C'è un che di eugenetica nazista dietro la decisione del governo - nella manovra - di tagliare la spesa per le invalidità civili )dalla pensione agli assegni di accompagnamento, agli ausili er l'handicap, ecc) di ben 24 miliardi sui 45 complessivi oggi in bilancio. Chissà se verrà estesa anche ai "nani" presenti nello stesso governo...
Ventiquattro miliardi di tagli per le pensioni di invalidità
Giorgio Salvetti
La denuncia arriva da Margherita Miotto, capogruppo Pd alla commissione affari sociali della Camera. «Ecco la sorpresa che non hanno il coraggio di annunciare agli invalidi: sulle loro pensioni la manovra di luglio, anticipata di un anno, prevede subito tagli per 24 miliardi, quelli inizialmente spalmati tra il 2013 e il 2014». Il provvedimento è contenuto in un progetto di legge-delega per riformare l'assistennza pubblica che presto sarà all'esame delle commissioni parlamentari. I tagli colpiscono 7 milioni e 200 mila italiani con l'obiettivo di dimezzare la spesa totale che oggi è pari a 44,5 miliardi.
In particolare riguarda tre categorie di persone. Gli invalidi civili, ovvero quelle persone che percepiscono una pensione di 260 euro al mese (3.300 euro all'anno) per una spesa complessiva di 3,8 miliardi. La scusa è sempre la stessa, ci sono tanti falsi invalidi, ma i tagli colpiscono anche e soprattutto gli invalidi veri. Secondo Miotto lo dimostra il fatto che l'operazione di verifica messa in atto nel 2009 ha prodotto la revoca dell'11% delle pensioni di invalidità ma i ricorsi contro queste revoche sono stati vinti nel 70% dei casi limitando così i falsi invalidi accertati al 3%. La seconda categoria colpita è quella dei familiari («superstiti») che godono di un pensione di reversibilità, circa 600 euro al mese (7.200 euro all'anno) per un spesa totale di 28 miliardi di euro. Infine sono previsti tagli agli assegni di accompagnamento per le persone non autosufficienti al 100% che adesso percepiscono circa 487 euro al mese (5.848 all'anno). Nei primi due casi la manovra prevede una stretta sui requisiti necessari per ottenere la pensione. Per gli assegni di accompagnamento invece prevede la costituzione di un apposito fondo da suddividere tra le regioni ma cancella il diritto all'assegno individuale. «In questo modo - denuncia Miotto - il governo intende dimezzare tutte queste previdenze destinate a milioni di italiani che vivono difficili condizioni esistenziali. Ora il governo dovrà vedersela con le sacrosante proteste del vasto mondo associativo che farà sentire tutta la propria indignazione, alle quali si aggiungerà il contributo del Pd che farà il possibile per impedire questo scempio».
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