Snowden è un traditore o un disobbediente civile? Gli Usa hanno invaso la nostra privacy? Perché il governo italiano è così timido sulla vicenda? Il ministro degli Esteri si rifiuta di ricevere queste domande
di Stefania Maurizi, da L'Espresso online
«Non sussistono le condizioni giuridiche per accogliere la richiesta, che a giudizio del governo, d'altra parte, non è accoglibile neanche sul piano politico». La settimana scorsa, il ministro Emma Bonino ha spiegato così il rifiuto del governo italiano di concedere asilo politico a Edward Snowden, il trentenne ex contractor della National Security Agency (Nsa) che ha rivelato i programmi di sorveglianza di massa della Nsa e che attualmente è intrappolato in un limbo, privato del passaporto e incriminato per spionaggio per avere fornito ai giornalisti del "Guardian" e del "Washington Post" documenti top secret sulla Nsa.
Per quello che se ne sa, Snowden si trova ancora nell'aeroporto di Sheremetyevo, Mosca, in attesa di capire se uno dei tanti paesi del mondo a cui ha chiesto asilo glielo concederà, visto che l'intera Europa gli ha sbattuto in faccia la porta. E' assistito da Sarah Harrison di WikiLeaks, capace di gestire le questioni legali più delicate dell'organizzazione , e continua ad essere sostenuto da media internazionali, come il 'Guardian' e lo 'Spiegel', che hanno messo la faccia sul caso Snowden, con il 'Guardian' che è arrivato a pubblicare due editoriali in cui definisce il giovane ex contractor "un obiettore coscienzioso" e "un whistleblower, non una spia".
Lunedì il 'Guardian' ha pubblicato la seconda parte dell'intervista con Snowden, condotta da Glenn Greenwald e Laura Poitras, la documentarista americana che sta girando una trilogia sull'America dopo l'11 settembre e sull'organizzazione di Julian Assange, WikiLeaks.
Secondo quanto raccontato da Poitras, Snowden l'aveva contattata per la prima volta a gennaio, ovvero cinque mesi prima che Poitras e Greenwald firmassero gli scoop del 'Guardian' e del 'Washington Post' su Snowden. E' una documentarista pluripremiata e che in più occasioni ha raccontato pubblicamente che, per il suo lavoro, è stata fermata e interrogata alla frontiera Usa ben quaranta volte. «I problemi alla frontiera significano che tu sei stata selezionata. Ogni cosa che fai, ogni amico che hai, ogni acquisto che fai, ogni strada che attraversi, sei osservata, probabilmente questo sistema di cose non ti piace e io posso raccontarti», le avrebbe detto Snowden nei primi contatti diretti, secondo quanto Poitras ha raccontato.
Nell'intervista rilasciata al 'Guardian', Snowden dichiara che i giganti della Rete, Google, Facebook, Apple, Microsoft fornirebbero alla Nsa accesso diretto a tutte le comunicazioni dei loro clienti. «E' una capacità tecnica pericolosa per chiunque, ma in particolare per un'organizzazione [come la Nsa, ndr] che ha dimostrato nel tempo di sottrarsi al pubblico scrutinio», ha spiegato, aggiungendo che gli Stati Uniti potrebbero incriminarlo per avere "aiutato il nemico": la stessa identica incriminazione scattata contro Bradley Manning per avere passato i documenti segreti a WikiLeaks, file che, come quelli di Snowden, sono stati pubblicati e ripresi dalla stampa di tutto il mondo.
Subito dopo che il ministro degli Esteri Emma Bonino ha annunciato il rigetto della richiesta di asilo politico a Edward Snowden da parte dell'Italia, "l'Espresso" le ha chiesto un'intervista per discutere il caso. L'intervista è stata rifiutata.
Queste sono le domande che il nostro giornale intendeva rivolgerle, ma che non è riuscito a farle.
1) Ministro Bonino, lei ha dichiarato che non ci sono né le condizioni giuridiche né quelle politiche per accogliere la richiesta di asilo, precisando che la normativa italiana, come quella di altri paesi europei, prevede che la domanda debba essere presentata alla frontiera o sul territorio nazionale. Giornali di grande reputazione internazionale, come il quotidiano inglese 'Guardian' o il settimanale tedesco 'Spiegel', hanno messo in gioco la loro credibilità sul caso Snowden, spiegando che si tratta di un 'whistleblower', ovvero di una persona che lavorando all'interno di un'azienda o di un'organizzazione e scoprendo che questa porta avanti pratiche illegali o comunque contrarie ai diritti umani o alle regole della civiltà, denuncia pubblicamente quello avviene, pur sapendo che andrà incontro a rappresaglia. Non crede che i paesi europei, tra cui l'Italia, non dovrebbero abbandonare Snowden a se stesso, ma dovrebbero invece proteggerlo?
2) Lei ha dichiarato che la richiesta di asilo di Snowden non è accoglibile né dal punto di vista giuridico né sul piano politico. Cosa intendeva dire esattamente accennando al lato politico della vicenda?
