venerdì 24 ottobre 2014

ELEZIONI, STRUMENTALITÀ E VECCHI MERLETTI di Giandiego Marigo

Si parla di elezioni anticipate … a primavera, si mormora sia una forca caudina, pare imposta dal giovane Principe Rottamatore per trasferire in parlamento la preponderanza ottenuta nel paese con le elezioni europee.
A lui converrebbe, a noi meno, al paese manco per niente, ma queste cosiderazioni sono secondarie rispetto all'urgenza di monetizzare il suo quaranta per cento, finchè c'è, trasformandolo, nelle sue intenzioni. In una maggioranza parlamentare che gli permetterebbe di “agire da solo” senza alleanze e compromessi, che insomma, peseranno pure meno di zero e diranno poco di vero, metteranno insieme personaggi equivoci ed in fondo uguali, ma insomma dal punto di vista dell'immaggine pesano.
Ed obbligano a condividere gli altari del popolo bue con altre immaginette santificate, il che al principino fiorentino signore e padrone di tutte le rottamazioni piace molto poco.
Non è di lui, però che voglio parlare, ma dello stato dei lavori a sinistra … o nella landa desolata delle intenzioni, come sarebbe meglio definirla.
Dopo mesi di imbarazzante silenzio e di, interiori rimestazioni, eccola ritornare , finalmente, di attualità, anche se per ora timidamente, la Lista per Tsipras. Un poco più attempata ed un poco meno “credibile”, ma con tutti i suoi problemi intatti.
Rifondazione e la Sinistra Europea che cercano di spingere, SeL che tende a frenare, scarsissima chiarezza sui rapporti con il PD, non i tutti i comparti, ma quanto basta. La confusione fra verticismo ed orizzontalità … il pericolo concreto delle “dirigenze preconfezionate”.
La banda degli intellettuali garanti che non si capisce bene dove stia, cosa garantisca, ed a che cosa ed a chi faccia riferimento, di cui non si coglie il pensiero … di cui sfugge la ragione ed il radicamento.
Insomma i problemi di sempre che ne hanno caratterizzato la sua nascita e che non sono stati affatto risolti.
Nessuno si è, in realtà, ancora seduto attorno ad un tavolo paritetico ed aperto, nessuno a fatto i conti con le divisioni (a mio parere pretestuose e di comodo) a sinistra, nessuno ha fatto i conti con dirigenze sclerotiche e scarsamente disposte all'unità, piuttosto che alla coltivazione compulsiva del proprio orto.
Solo a tratti nel paese, in alcuni luoghi più che in altri i Comitati pro Tsipras hanno lavorato bene, costruendo ponti ed opportunità, forse non eclatanti, ma annotabili: Roma, Milano, ma nei territori, poco o nulla.
SeL ha continuato ad essere SeL e ad amoreggiare con il PD … Rifondazione ha continuato inl suo ininterrotto dibattito interno con accenni autolesionistici.
Cani Sciolti, che facevano riferimento alla lista per Tsipras, hanno continuato ad essere sciolti ed ininfluenti nelle decisioni.
Nessuno si è inoltrato, con il coraggio che occorrerebbe avere, nella conrtraddizione con la “Sinistra Contro L'Euro” che pure qualche passo verso l'unità lo ha fatto e qualche gradualità ed articolazione sembra volerla accettare, e che nelle articolazioni della sua analisi è molto più vicina di quanto non si voglia farlo sembrare.
Eppure sarebbe fondamentale muoversi in quel senso … certo! Sempre se l'unità della Sinistra Vera è ancora un obbiettivo ed un passaggio fondamentale, come io credo, verso un'AreA di Progresso e Civiltà che tenga conto dei riferimenti storici del socialismo e sappia rinnovarne visioni e linguaggi.
Eppure i territori sono lì e ci si vede tutti i giorni, più o meno, si potrebbe … basterebbe fare un passo, basterebbe volerlo … basterebbe partire da dove si deve … dal basso e muoversi orizzontalmente e circolarmente, nulla che una incrollabile volontà unitaria e una dedicazione spirituale degna di questo nome non possa fare.
Ed invece come suole ci muoveremo all'ultimo istante, in modo scomposto, appesantiti dall'urgenza e dall'immanenza … come sempre, come suole, colti alla sprovvista.
Scontentando tutti e facendo la solita figura degli egemonizzatori, improvvisati e strumentali.
Sveglia compagni, sveglia!
Mettiamo in pratica a partire da subito, quello che tutti , in realtà, condividiamo.
Facciamolo adesso! Costi quel che costi …
Poniamo a SeL se occore … e purtroppo occorre, la domanda storica e muoviamoci sulla base di quella risposta “Dove state? Con noi o con il PD?” .
Proponiamo un CNL per salvare questo paese … ormai non c'è più tempo da perdere in inutili chiacchiare.
Diamo al PD la sua misura, in modo definitivo e chiaro, ed invitiamo i compagni che tanto chiacchierano di sinistra al suo interno a prendersi le responsabilità di essere dove sono e di stare con chi stanno.
Basta chiacchiere.
Partiamo pure da quello che c'è dalla Manifestazione Nazionale della FIOM del 25 Ottobre e da quella del 29 Novembre di tutta la lista nazionale, partiamo dalla partecipazione agli appuntamenti proprosti dai compagni critici nei confronti dell'Europa, partiamo dall'esserci e dal parlarci, dal confrontarci e dal trovarci sulle cose vere … agli appuntamenti importanti. Nelle istanze dove ancora si lotta, con fatica, ma si prova a reagire.
Partiamo dalle ...mila pagine sui network in cui si invoca l'unità, ma partiamo.
Il tempo delle chiacchiere, per questo paese è, veramente, finito.


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