MARINI, ERRORE DELLA CGIL ANDARE DA SOLI ALLO SCIOPERO . SPERO SI TORNI A RAGIONARE
Roma, 25 ago. - (Adnkronos) - «È questo senso di autosufficienza che mi colpisce, e mi sorprende, nella decisione della Cgil». È quanto afferma il senatore del Pd, Franco Marini, in un'intervista a 'La Repubblicà sullo sciopero indetto per il 6 settembre dalla Cgil contro la manovra varata dal governo. «Speravo in un impegno per tenere salda quell'unità d'azione recuperata nell'accordo dei tre sindacati il 28 giugno scorso - osserva l'ex segretario nazionale della Cisl - era stata una scelta importante che ora rischia di saltare. Ognuno pensa di andare avanti da sè». «Lo sciopero generale è uno strumento vecchio di trent'anni, pesante per i lavoratori e che peraltro - afferma - dovrebbe rappresentare l'arma da mettere in campo solo come ultimo atto nelle trattative. Mai partite, però». «L'azione sindacale per conto proprio dimezza la forza di impatto sulle scelte del governo», osserva Marini. «Sono certo che sul piano delle scelte politiche e parlamentari sarebbe più incisiva una grande manifestazione unitaria che uno sciopero che sancisce le divisioni». Nessuna «illusione» da parte di Marini sulla possibilità che la Cgil revochi lo sciopero «ma spero - conclude - che da qui al 6 settembre si torni a ragionare» (Sec-Cim/Ct/Adnkronos)
FIORONI, SCIOPERO SBAGLIATO, PD SI SCHIERI CONTRO. TROVARE IN PARLAMENTO INTESE E CONDIVISIONI UTILI AL PAESE
Roma, 25 ago. (Adnkronos) - «È uno sciopero assurdo, sbagliatissimo, controproducente, indetto da un solo sindacato e che divide i sindacati. Bisogna opporvisi. Punto e basta». Ad affermarlo è, in una intervista a Il Messaggero, il deputato del Pd Beppe Fioroni che sollecita con forza i vertici del partito a schierarsi contro l'iniziativa annunciata dalla Cgil. «Non si indice uno sciopero -spiega Fioroni- in piena recessione e per di più spaccando le parti sociali e le forze politiche. Bisogna, piuttosto, trovare la più larga condivisione, come ha chiesto con forza e giustamente Napolitano». E le controproposta del Pd per modificare una manovra «iniqua e sbagliata» non possono essere utilizzate «come un manifesto o un vessillo per aprire un ulteriore, drammatico scontro nel Paese. Piuttosto, vanno utilizzate nel solco tracciato da Napolitano per trovare in Parlamento quelle intese e condivisioni tra maggioranza e opposizione utili al Paese». Il Pd «deve puntare alla parlamentarizzazione della crisi economica, le Camere devono esserne il centro del confronto e delle intese. Una linea, questa, che ho colto positivamente nelle parole e negli atteggiamenti di Casini, così come in Montezemolo. C'è bisogno di tutti per uscire dal guado».
'NON ORA, PARLAMENTARI QUARANTENNI DEL PD CONTRO LO SCIOPERO'
Roma, 25 ago. (Adnkronos) - «Non ora». È lo slogan di un gruppo di parlamentari del Pd che, scrive Il Foglio, sta preparando un documento contro lo sciopero generale indetto dalla Cgil per il 6 settembre prossimo contro la manovra economica del governo. «No, noi non ci dobbiamo essere, non ci dobbiamo cascare. Noi -dice Antonio Misiani, tesoriere del Pd- è giusto che in un momento delicato come quello che sta attraversando il nostro Paese non perdiamo di vista l'orizzonte dialogante e responsabile suggeritoci in questa fase dal presidente Giorgio Napolitano». «E per quanto la manovra presentata dal governo sia iniqua e a mio avviso non all'altezza della situazione, l'idea di uno sciopero convocato durante la discussione parlamentare della manovra mi sembra sia quanto di meno appropriato si potesse proporre in questo frangente; e credo sia anche un clamoroso passo indietro rispetto alla fase in cui sembrava si fosse creata una significativa unità delle organizzazioni sindacali. Ed è anche per questo, dunque, che non dovremmo esitare a dire no, ragazzi, noi il sei settembre non saremo in piazza con la Cgil. Non è il momento giusto. Punto»
FARINONE (PD), SCIOPERO È BOOMERANG
(ANSA) - ROMA, 25 AGO - «Lo sciopero della Cgil rischia di essere solo controproducente, un boomerang. Il momento di crisi non permette a nessuno di puntare i piedi, serve piuttosto il dialogo per cercare di migliorare una manovra che presenta troppi punti critici». Lo afferma il deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei. «La Cgil - spiega - rischia solo di dare alibi a chi realizzato questa manovra. Infatti il Pdl parla già di sciopero politico. Alla fine Camusso si accorgerà di aver commesso un errore - continua Farinone - Questo è il momento delle proposte alternative alla manovra, no dell'ennesimo richiamo alla piazza».
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