Se, dall’inizio dei primi caldi, avete iniziato ad avere sintomi di nausea quasi continua oppure avete ripetutamente vomitato, sia in pubblico che in privato, non preoccupatevi. Non avete bevuto troppo, la labirintite non c’entra, probabilmente non siete in attesa di un figlio imprevisto, non avete consumato troppi funghi (di qualsiasi tipo), i cibi che avete ingerito erano ragionevolmente lontani dalla data di scadenza e neppure siete possedute/i dal demonio. Semplicemente è questo mondo che fa sempre più schifo.
Vomito color vinaccia
E’ morto e sepolto, come i personaggi dell’omonimo romanzo di Chelsea Quinn Yarbro del 1980, ma rimane in mezzo a noi. Dibattendosi e facendo dibattere i suoi schiavi come ossessi. Come succubi che, convinti di raggiungere prima o poi la vita politica eterna promessa loro dal Padrone, si vedono sfuggire di mano la realizzazione della promessa. Ineleggibile e interdetto dai pubblici uffici da qui all’eternità Lui, bidonati e affogati nell’insipienza loro! Eppure, eppure…qualcuno lo/li salverà. Così, come se il dottor Van Helsing avesse fatto la respirazione bocca a bocca al conte Dracula, Epifani e 70 senatori del PD, non contenti di aver sostanzialmente appoggiato la sospensione dei lavori parlamentari per un giorno voluta dal Pdl, ci spiegano che non stanno proponendo una nuova normativa sull’ineleggibilità per salvare l’oscuro cavaliere delle Tv private. NO! NO!! Lo fanno per l’Italia, per ammodernarne la giurisdizione, per migliorare l’amministrazione della cosa pubblica!
Vomito giallo bilioso
Monti torna in pista, ineffabile come sempre, e ci spiega che è vero che l’azione del suo Governo ha aggravato “momentaneamente” la fase recessiva, ma in compenso ci ha lasciato un autentico tappeto rosso su cui camminare per entrare in Europa da protagonisti! Alè!! Cimbali, tamburi, marce turche e pernacchie per un vecchio artista della truffa mediatica!!!
Vomito di colore indistinto
Grillo, ancora lui. Lì che urla che se non ci fosse il Movimento 5 Stelle gli Italiani avrebbero già preso i fucili. Discorso trito e ritrito del cui uso il comico genovese ha abusato negli ultimi mesi, mentre se gli Italiani avessero davvero deciso di farlo non ci sarebbero nemmeno lui, Casaleggio e la banda parlamentare di descamisados ancora in attesa di essere chiamati dall’alto (da Napolitano? Da Papa Bergoglio? Dal Popolo?) a governare col PD. Che, in realtà, quelli proprio non li vuole al Governo, ma sventola la possibile minaccia solo per soddisfare una parte del proprio elettorato scandalizzato, nonostante tutto, dall’ennesimo appoggio dato al Batman di Arcore.
Vomito verde
Indipendentemente dalle qualità, dalle colpe o dai meriti del dissidente kazako Muktar Ablyazov, il presidente/dittatore Nursultan Nazarbaev, oltre ad essere un amico di Berlusconi, è alla testa della vita politica del Kazakistan da almeno trent’anni passando dal ruolo di direttore generale del Consiglio dei ministri della Repubblica Socialista Sovietica del Kazakistan a quello di Primo Segretario del Partito Comunista Kazako fino a quello di Presidente dello stesso paese fin dalla sua indipendenza nel 1990. In tale ruolo si è distinto per la sua costante condanna dell’Iran e per il suo intento di portare il Kazakistan a far parte della World Trade Organization. Bel record! Sicuramente un esempio di lungimiranza e “continuità” politica tale da far invidia alla buon’anima di Andreotti. Avvenuta il 29 maggio, l’espulsione coatta della moglie di Ablyazov, Alma Shalabayeva, e della figlia Alua dall’Italia verso il Kazakistan, portata a termine con modalità poliziesco-militari degne dei più fascisti film poliziotteschi italiani degli anni settanta e ottanta, è stata recepita dai media italiani soltanto quaranta giorni dopo il suo svolgimento. Nel più completo silenzio delle istituzioni e dei ministeri competenti che di tutto ciò avrebbero dovuto, ragionevolmente, essere a conoscenza. Ora in un paese abituato ad autentici rapimenti politici internazionali, come quelli di Abu Omar, Abdullah Ocalan e del fisico israeliano Mordechai Vanunu, e alle centinaia di espulsioni di migranti, dovute alla Bossi-Fini, un’ennesima e brutale violenza perpetrata su delle donne non colpisce troppo. Ma la difesa collegiale dell’attuale Ministro degli Interni, con il tentativo di scaricare sul capo di gabinetto Giuseppe Procaccini e sul prefetto Francesco Cirillo (entrambi uomini forti legati a De Gennaro) le sue responsabilità, o l’intervista pubblicata sul quotidiano la Repubblica alla titolare del Ministero degli Esteri, che rivendica le sue non-dimissioni, qualche problema di nausea lo causano lo stesso. Anche se va ricordato che lo sfondo reale della vicenda è costituito dagli interessi dell’ENI nei confronti dei giganteschi giacimenti di gas e petrolio del paese, di cui l’Italia è il secondo partner commerciale, e da quelli del centinaio di imprese italiane impegnate nella realizzazione degli impianti destinati allo sfruttamento degli stessi.