3) Oltre ai grandi giornali, Amnesty International ha preso posizione sul caso sostenendo che gli Stati Uniti non devono braccare Snowden e impedirgli di ottenere asilo perché quello che ha fatto il giovane ex contractor è stato di rivelare azioni del governo Usa e della Nsa che violano i diritti umani. Amnesty sostiene anche che, se verrà estradato, Snowden potrebbe subire dei maltrattamenti, cosa che è puntualmente avvenuta nel caso della fonte di WikiLeaks, Bradley Manning, tenuto per 11 mesi in condizioni «crudeli e inumane», come le ha definite l'inviato speciale delle Nazioni Unite contro la tortura, Juan Méndez. Da leader politico noto per il suo impegno nei diritti umani, non si sente umanamente e politicamente a disagio per il comportamento dell'Italia nel caso Snowden?
4) Secondo quanto riportato dalla stampa, lei ha affermato che i programmi di sorveglianza di massa della Nsa «sono in parte finora speculazioni giornalistiche senza prove concrete». Come definirebbe i documenti "top secret/noforn" pubblicati dal 'Guardian' e dal 'Washington Post' a supporto delle rivelazioni sulla Nsa, file che a detta dei due giornali sono stati forniti da Snowden e sono consultabili da chiunque sui siti web dei due quotidiani?
5) L'avvocato costituzionalista e opinionista del 'Guardian', Glenn Greenwald, che con Laura Poitras ha rivelato per primo i documenti di Snowden, ha dichiarato a 'l'Espresso' che «loro [la Nsa,ndr] portano avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano. Alcuni governi cooperano con alcune attività che la Nsa svolge nei loro paesi, ma nessuna nazione coopera con tutto quello che loro fanno». Il governo italiano ha chiesto spiegazioni ufficiali agli Stati Uniti? Gli Stati Uniti hanno risposto?
6) Nel database dei 251.287 cablo della diplomazia Usa rivelati da WikiLeaks, ci sono 29 file che si occupano di lei o comunque la citano. Gli americani dimostrano una grandissima considerazione di lei. Nel 2005, stando a quello che scriveva l'allora ambasciatore Mel Sembler, lei ha discusso con la diplomazia americana la possibilità di una sua candidatura all'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. Quanto al primo ministro, Enrico Letta, secondo i cablo, i rapporti con via Veneto sarebbero così rilassati che nel 2006 l'ambasciatore Ronald Spogli non si fece problemi a discutere con Letta come impedire che le richieste di estradizione degli agenti Cia coinvolti nella rendition di Abu Omar venissero inoltrate negli Usa. Ministro, lei personalmente è stata contattata dal governo o dalla diplomazia Usa sul caso Snowden? Che lei sappia, il governo o comunque le istituzioni italiane sono state contattate?
«Non sussistono le condizioni giuridiche per accogliere la richiesta, che a giudizio del governo, d'altra parte, non è accoglibile neanche sul piano politico». La settimana scorsa, il ministro Emma Bonino ha spiegato così il rifiuto del governo italiano di concedere asilo politico a Edward Snowden, il trentenne ex contractor della National Security Agency (Nsa) che ha rivelato i programmi di sorveglianza di massa della Nsa e che attualmente è intrappolato in un limbo, privato del passaporto e incriminato per spionaggio per avere fornito ai giornalisti del "Guardian" e del "Washington Post" documenti top secret sulla Nsa.
Per quello che se ne sa, Snowden si trova ancora nell'aeroporto di Sheremetyevo, Mosca, in attesa di capire se uno dei tanti paesi del mondo a cui ha chiesto asilo glielo concederà, visto che l'intera Europa gli ha sbattuto in faccia la porta. E' assistito da Sarah Harrison di WikiLeaks, capace di gestire le questioni legali più delicate dell'organizzazione , e continua ad essere sostenuto da media internazionali, come il 'Guardian' e lo 'Spiegel', che hanno messo la faccia sul caso Snowden, con il 'Guardian' che è arrivato a pubblicare due editoriali in cui definisce il giovane ex contractor "un obiettore coscienzioso" e "un whistleblower, non una spia".
Lunedì il 'Guardian' ha pubblicato la seconda parte dell'intervista con Snowden, condotta da Glenn Greenwald e Laura Poitras, la documentarista americana che sta girando una trilogia sull'America dopo l'11 settembre e sull'organizzazione di Julian Assange, WikiLeaks.
Secondo quanto raccontato da Poitras, Snowden l'aveva contattata per la prima volta a gennaio, ovvero cinque mesi prima che Poitras e Greenwald firmassero gli scoop del 'Guardian' e del 'Washington Post' su Snowden. E' una documentarista pluripremiata e che in più occasioni ha raccontato pubblicamente che, per il suo lavoro, è stata fermata e interrogata alla frontiera Usa ben quaranta volte. «I problemi alla frontiera significano che tu sei stata selezionata. Ogni cosa che fai, ogni amico che hai, ogni acquisto che fai, ogni strada che attraversi, sei osservata, probabilmente questo sistema di cose non ti piace e io posso raccontarti», le avrebbe detto Snowden nei primi contatti diretti, secondo quanto Poitras ha raccontato.
