martedì 23 agosto 2011

DIFFERENZE......DI CLASSE!

Poco i ricchi, tanto i poveri zero i patrimoni immobiliari

da il manifesto del 23/08/2011

Ma c'è una logica nella bozza di manovra di ferragosto? C'è insomma la possibilità di individuare quali settori - o quali tipi di reddito - vengono colipiti o risparmiati dai vari articoli oggetto di contrattazione a pesci in faccia in queste ore, dentro e fuori la maggioranza?
Il centro studi Eutekne (nulla di rivoluzionario: associazione giuridico-economica di servizio per i commercialisti) ha tirato giù una conclusione certa: in misura molto diversa, partecipano al salasso un po' tutte le categorie, ma ce n'è una completamente esentata: i patrimoni immobiliari. Gli effetti del decreto, con le «ulteriori misure urgenti» per l'economia in via di conversione al Senato, colpiranno chi dichiara «redditi oltre i 90mila euro» (per quanto possa risultare stupefacente, si tratta però quasisempre di lavoratori dipendenti; bisogna ricordare che in questo paese un gioielliere dichiara un reddito inferiore a quello di un suo commesso).
Pagano i «bassi redditi, attraverso la previsione di tagli lineari alle deduzioni, detrazioni e agevolazioni fiscali», per non parlare della riduzione drastica dei servizi sociali, dei ticket sanitari, ecc. «Pagano» formalmente anche i proprietari di azioni, obbligazioni e titoli in genere (in relatà vedono ridursi la massa delle plusvalenze, tassate al 20% invece che al 12,5). Paga chi possiede «autovetture di grossa cilindrata» (qui l'ingiustizia si nasconde nelle pieghe della cilindrata: a partà di cc, un Bmw nuovo di fabbrica e uno di 15 anni denotano capacità di spesa opposte). Banche e assicurazioni ci rimettono formalmente qualcosa, che certamente verrà «ricaricato» sui clienti. Le imprese che operano nel settore energia e «la generalità delle imprese che investono».

In proporzione, paga molto di più chi ha già poco. Per esempio, gli aumenti delle accise (sulla benzina, ecc) sono indiscriminati e meno sopportabili per i bassi redditi. Completamente illeso, invece, il «settore immobiliare». Anche dal punto di vista capitalistico, della «crescita» e non della «equità», è un'idiozia. Enrico Zanetti, direttore di Eutekne spiega che «questo denota una propensione a prediligere» la tutela «del patrimonio» invece che «del risparmio futuro, cioè il reddito disponibile, e a prediligere in subordine la tassazione dei patrimoni mobiliari a quella dei patrimoni immobiliari». In soldoni: una manovra che aggrava «l'immobilizzazione» del paese.

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