L'accusa è di aver tirato una pietra contro un'auto di coloni di Hebron.
Le immagini del fermo sono state riprese da un gruppo umanitario
israeliano. Ecco il video.
Si chiama Wadi Maswadeh il bambino di 5 anni fermato da sette soldati
israeliani, per aver colpito con una pietra l'automobile di alcuni
coloni a Hebron. La notizia, diffusa nella serata dell'11 luglio
dall'agenzia Reuters, ha scatenato diverse polemiche sul comportamento
dei militari. La denuncia arriva direttamente dalla Ong israeliana
B'Tselem, che ha prima ripreso la scena e successivamente ha diffuso le
immagini. Il bambino è in lacrime, quando viene fatto salire su una jeep
militare insieme al padre, bendato e ammanettato davanti agli occhi
terrorizzati del figlioletto. Entrambi sono stati consegnati
successivamente alla polizia palestinese, che li ha interrogati e
lasciati andare. In un comunicato B'Tselem fa sapere che «il lancio di
pietre contro palestinesi è frequente anche da parte di bambini
israeliani, che vengono mai che fermati».
È polemica aperta, dunque, con il gruppo umanitario, che secondo i militari avrebbe dovuto prima confrontarsi con loro, per verificare le circostanze dell'arresto. Anche se il video è già piuttosto eloquente. «È riprovevole che B'Tselem scelga di divulgare alla stampa in maniera tendenziosa filmati del genere, prima ancora di aver chiarito la vicenda con l'esercito», fa sapere un portavoce militare. «Dopo il lancio di sassi - ha aggiunto - una nostra unità ha fermato il bambino, lo ha consegnato ai genitori e ha passato la questione alla polizia palestinese». Ma la Ong israeliana esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione in Cisgiordania. Gli attivisti temono che il fermo del bambino non sia un caso isolato e chiedono come possa conciliarsi con il sistema giudiziario applicato nell'area, che prevede l'età minima di 12 anni per individuare una responsabilità criminale.
È polemica aperta, dunque, con il gruppo umanitario, che secondo i militari avrebbe dovuto prima confrontarsi con loro, per verificare le circostanze dell'arresto. Anche se il video è già piuttosto eloquente. «È riprovevole che B'Tselem scelga di divulgare alla stampa in maniera tendenziosa filmati del genere, prima ancora di aver chiarito la vicenda con l'esercito», fa sapere un portavoce militare. «Dopo il lancio di sassi - ha aggiunto - una nostra unità ha fermato il bambino, lo ha consegnato ai genitori e ha passato la questione alla polizia palestinese». Ma la Ong israeliana esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione in Cisgiordania. Gli attivisti temono che il fermo del bambino non sia un caso isolato e chiedono come possa conciliarsi con il sistema giudiziario applicato nell'area, che prevede l'età minima di 12 anni per individuare una responsabilità criminale.
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