Nell'intervista rilasciata al 'Guardian', Snowden dichiara che i giganti della Rete, Google, Facebook, Apple, Microsoft fornirebbero alla Nsa accesso diretto a tutte le comunicazioni dei loro clienti. «E' una capacità tecnica pericolosa per chiunque, ma in particolare per un'organizzazione [come la Nsa, ndr] che ha dimostrato nel tempo di sottrarsi al pubblico scrutinio», ha spiegato, aggiungendo che gli Stati Uniti potrebbero incriminarlo per avere "aiutato il nemico": la stessa identica incriminazione scattata contro Bradley Manning per avere passato i documenti segreti a WikiLeaks, file che, come quelli di Snowden, sono stati pubblicati e ripresi dalla stampa di tutto il mondo.
Subito dopo che il ministro degli Esteri Emma Bonino ha annunciato il rigetto della richiesta di asilo politico a Edward Snowden da parte dell'Italia, "l'Espresso" le ha chiesto un'intervista per discutere il caso. L'intervista è stata rifiutata.
Queste sono le domande che il nostro giornale intendeva rivolgerle, ma che non è riuscito a farle.
1) Ministro Bonino, lei ha dichiarato che non ci sono né le condizioni giuridiche né quelle politiche per accogliere la richiesta di asilo, precisando che la normativa italiana, come quella di altri paesi europei, prevede che la domanda debba essere presentata alla frontiera o sul territorio nazionale. Giornali di grande reputazione internazionale, come il quotidiano inglese 'Guardian' o il settimanale tedesco 'Spiegel', hanno messo in gioco la loro credibilità sul caso Snowden, spiegando che si tratta di un 'whistleblower', ovvero di una persona che lavorando all'interno di un'azienda o di un'organizzazione e scoprendo che questa porta avanti pratiche illegali o comunque contrarie ai diritti umani o alle regole della civiltà, denuncia pubblicamente quello avviene, pur sapendo che andrà incontro a rappresaglia. Non crede che i paesi europei, tra cui l'Italia, non dovrebbero abbandonare Snowden a se stesso, ma dovrebbero invece proteggerlo?
2) Lei ha dichiarato che la richiesta di asilo di Snowden non è accoglibile né dal punto di vista giuridico né sul piano politico. Cosa intendeva dire esattamente accennando al lato politico della vicenda?
3) Oltre ai grandi giornali, Amnesty International ha preso posizione sul caso sostenendo che gli Stati Uniti non devono braccare Snowden e impedirgli di ottenere asilo perché quello che ha fatto il giovane ex contractor è stato di rivelare azioni del governo Usa e della Nsa che violano i diritti umani. Amnesty sostiene anche che, se verrà estradato, Snowden potrebbe subire dei maltrattamenti, cosa che è puntualmente avvenuta nel caso della fonte di WikiLeaks, Bradley Manning, tenuto per 11 mesi in condizioni «crudeli e inumane», come le ha definite l'inviato speciale delle Nazioni Unite contro la tortura, Juan Méndez. Da leader politico noto per il suo impegno nei diritti umani, non si sente umanamente e politicamente a disagio per il comportamento dell'Italia nel caso Snowden?
4) Secondo quanto riportato dalla stampa, lei ha affermato che i programmi di sorveglianza di massa della Nsa «sono in parte finora speculazioni giornalistiche senza prove concrete». Come definirebbe i documenti "top secret/noforn" pubblicati dal 'Guardian' e dal 'Washington Post' a supporto delle rivelazioni sulla Nsa, file che a detta dei due giornali sono stati forniti da Snowden e sono consultabili da chiunque sui siti web dei due quotidiani?
5) L'avvocato costituzionalista e opinionista del 'Guardian', Glenn Greenwald, che con Laura Poitras ha rivelato per primo i documenti di Snowden, ha dichiarato a 'l'Espresso' che «loro [la Nsa,ndr] portano avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano. Alcuni governi cooperano con alcune attività che la Nsa svolge nei loro paesi, ma nessuna nazione coopera con tutto quello che loro fanno». Il governo italiano ha chiesto spiegazioni ufficiali agli Stati Uniti? Gli Stati Uniti hanno risposto?
6) Nel database dei 251.287 cablo della diplomazia Usa rivelati da WikiLeaks, ci sono 29 file che si occupano di lei o comunque la citano. Gli americani dimostrano una grandissima considerazione di lei. Nel 2005, stando a quello che scriveva l'allora ambasciatore Mel Sembler, lei ha discusso con la diplomazia americana la possibilità di una sua candidatura all'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. Quanto al primo ministro, Enrico Letta, secondo i cablo, i rapporti con via Veneto sarebbero così rilassati che nel 2006 l'ambasciatore Ronald Spogli non si fece problemi a discutere con Letta come impedire che le richieste di estradizione degli agenti Cia coinvolti nella rendition di Abu Omar venissero inoltrate negli Usa. Ministro, lei personalmente è stata contattata dal governo o dalla diplomazia Usa sul caso Snowden? Che lei sappia, il governo o comunque le istituzioni italiane sono state contattate?
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