giudaico massonico».
Si spieghi meglio.
«Una cosa è il fascismo regime, altra è la nascita del fascismo. Storicamente, all’inizio, il fascismo si propone come un movimento né di destra né di sinistra, avverso agli schemi, dove l’innovazione è contro la conservazione. Non a caso Mussolini parlava di rivoluzione fascista e negli anni 20 il nazismo nacque nella repubblica di Weimar all’interno di un movimento che veniva chiamato “rivoluzione conservatrice”. Salvini non è un fascista nel senso di un nostalgico, ma è profondamente fascistoide, un fascista del terzo millennio appunto, nel senso di movimento che si caratterizza come tipico dei movimenti fascisti allo stadio nascente».
Sabato dal palco sono stati pronunciati una serie di nomi, dalla Fallaci a Mauro Corona, da don Sturzo a don Milani, dalle foibe agli armeni. Una strategia ben precisa?
«La strategia è nel carattere onnivoro della stessa: visto che la lega rappresenta tutto il popolo, la Lega sventola come dei trofei riferimenti politici a 360 gradi. Non è un fenomeno nuovo: negli anni scorsi la cosiddetta Nuova Destra si definiva gramsciana perché il meccanismo è di mostrarsi come un qualcosa di nuovo che sussume tutto quanto c’era prima. E’ una strategia di marketing collaudatissima: non importa cosa pensavi, adesso vieni con noi: questo è lo schema.
Il tentativo è di candidarsi a rappresentare tutto il popolo, a prescindere dalle sue posizioni politiche. Don Milani è evidente che si sta rigirando nella tomba da sabato…».
ANDREA DE ANGELIS
da Intelligo News

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