Mentre Tito Boeri sul quotidiano
Repubblica propone di modificare i contratti nazionali di lavoro per
ridurre le retribuzioni dei lavoratori dipendenti, la Consob rende noti i
compensi dei manager. Apprendiamo così che nel 2011, anno davvero buio
per il paese e la stragrande maggioranza della popolazione, nel quale
l’indice della Borsa è sceso del 25%, i 100 superdirigenti più pagati
hanno ulteriormente incrementato i loro introiti. Se nel 2010 la media
delle loro retribuzioni era di 3 milioni di euro, nel 2011 è diventata
di 3,5.
Guida la classifica Tronchetti Provera
con 23 milioni lordi, circa un milione netto al mese. Il discusso
Guarguaglini ha chiuso l’anno al quarto posto con più di 11 milioni,
mentre Marchionne è “solo” sedicesimo, ma solo perché non è conteggiato
il premio in azioni Fiat di 50 milioni pervenutogli nel 2012.
Una delle cause della crisi sono le
grandi diseguaglianze sociali. Una delle conseguenze della crisi è
l’ulteriore ampliamento di queste diseguaglianze. Eppure chi parla di
patrimoniale onnicomprensiva di beni immobiliari e finanziari viene
tacciato per estremista.
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