Finalmente arriva la prima riforma strutturale. E’ contenuta nel decreto di Ferragosto ed è relativa al gioco d’azzardo. Erano troppi i lacci e lacciuoli che frenavano l’attività dei Monopoli di Stato e un governo “del fare” non poteva non agire. Eppure nel 2010 le entrate dai giochi avevano già raggiunto i 61 miliardi di Euro, qualcosa come il 4% del PIL e solo qualche settimana fa Famiglia Cristiana aveva lanciato un allarme in un articolo intitolato “Lo stato biscazziere” .
Dal 18 luglio è infatti possibile giocare a poker dal computer di casa: un affare da 1,5 miliardi di Euro al mese. La tendenza a fare cassa colpendo le fasce meno abbienti e più credulone della popolazione era stata confermata anche dai dati della scorsa settimana che vedevano le entrate erariali dai giochi d’azzardo nel primo semestre 2011 salire del 20%. Già la stangata di luglio aveva previsto nuove entrate da qui al 2013 relative a tassazioni sui giochi, ma la stangata-bis di Ferragosto dà finalmente carta bianca al Ministero dell’ Economia. E’ la prima, vera liberalizzazione del Governo Berlusconi, quella del lotto.
I Monopoli di Stato, recita l’art. 2 comma 3 del decreto-legge 13/08/2013, “emanano tutte le disposizioni in materia di giochi pubblici utili al fine di assicurare maggiori entrate, potendo introdurre nuovi giochi, indire nuove lotterie, anche ad estrazione istantanea, adottare nuove modalità di gioco del Lotto,variare l’assegnazione della posta di gioco di montepremi ovvero vincite in denaro”.
E’ chiaro l’intento del governo liberale e liberista, tassare la speranza in un momento in cui questa è vista dal giocatore come l’unica via d’uscita da una condizione insopportabile. Il tutto senza tenere in considerazione le ricadute sociali e i costi a lungo termine di una tale scellerata politica fiscale. Basta dare un’occhiata ai siti che si occupano di dipendenze da gioco d’azzardo come www.sosazzardo.it o www.gambling.it per rendersi conto della gravità della situazione attuale.
Dopo 3 anni di non-governo è quindi arrivata la prima, vera liberalizzazione “epocale”. Potremo giocare di più, da casa e con poste più alte.
I datori di lavoro potranno offrire il gratta e vinci in busta paga o il Texas hold’em al posto della tredicesima. Il ministro Brunetta potrà organizzare estrazioni ai tornelli, Nitto Palma farà giocare i detenuti e La Russa offrirà licenze-premio collegate al superenalotto. La Gelmini farà studiare la Smorfia in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Grandi entrate arriveranno anche dal ministero degli Esteri e dalla rete dei consolati e delle ambasciate che rilasceranno visti e passaporti in cambio di una giocata al lotto (secondo la Smorfia se si viaggia in in Paesi “forestieri” bisogna giocare il numero 8).
Fallito il “meno tasse per tutti”, oggi la rivoluzione liberale e’ finalmente iniziata con lancio di dadi, puntate alla roulette e con molto piu’ superenalotto per tutti: les jeux sont faits, rien ne va plus!
Ernesto Salvi, Il Fatto Quotidiano
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