Dall'inizio della crisi finanziaria, il mondo si trova a fare i conti
con super-ricchi più che raddoppiati e 805 milioni che ancora soffrono
la fame. E pensare che . con solo l'1,5% delle super-ricchezze si
potrebbe garantire istruzione e sanità a tutti i cittadini dei Paesi più
poveri. ''Nella sola Italia, secondo l'Ocse, da metà degli anni '80 fino
al 2008, la disuguaglianza economica è cresciuta del 33% (dato più alto
fra i Paesi Ocse, la cui media è del 12%).
Al punto che oggi l'1% delle persone più ricche detiene più di quanto posseduto dal 60% della popolazione (36,6 milioni di persone); mentre dal 2008 a oggi, gli italiani che versano in povertà assoluta sono quasi raddoppiati fino ad arrivare a oltre 6 milioni, rappresentando quasi il 10% dell'intera popolazione. A mettere nero su bianco ricchezza e povertà è il rapporto di Oxfam, "Partire a pari merito: eliminare la disuguaglianza estrema per eliminare la povertà estrema", che parla di un fenomeno talmente esteso che si può riscontrare perfino in Africa, dove nella regione sub-sahariana al fianco di 358 milioni di persone in povertà estrema, prosperano ben 16 miliardari.
Il rapporto sottolinea come, a causa della crescita della disparità di reddito in molti Paesi del mondo, i benefici della crescita economica non raggiungano grandi fasce di popolazione, ma si fermino a una élite che dispone di più ricchezza di quanta possa materialmente consumarne nell'arco di generazioni.
Tra il 2013 e il 2014, le 85 persone più ricche al mondo (che, secondo un dato già diffuso da Oxfam lo scorso gennaio, hanno la stessa ricchezza della metà della popolazione più povera al mondo) hanno collettivamente aumentato la loro ricchezza di 668 milioni di dollari al giorno. Ovvero, quasi mezzo milione di dollari ogni minuto.
''Questi dati ci mostrano una realtà che non possiamo evitare di vedere: l'estrema disuguaglianza economica oggi non è uno stimolo alla crescita, ma un ostacolo al benessere dei più - commenta Winnie Byanyima, Ddrettore esecutivo di Oxfam International - Finché i Governi del mondo non agiranno per contrastarla, la spirale della disuguaglianza continuerà a crescere, con effetti corrosivi sulle istituzioni democratiche, sulle pari opportunità e sulla stabilità globale''.
Ogni anno ci sono 100 milioni di persone che cadono in povertà perché costrette a pagare per l'assistenza sanitaria e milioni di bambini che non hanno la possibilità di andare a scuola – continua Winnie Byanyima - Per Oxfam porre l'attenzione sulla crescita incontrollata della disuguaglianza economica estrema non significa voler puntare il dito contro i più ricchi, ma stimolare i leader globali a mettere in atto politiche efficaci ad assicurare alle persone più povere la possibilità di giocare a pari merito la partita per migliorare la propria esistenza".
Tra le raccomandazioni delineate da Oxfam nel rapporto di ricerca, che ha ricevuto, tra gli altri, gli apprezzamenti di Kofi Annan, Jeffrey Sachs e Joseph Stiglitz: la necessità che gli Stati de Mondo promuovano politiche tese a garantire un salario minimo dignitoso, a ridurre il divario tra le retribuzioni di uomini e donne, ad assicurare reti di protezione sociale e accesso a salute e istruzione gratuite per i loro cittadini.
Al punto che oggi l'1% delle persone più ricche detiene più di quanto posseduto dal 60% della popolazione (36,6 milioni di persone); mentre dal 2008 a oggi, gli italiani che versano in povertà assoluta sono quasi raddoppiati fino ad arrivare a oltre 6 milioni, rappresentando quasi il 10% dell'intera popolazione. A mettere nero su bianco ricchezza e povertà è il rapporto di Oxfam, "Partire a pari merito: eliminare la disuguaglianza estrema per eliminare la povertà estrema", che parla di un fenomeno talmente esteso che si può riscontrare perfino in Africa, dove nella regione sub-sahariana al fianco di 358 milioni di persone in povertà estrema, prosperano ben 16 miliardari.
Il rapporto sottolinea come, a causa della crescita della disparità di reddito in molti Paesi del mondo, i benefici della crescita economica non raggiungano grandi fasce di popolazione, ma si fermino a una élite che dispone di più ricchezza di quanta possa materialmente consumarne nell'arco di generazioni.
Tra il 2013 e il 2014, le 85 persone più ricche al mondo (che, secondo un dato già diffuso da Oxfam lo scorso gennaio, hanno la stessa ricchezza della metà della popolazione più povera al mondo) hanno collettivamente aumentato la loro ricchezza di 668 milioni di dollari al giorno. Ovvero, quasi mezzo milione di dollari ogni minuto.
''Questi dati ci mostrano una realtà che non possiamo evitare di vedere: l'estrema disuguaglianza economica oggi non è uno stimolo alla crescita, ma un ostacolo al benessere dei più - commenta Winnie Byanyima, Ddrettore esecutivo di Oxfam International - Finché i Governi del mondo non agiranno per contrastarla, la spirale della disuguaglianza continuerà a crescere, con effetti corrosivi sulle istituzioni democratiche, sulle pari opportunità e sulla stabilità globale''.
Ogni anno ci sono 100 milioni di persone che cadono in povertà perché costrette a pagare per l'assistenza sanitaria e milioni di bambini che non hanno la possibilità di andare a scuola – continua Winnie Byanyima - Per Oxfam porre l'attenzione sulla crescita incontrollata della disuguaglianza economica estrema non significa voler puntare il dito contro i più ricchi, ma stimolare i leader globali a mettere in atto politiche efficaci ad assicurare alle persone più povere la possibilità di giocare a pari merito la partita per migliorare la propria esistenza".
Tra le raccomandazioni delineate da Oxfam nel rapporto di ricerca, che ha ricevuto, tra gli altri, gli apprezzamenti di Kofi Annan, Jeffrey Sachs e Joseph Stiglitz: la necessità che gli Stati de Mondo promuovano politiche tese a garantire un salario minimo dignitoso, a ridurre il divario tra le retribuzioni di uomini e donne, ad assicurare reti di protezione sociale e accesso a salute e istruzione gratuite per i loro cittadini.
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