Partiamo dall'art. 41. della Costituzione, che meglio di così non potrebbe essere scritto. Afferma il principio della libera iniziativa privata, ma condiziona questa libertà ad interessi di livello superiore:
Art. 41. - L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Traduzione: la libertà di movimento del mio gomito finisce dove comincia la faccia del prossimo mio.
Elementare. Traduzione in trotese o in arcorese: ognuno può fare ciò che vuole, nel rispetto delle leggi che tutelano gli altri, intesi come collettività. L'art. 41 infine dice che la legge determina gli strumenti affinchè l'attività economica POSSA, non DEBBA obbligatoriamente essere indirizzata a fini sociali. Altrimenti esisterebbero solo le onlus, e non, ad esempio, i pornoshop, i videogiochi, i bagni Miramare, i preti-albergatori, eccetera. Tanto per sgombrare subito il campo dall'obiezione che l'art. 41 VOGLIA indirizzare qualsiasi attività economica a fini etici.
Come vuole cambiarlo, il prode ba-nano? con una frasetta da spot pubblicitario, che gli ronza in testa da sempre: "Tutto ciò che non è espressamente proibito della legge, è consentito". Quindi, ogni volta che salta fuori una novità dannosa, se il legislatore non si sbriga a farci su una legge, la cosa dannosa è consentita. C'è una legge che prevede il divieto di usare i laggi laser negli stadi, dirigendoli sugli occhi del portiere che si accinge a parare un rigore? No, non c'è. Non c'è neanche una legge che vieti di circolare per Milano su un triclico a vela, e neppure una legge che vieti di vendere Playboy all'uscita dalle chiese. Che facciamo, iniziamo?
Qual'è la ratio di questa voglia senile? E' chiarissimo! Quella di sfruttare tutti i buchi della legge, che non può adeguarsi in un nanosecondo ai mutamenti tecnologici. Un esempio? Le TV private. Quando il Cav. ha iniziato l'occupazione dell'etere, la legge vietava l'interconnessione delle emittenti locali, per evitare che ciò che veniva chiamato "locale" diventasse di fatto "nazionale". Cosa che il ba-nano ha regolarmente fatto, inventandosi la interconnessione non già via etere, ma attraverso la trasmissione contemporanea, in tutta Italia, delle videocassette preconfezionate con programmi da quattro soldi, e pubblicità scadente a volontà (da Aiazzone, a Vanna Marchi, a Cesare Ragazzi...). Insomma, un cambiamento dell'art. 41 sarebbe un bellissimo incentivo per il trionfo della "creatività dell'illecito". Non vede l'ora...
E veniamo alla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio. Facciamo una premessa. Di leggi cretine in questa direzione se ne possono fare mille. Una legge cretina, che ha portato pericolosamente gli USA ad un passo dal default, è la legge costituzionale americana, che fissa un tetto rigidissimo al debito pubblico, fissato però non in percentuale di un'entità (il PIL) che si muove, e nel lungo termine si muove in salita, ma in valore assoluto, e immutabile se non con legge costituzionale. Perchè è cretina, questa legge? perchè a parità di un PIL crescente (e a volte fortemente crescente), dover tenere il debito fisso in valori assoluti obbliga a diminuirlo percentualmente, in pratica per l'eternità.
Cosa significhi questo, è evidente: un obbligo insensato all'immobilismo, a non poter adeguare la leva della finanza pubblica alle mutevoli condizioni dei cicli economici, anche in presenza di un debito "virtuoso" in percentuale del PIL. Il fatto poi che la destra americana, guidata dai delinquenti dei Tea-Parties, ne abbia approfittato per mettere politicamente in difficoltà Obama alla vigilia delle elezioni, è solo un'aggravante. Ma è un'azione cretina, perchè così come questa volta è stata usa contro i democratici, la prossima volta potrebbe essere usata contro i repubblicani. Insomma, la legalizzazione di una nuova forma di banditismo politico.
Ma veniamo alla legge che vogliono i nostri Quintino Sella della Brianza: la costituzionalizzazione dell'obbligo della parità di bilancio. Questi o sono tutti scemi, o sono in malafede. Io spero che sia vera la seconda ipotesi, e spiegherò dopo perchè. Lo spero, perchè se si dovesse mai arrivare ad una scemenza del genere, l'Italia - unico paese in Europa - si priverebbe dell'unico strumento finanziario anticiclico. Un piccolo esempio di scuola: a fronte di un ciclo economico negativo, diminuiscono le entrate fiscali dello stato, ma non ci sono strumenti per stimolare la crescita. Anzi, è vero il contrario. Diminuendo il PIL, diminuiscono le entrate fiscali, e l'obbligo costituzionale della parità di bilancio impone di non investire nella crescita, ma di tagliare investimenti e di tar-tassare un corpo già malato.
Insomma, siamo alla classica forma di politica prociclica obbligata. Una manovra, cioè, che a fronte di una crisi temporanea, può solo operare per aggravarla. Nel caso inverso (poniamo in caso di forte crescita del PIL e delle entrate fiscali), questa minchiata di legge "potrebbe" spingere ad operare in direzione anticiclica, per il raffreddamento del ciclo, usando l'insperato avanzo primario extra per abbattere il debito, ma non obbliga lo stato a farlo. E state certi che se l'Italia avesse un insperato avanzo di 5 punti di PIL, non lo userebbe per abattere il debito, ma per regalarsi altri benefits, per avviare altri monumenti come il Ponte Silvio o l'asse Palermo-Vladivostock... cose di questo genere.
Per chiudere, una considerazione che riguarda sia il cambiameno dell'art. 41, che la costituzionalizzazione dell'obbligo di pareggio. Come dicevo, ci sono o ci fanno??? Al netto dalle vacanze estive e natalizie, a questa gente restano ad occhio non più di 14 mesi di governo. Ai ritmi attuali di attività, 120 sedute in ciascuna delle camere. E questi idioti pensano davvero di varare in tempo due leggi costituzionali, ognuna delle quali - certamente prive del sostegno dei due terzi dei parlamentari - possano essere discusse, emendata, approvate senza variazioni alla Camera ed al Senato con doppia lettura a distanza di almeno tre mesi, e poi avere ancora il tempo e il modo di affrontare e superare l'inevitabile referendum confermativo?
Oddio... no! chiamate la neurodeliri. A qualcosa e a qualcuno servirà senz'altro. A loro, o a me.
Tafanus
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