di Lucia Del Grosso, nuovatlantide.org
Mi chiedo come sia possibile che ogni
operazione a cui mette mano Renzi sia accompagnata dalla ola
“Ooooohhhhhhhh! Il nuovo che avanza! Si cambia verso! Il futuro
comincia!” pressoché unanime, con l’eccezione di una sparuta pattuglia
di gufi e rosiconi.
Dove la vedono la straordinaria potenza
di questa manovra??? Che aumenta il deficit? Potenza della
comunicazione! Il deficit, come scrive Gustavo Piga, si è chiuso
nel 2014 al 3% di PIL e con un valore di circa 48,8 miliardi di euro,
mentre quello di Renzi è programmato chiudersi, come è riportato nella
Nota di Aggiornamento del DEF, al 2,9% di PIL, cioè con un valore di
47,7 miliardi. 47,7 miliardi sono meno di 48,8 miliardi! Ma l’altra non
l’aveva fatta Renzi, quindi non conta.
Che c’è di innovativo? Gli 80 euro di
bonus? Non hanno aumentato di una scatoletta di tonno i consumi da
quando sono in busta paga e non li aumenteranno nemmeno il prossimo
anno, non si capisce perché dovrebbero sortire questo effetto,
l’esperimento è già stato fatto.
Lo sgravio dell’IRAP? Fatemi capire, gli
apologeti del genio economico di Renzi che si definiscono di sinistra
danno ragione a Berlusconi che definiva odiosa questa tassa istituita da
Prodi? Cioè la critica alla vecchia guardia della sinistra è che non ha
fatto quello che diceva Berlusconi? (C’è qualcosa di vero nella
polemica sulla diversità antropologica che spacca il PD: deve essere in
atto un’invasione degli ultracorpi).
E comunque è uno sgravio che non
produrrà un occupato in più: se la domanda non riparte si può fare lo
sgravio dell’IRAP, dell’INPS, dell’IRPEF, si può pure esonerare le
imprese dal pagare gli stipendi e consentire il reclutamento degli
schiavi, tanto le imprese non sapranno che farsene.
Ma è un aiuto per le imprese, dirà la
sinistra antropologicamente mutata. Eccerto! Ma anche far ripartire la
domanda con un programma di investimenti per il risanamento del
territorio, la messa in sicurezza delle scuole e altri interventi
necessari avrebbero aiutato le imprese. Con la differenza che avrebbero
aiutato pure i disoccupati.
Di veramente sorprendente ci sono i 18
miliardi di tagli della spesa pubblica, che però, secondo il vocabolario
degli OGM di sinistra non si chiama più così, ma “sprechi”. Infatti,
poiché nelle voci del bilancio il capitolo “sprechi” non c’è, ne deduco
che stiamo parlando della stessa cosa, cioè della spesa pubblica, ma non
ci capiamo.
Gli sprechi ci sono, ma per farli
emergere bisogna lavorarci e soprattutto intendersi sul termine: per me
infatti 140 milioni ai forestali della Calabria sono uno spreco, ma per
il governo no, dato che li ha previsti nella legge di stabilità.
Parentesi: non è che Renzi può fare il
professore con le Regioni sugli sprechi, visto come gestisce la materia
in casa sua, cioè il PD. La spesa di 2 milioni di euro per la Leopolda
non mi pare che si possa definire sobrietà. Magari qualcosina di quel
fiume di finanziamenti poteva servire ai circoli, che non sanno come
pagare l’affitto, o a provare qualche operazione per far riaprire
l’Unità. (E adesso rispondetemi che il finanziere Serra 175 mila euro
per il partito non li darà mai, eheheheheh).
In conclusione questa manovra,
nonostante gli entusiasmi, per la ripresa è fuffa e produrrà solo un bel
mucchio di macelleria sociale nei territori, come ha ammesso pure
Chiamparino prima di tornare a cuccia.
Quando verranno i nodi al pettine? Ma
presto, già a primavera. Però secondo i calcoli di Renzi non in tempo
utile per impedirgli un successone elettorale accuratamente preparato da
una serie di leopolde e leopoldine. Elezioni prima che sfumi il
consenso sulla manovra con il più grande taglio di tasse della storia
(ma ci chiediamo il perché di questa Leopolda?).
Stasera, prima di andare a dormire, è
meglio guardare sotto il letto, non si sa mai: ci potrebbe essere un
baccellone che si impadronisce di noi e ci fa vedere di sinistra le
manovre che piacciono a Squinzi e fanno incazzare il sindacato.
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