Gli evasori fiscali che
costituiscono una larga parte della nostra popolazione avranno trovato,
nello sfogliare i quotidiani degli ultimi giorni, motivo di gaudio e di
incentivo a perseverare nella disonesta attività evasiva.
Infatti,
dovendo dibattersi tra ristrettezza di risorse – dovuta anche
largamente alla evasione fiscale endemica -, spese dello Stato non più
sostenibili e servizi da erogare alla popolazione, questo governo,
procedendo sulla stessa linea di quasi tutti – se non tutti – i
precedenti, sta meditando di premiare ulteriormente gli evasori agganciando al reddito accertato anche l’importo dell’ IMU e rivedendo gli importi dei ticket sanitari sempre sulla base del reddito accertato inventandosi stavolta il ‘sanitometro’.
Spacciando
misure di questo genere come improntate all’equità e alla solidarietà
si aggiunge al danno – verso i contributori onesti – anche la beffa.
Già
di per sé, una norma che, a valle di un sistema corretto di prelievo
sul reddito, gradui l’erogazione di servizi quale quello sanitario al
reddito stesso, è iniqua, ma in presenza di una evasione fiscale
endemica, a beneficiare in prima istanza di servizi sanitari gratuiti e
finanziati dai contribuenti saranno proprio gli evasori che, nel ringraziare sommessamente, si faranno qualche risatina sulla pretesa equità della norma.
A non ridere per nulla saranno invece i contribuenti tartassati,
soprattutto coloro che per meriti e sacrificio – anche un po’ di
fortuna – si sono costruiti una posizione lavorativa non parassitaria e
retribuita sufficientemente da farli passare per ricchi; questi
continueranno a domandarsi come mai dopo avere pagato doverosamente
tutte le tasse, con le quali uno Stato dignitoso dovrebbe provvedere
alle prestazioni assistenziali per chi non ha, non debbano essere uguali
agli altri per ciò che attiene i servizi che lo Stato eroga a tutti. E
se lo domanderanno anche i pensionati con i trattamenti un po’ più alti,
i quali già sono stati penalizzati da sistemi di calcolo finalizzati a
utilizzare i loro contributi previdenziali a scopo assistenziale, si
sono visti bloccare l’indicizzazione a partire dal aureo importo di
1.500 € lordi/mese e si apprestano – forse – a pagarsi anche le cure per
malattie croniche.
Ogni
anno e – governo – che passa il nostro Stato, varando misure
emergenziali che poi restano per sempre, stringe sempre di più il cappio
intorno al collo della parte onesta dei cittadini e nell’ambito di
questa parte colpisce in modo ancor più iniquo coloro che non hanno mai beneficiato di assistenze dallo Stato,
vuoi sotto forma di posti di lavoro clientelari e superflui o di
pensioni per falsa invalidità o di altre forme di sussidi. Questa
frazione di cittadini costituisce di fatto, nella visione socio/politica
di governanti, partiti e sindacati, una casta inferiore da spremere e
maltrattare a piacimento; gente che per guadagnarsi la vita ha contato
sulle proprie forze e creatività, che sul reddito ha pagato e paga fino
all’ultimo centesimo di tasse, che ha versato contributi cospicui per la
propria previdenza dovendo forzatamente consegnarli nelle mani
dell’INPS e che in cambio di questo stile di vita, che evidentemente
deve apparire non virtuoso, viene utilizzato come un bancomat; per le
emergenze – sarebbe tollerabile – ma anche e soprattutto per l’ordinaria
amministrazione.
Alla
palese e feroce iniquità si abbina poi un effetto collaterale che
costituisce un problema prospetticamente gravissimo e cioè l’implicito
incentivo a evadere il fisco oppure mettersi a carico di qualche
assistenza statale anziché intraprendere, darsi da fare. La mancata eliminazione delle rendite assistenziali e l’accanimento fiscale
perpetrato mentre prosegue imperterrita l’evasione, costituiscono
incentivo ed esempio negativo per giovani e meno giovani. Perché darsi
da fare se governi, partiti e sindacati sembrano continuare a premiare e
supportare – volontariamente o meno – evasori e assistiti a sproposito?
Ogni
misura quale quelle ventilate di cui all’inizio, ci spinge sempre di
più verso una società rassegnata dove i propri sforzi vengono visti
sostanzialmente inutili e dove ci si è arresi alla ineluttabilità delle
vessazioni; tutto il contrario di ciò che occorre per competere meglio sui mercati globali.
Nessun commento:
Posta un commento