ROMA, 15 AGO - Alzare le tasse ai ricchi per ridurre l'enorme deficit di bilancio Usa senza toccare investimenti e posti di lavoro.
L'invito al parlamento americano arriva proprio da un miliardario, Warren Buffett.
In un articolo pubblicato dal New York Times, il 'boss' dell'investimento del fondo Berkshire Hathaway propone così di aumentare le tasse per gli americani con un reddito al di sopra di un milione di dollari l'anno e di colpire ancora di più chi dichiara più di 10 milioni di dollari.
«I nostri leader hanno chiesto un sacrificio condiviso - dice Buffett - Ma quando ho chiesto spiegazioni sono stato risparmiato. Ho chiesto ai miei amici super-ricchi quali sacrifici si aspettavano. E anche loro non sono stati colpiti». Così - prosegue Buffett - «mentre molti americani fanno fatica a far quadrare il bilancio familiare, noi, i super-ricchi, continuiamo a beneficiare di speciali favori fiscali».
E Buffett spiega infatti che l'imposizione fiscale per lui rappresentava lo scorso anno il 17,4% del reddito imponibile, mentre quello di 20 operai era tra il 33 e il 41%. L'aliquota per i ricchi era «molto più alta» nel 1980 e 1990 e sono stati creati quasi 40 milioni di posti di lavoro tra il 1980 e il 2000, dice Buffett. «Poi meno tasse - aggiunge - e la creazione di molti meno posti di lavoro».(ANSA).
L'invito al parlamento americano arriva proprio da un miliardario, Warren Buffett.
In un articolo pubblicato dal New York Times, il 'boss' dell'investimento del fondo Berkshire Hathaway propone così di aumentare le tasse per gli americani con un reddito al di sopra di un milione di dollari l'anno e di colpire ancora di più chi dichiara più di 10 milioni di dollari.
«I nostri leader hanno chiesto un sacrificio condiviso - dice Buffett - Ma quando ho chiesto spiegazioni sono stato risparmiato. Ho chiesto ai miei amici super-ricchi quali sacrifici si aspettavano. E anche loro non sono stati colpiti». Così - prosegue Buffett - «mentre molti americani fanno fatica a far quadrare il bilancio familiare, noi, i super-ricchi, continuiamo a beneficiare di speciali favori fiscali».
E Buffett spiega infatti che l'imposizione fiscale per lui rappresentava lo scorso anno il 17,4% del reddito imponibile, mentre quello di 20 operai era tra il 33 e il 41%. L'aliquota per i ricchi era «molto più alta» nel 1980 e 1990 e sono stati creati quasi 40 milioni di posti di lavoro tra il 1980 e il 2000, dice Buffett. «Poi meno tasse - aggiunge - e la creazione di molti meno posti di lavoro».(ANSA).
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