Vomito nero (come il petrolio)
Malala alle Nazioni Unite: “Parlo per chi non ha voce. I Talebani non mi ridurranno al silenzio!” Convincente, autentica ed appassionante come un romanzo di Khaled Hosseini (l’autore de “Il cacciatore di aquiloni” per chi non lo ricordasse…). Platea in piedi, standing ovation per il discorso contro il radicalismo islamico dei talebani, con cui intanto il governo statunitense sta trattando per un’uscita non proprio vergognosa dall’Afghanistan. Malala, doppiamente vittima di una violenza arcaica e di una più sottile moderna che la usa per i propri scopi imperiali, serve per far dimenticare che gli integralisti islamici sono intanto al servizio dell’opera di devastazione degli equilibri politici del Mediterraneo, del Vicino Oriente e del Nord Africa messa in atto dagli USA e l’azione dell’Arabia Saudita nell’armare le milizie “ribelli” in Siria. Azione programmata che fa parte di quel dividi et impera che gli Stati Uniti mettono in atto da decenni nella regione e in cui i due poli sono costituiti da Israele da una parte e dalle monarchie del Golfo dall’altra. Il cui vero obiettivo, oltre che garantire agli Stati Uniti il controllo delle maggiori riserve petrolifere mondiali, è stato sempre e soltanto quello di impedire la formazione di governi realmente indipendenti e di opposizioni laiche e classiste attraverso guerre infinite. In fin dei conti l’unico motivo di imbarazzo rappresentato da Osama Bin Laden, eliminato proprio per questo, non era forse quello di voler rovesciare la monarchia saudita e nazionalizzare il petrolio dell’area e allo stesso tempo essere un pericoloso ed ingombrante testimone degli indicibili segreti dei servizi americani in tutta l’area? Oppure no? Intanto applaudiamo i discorsi scritti da ghost writer ben retribuiti in dollari, in attesa di nuove guerre, di nuovi eccidi, di nuovi bombardamenti! Hip- hip!! Hurrà!!!
Vomito rosso sangue
L’hanno assolto. Per legittima difesa! Geoge Zimmerman, bianco, vigilante armato mercenario, il 26 febbraio 2012 ha ucciso un giovane afro-americano di 17 anni, Trayvon Martin, sospettato di aver rubato delle caramelle in un vicino drugstore e colpevole di indossare una felpa con il cappuccio. Ma la corte americana chiamata a giudicarlo, nonostante le testimonianze che ne hanno rivelato l’intento omicida (la richiesta di aiuto al 911 da parte del teen-ager Martin), l’ha ritenuto non colpevole! NoJustice, No Peace!
Vomito, semplicemente vomito
Il sindaco di Torino Piero Fassino ha dichiarato, a proposito delle relazioni sindacali in FIAT: “Uno dei motivi delle incomprensioni di questi anni è l’evidente sottovalutazione che in Italia è stata fatta dei successi ottenuti da Marchionne“.
Mentre il commissario per l’ILVA di Taranto Enrico Bondi, nella relazione presentata in allegato ad una sua nota, lascia intravedere che i tumori dei tarantini non possano essere messi in relazione con le emissioni dello stabilimento siderurgico poiché: “E’ noto che a Taranto, città portuale, la disponibilità di sigarette era in passato più alta rispetto ad altre aree del Sud Italia dove per ragioni economiche il fumo di sigaretta era ridotto fino agli anni ’70“.
Ultimi, ma non dimenticati, vengono i tristi, squallidi colpi di coda di una Lega ormai morente, condannata senza speranze dalla storia, dalla crisi economica e persino dal cielo, e dei suoi innominabili mentecatti, ormai capaci soltanto di ululare contro gli immigrati e contro tutti coloro che ne difendono i diritti.
L’industria italiana del turismo quest’ anno, stando alle ultime statistiche, subirà un ulteriore brutto colpo, se è vero che otto milioni di italiani rinunceranno ad andare in vacanza, ma altrettanto non si potrà dire di quella farmaceutica che vedrà incrementati i propri affari grazie ad un perdurante e diffuso acquisto di anti-emetici. Buone vacanze a tutti i lettori!
* In memoria di Allen Ginsberg (1926-1997)
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