Credo
di poter offrire uno squarcio di memoria documentale e di indagine
giurisdizionale sulla cosiddetta trattativa Stato/mafia.Parlo di un
processo che costituisce l'occasione di una ricostruzione addirittura
antropologica della formazione di gruppi dominanti e del comando
politico/mafioso.Fu Gramsci ad individuare la categoria di
"sovversivismo" degli italici ceti dirigenti.Non a caso l'attuale blocco
di potere sta facendo di tutto perchè il processo di Palermo si
areni,mistificandolo come ossessione personale "populista"e
protagonistica del dott.Ingroia e qualche altro magistrato.Anche molti
giornali del centrosinistra si adoperano strenuamente per
l'insabbiamento.Non si vuole che si scopra(anche giudiziariamente)che la
mafia ha partecipato alle politiche dell'alternanza della Seconda
Repubblica,dalla trattativa con Dell'Utri e il "riciclaggio"milanese del
denaro di mafia alle trattative con settori del centrosinistra per
chiudere la fase stragista della mafia corleonese e tornare
alla"normalità"degli equilibri quotidiani tra
finanza,amministrazione,politica.
E' questa,ci ricordava Pio La Torre,la
vera mafia,non essendo essa solo un gruppo di assassini con la
coppola,ma la "modernità" della "borghesia mafiosa",delle imprese,delle
banche,delle professioni.Ci troviamo di fronte ad un tentativo,che trova
alimento in Palazzi molto altolocati,di"insabbiamento"del processo di
Palermo ,proprio perchè non si vuole che venga finalmente scritta la
storia degli ultimi trenta anni di un segmento rilevante dei ceti
politici dominanti.Ritengo incredibile e preoccupante che il governo
Monti non abbia ancora deciso di costituirsi come parte civile nel
processo di Palermo.Vengono isolati i magistrati inquirenti e il governo
dimostra un ipocrita distacco .In questa fase cosi delicata Giovanni
Impastato,Umberto Santino ed io abbiamo deciso di dare il nostro
doveroso contributo pubblicando la terza edizione del libro che abbiamo
scritto per dimostrare l'uccisione di Peppino Impastato per mano di
mafia("Anatomia di un depistaggio",Editori Riuniti University
Press).Abbiamo pubblicato,oltre ad aggiornate analisi sull'attuale
accumulazione economica delle mafie,veri e propri processi di
valorizzazione del capitale globalizzato, l'interrogatorio da me
condotto in Commissione Antimafia al generale dei Carabinieri
Subranni,che indichiamo,insieme ad una parte della magistratura,come
principale "depistatore"della verità sull'uccisione di Peppinp
Impastato. Furono nascoste prove evidenti dell'assassinio per dimostrare
il falso,cioè che Impastato fosse un terrorista ucciso dalla propria
bomba.Era il maggio del 1978.Oggi ritroviamo il generale Subranni come
uno dei tre alti militari sotto processo a Palermo.Avevamo
ragione,quindi.Subranni iniziò a depistare nel 1978 e ha continuato per
decenni.Bersellino lo considerava(lo ha affermato la moglie) una spia
infiltrata dalla mafia tra i Carabinieri. Abbiamo voluto intitolare il
nostro libro "Anatomia di un depistaggio", perchè il depistaggio da
parte di segmenti dello Stato che occultano la verità è un vero e
proprio paradigma fondativo dello stragismo italiano ,da Portella della
Ginestra a Piazza Fontana all'Italicus,a Brescia sino ad oggi.I
comunisti,gli anticapitalisti,i critici del sistema devono essere
impegnati a fondo per connettere lotte sociali e lotte
democratiche,tanto più in un paese in cui la coscienza democratica è
sfibrata da decenni di berlusconismo,di razzismo leghista e fascista,di
devastazione culturale prodotta dalle stesse sinistre liberali e
liberiste.
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