Ecco qua il
Fassina che ormai ti aspetti, almeno da quando è entrato nella stanza dei
bottoni. "La pressione fiscale è insostenibile'' ha detto il viceministro
al convegno di Confcommercio. E fin qui non ci piove, salvo che sarebbe stato
utile precisare su chi, su quali soggetti sociali e fasce di reddito pesa
questa overdose tributaria. Invece no. Tutti, per Fassina, egualmente rapinati
e sull'orlo della bancarotta. Sul crollo della progressività dell'imposta
neppure un accenno. Ricchi rentiers, padroni, manager, grand commis di stato,
al pari dei pensionati e dei lavoratori dipendenti sarebbero egualmente colpiti
da un fisco vorace. La bufala è madornale, ma ormai Fassina è lanciato e così
prosegue: "C'è una relazione stretta tra la pressione fiscale, la spesa e
l'evasione''. Immaginiamo la sorpresa e il plauso di una platea che rappresenta
una delle categorie che si caratterizzano per la più alta evasione,
sistematicamente colta ad ogni rilevazione statistica dall'Agenzia delle
entrate. Fassina "scopre" che esiste ''un'evasione di
sopravvivenza''. ''Senza voler strizzare l'occhio a nessuno e senza ambiguità
nel contrastare l'evasione, ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono
molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno''. Povero
Fassina: ora ha scoperto che i commercianti evadono sì, ma per necessità e con
un nodo alla gola per il rimorso. Ce n'è un altro, che prima di lui spiegava
agli italiani come l'evasione fose uno "strumento di legittima difesa
contro l'esosità del fisco". Si chiama Silvio Berlusconi, faceva il
presidente del consiglio e recentemente è stato condannato al carcere e
all'interdizione dai pubblici uffici per gravi reati di fiscali. ''Non è una
questione di carattere prevalentemente morale'', conclude il viceministro, un
tempo accreditato alla sinistra del Pd ed ora folgorato da amore irrefrenabile
per le "larghe intese". Non lo è, infatti. E' innanzitutto un dovere
civile, un imperativo su cui si regge il patto comunitario, un elemento fondativo
della coesione sociale. Fornire alibi al popolo fraudolento degli evasori, è il
modo più diretto, e miserabile, per demolire le fondamenta della democrazia
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