Si è tenuta mercoledì 5 settembre, a Perugia, nella sala del Consiglio Comunale di Palazzo Dei Priori, davanti alla Prima Commissione Consiliare Permanente, presieduta da Tiziana Capaldini, l'audizione dei cittadini firmatari della proposta di Delibera Comunale (ben oltre 1000 le firme dei cittadini del Comune di Perugia depositate il 27 febbraio scorso) che impegna il Comune di Perugia a modificare il proprio statuto in materia di gestione dei rifiuti, secondo i punti che sono stati ricordati dai rappresentanti dei cittadini firmatari: Cristina Rosetti - MDC, Elisabetta De Persio - ATTAC, Dott. Maurizio Venezi – ISDE Medici Per L'Ambiente.
Dopo una breve introduzione sullo stato dell’arte da parte dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Perugia Lorena Pesaresi, non rimasta poi ad assistere all'audizione, i tre rappresentanti dei cittadini firmatari hanno esposto le proprie richieste e motivazioni.
Ad aprire l'audizione è stato l'intervento della De Persio, che ha sottolineato come una gestione privata dei rifiuti possa spingere unicamente nella direzione di un profitto sempre maggiore e destinato a pochi, con il rischio obiettivo che la raccolta differenziata perda il suo valore in termini di importanza perché non più in funzione del riciclo bensì dell'utilizzo di un inceneritore, la cui costruzione, ha ricordato, comporterebbe una spesa di circa 90.000.000 di euro; De Persio ha poi concluso il suo intervento sottolineando l'attuale mancanza di trasparenza circa la destinazione dei rifiuti differenziati da parte della società Gesenu.
Nel corpo centrale dell'audizione, l'intervento di Cristina Rosetti, la quale, dopo aver ricordato la nascita del Coordinamento Regionale Rifiuti Zero, si è soffermata sulle tematiche specifiche del problema dei rifiuti: dai costi immensamente alti di costruzione e mantenimento di un impianto di incenerimento dei rifiuti; alla raccolta differenziata, che non solo porterebbe un maggior riscontro occupazionale, ma che se resa migliore da un punto di vista qualitativo e non soltanto quantitativo, permetterebbe un ricavo con cui sarebbe possibile abbassare la tariffa a vantaggio dei cittadini. Partendo dalle direttive europee, che impongono come obiettivi prioritari la chiusura delle discariche, il riuso e il riciclo, e che vietano l’incenerimento dei rifiuti tout court, Rosetti porta ai consiglieri comunali presenti in sala noti esempi di buona gestione dei rifiuti, con l’utilizzo di tecnologie innovative di trattamento a freddo, capaci di recuperare e trasformare in materia seconda circa il 98% dei rifiuti trattati. Ricorda inoltre che lo stesso Ministro Clini ha ravvisato nei cc.dd. termovalorizzatori una tecnologia ormai superata dai modelli di gestione europei, e fatto presente che alla strategia “rifiuti zero” hanno già aderito 71 comuni italiani.
A conclusione, l'intervento del Dottor Maurizio Venezi, Presidente della sezione ISDE (International Society of Doctors for Environment) di Perugia, ha illustrato dal punto di vista medico e scientifico le ragioni per cui ai cittadini può derivare un danno alla salute qualora fossero sottovalutate le acquisizioni medico-scientifiche sia già note che quelle più recenti sul danno biologico e saniatrio da inquinamento (conseguenti all’introduzione di sostanze dannose per la salute sia per inalatoria che alimentare) e sulle conseguenze non solo dirette ma anche indirette, sulle generazioni future (come una delle più recenti branche della Genetica: l’Epigenetica, sta dimostrando per le malattie transgenerazionali: dal cancro al diabete, alle malattie cronico-degenerative). La sottovalutazione dei rischi da parte dei politici decisori e dei tecnici addetti, incuranti dello stesso PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, come cittadini attenti e partecipi, ma soprattutto come medici fedeli a quanto l’articolo 5 del nostro codice deontologico ci impone, non lasceremo nulla di intentato per la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente: dall’ informazione alla popolazione, alle denunce sia civili che penali in base agli articoli della Costituzione: 28, 32 e 41.
Diversi i consiglieri comunali che hanno preso la parola per porre delle domande di approfondimento (Pierluigi Neri; Giorgio Corrado, Stelvio Zecca, Armando Fronduti, Filippo Cardone, Emanuele Prisco, Mauro Cozzari, Emiliano Pampanelli, Renzo Baldoni), che hanno dato modo ai rappresentanti dei cittadini firmatari della delibera di ribadire i concetti espressi: le proprie convinzioni circa la messa in atto del cosiddetto principio di precauzione, la necessità di adottare politiche efficaci di riduzione dei rifiuti, di puntare ad una raccolta differenziata spinta e di qualità e l'importanza assoluta di estenderla a tutti gli abitanti del Comune e non solo al 70%, come invece ha in programma l’Amministrazione comunale, il bisogno di adottare una tariffazione puntuale (basata sull'effettiva produzione dei rifiuti indifferenziati e che “premi” i cittadini virtuosi), e di ridurre la T.I.A., attualmente tra le più alte d’Italia, e la necessità di obbligare gli esercizi pubblici e privati, così come gli enti, a differenziare tutti i rifiuti prodotti.
L'appuntamento è rinviato alla convocazione della prossima seduta della Commissione, in cui i Consiglieri discuteranno e voteranno la proposta dei cittadini.
Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero
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