martedì 28 ottobre 2014

"Ora occorre costruire lo sciopero generale. Tanto più che Renzi vuole far fuori la Cgil". Intervista a Paolo Ferrero



Una manifestazione riuscita quella di San Giovanni. A questo punto si aprono varie strade...
E’ evidente che bisogna dare continuità a questa manifestazione, quindi costruire lo sciopero generale e una piattaforma unificante dei disoccupati, dei precari, dei lavoratori, dei pensionati, e di tutti quelli che son colpiti dal taglio del welfare. Bisogna fare una piattaforma unificante e costruire lo sciopero generale per arrivare a un blocco sociale alternativo a quello che sta mettendo in piedi Renzi che ha come unico punto vero la Confindustria. E per il resto è solo propaganda. Quindi, quello di Renzi è un blocco fittizio di propaganda ma che è smontabile. Per smontarlo bisogna costruirne uno alternativo che mette insieme tutti questi soggetti sociali intorno al tema del lavoro, della disobbedienza dei trattati europei e dello sviluppo dello stato sociale.
Che cosa farà la Cgil?
Confido su un fatto. Evidentemente il gruppo dirigente della Cgil è arrivato a questa manifestazione non perché fosse convinto. La mia opinione è che la linea del Governo Renzi è così pesante che non permette alla Cgil grandi margini di movimento, perché vuole uccidere la Cgil. In più, dopo questa manifestazione a blindare questo impianto non c’è solo Renzi ma anche queste migliaia di persone che dal momento in cui si apre una dinamica come questa poi pesa. E per questo penso che quella di San Giovanni sia una giornata importantissima, perché rappresenta la rottura di una pace sociale che in Italia durava da anni e che ha permesso alle destre e a Renzi di fare quello che volevano. E quindi oggi rientra in campo la gente in carne ed ossa, e in questo la Cgil non può trattarla come una cosa che oggi c'è e domani no.
Cosa accadrà nel pd?
Dipende dalle lotte. Se si riesce a costruire un percorso di lotta e che quindi dentro queste lotte si ricostruisce una sinistra, perché questa è la scommessa, è possibile arrivare a una spaccatura del Pd. Altrimenti varranno le logiche di conservazione di ceto politico date dalla legge elettorale. In base a questa Renzi può distribuire i posti che vuole a chi gli pare.
Renzi parla di una piazza nostalgica...
Renzi non è il nuovo che avanza, ricorda anzi da vicino Margaret Thatcher quando attacca i lavoratori e pure la piazza straordinaria della Cgil di ieri a Roma. Tanto più dopo queste sue dichiarazioni serve lo sciopero generale. Certo che il mondo del lavoro è cambiato ma proprio per questo serve uno Stato che crei occupazione, combatta la precarietà e non cancelli i diritti di tutti. La precarietà, caro Renzi, la combattono ogni giorno i lavoratori, certamente non tu che pensi di aiutare i giovani demolendo lo statuto dei lavoratori! Altro che gettoni nell'iphone e Leopolda, il premier offende la gente che non arriva alla fine del mese: è peggio di Berlusconi!

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