martedì 11 giugno 2013

Parma. L'inceneritore della discordia

Per il Sindaco grillino Pizzarotti si delinea una seconda rogna dopo quella dei tagli sul bilancio comunale. L'inceneritore divide e mobilita. Sabato una manifestazione dei No Termo porta alla luce tutte le contraddizioni accumulatesi in questi mesi, senza fare sconti a nessuno.

Sull’inceneritore a Parma il M5S e lo stesso Grillo si giocano parecchia della propria credibilità. Il primo sindaco grillino di una media città capoluogo, rappresenta la verifica se il M5S possa affettivamente essere “altro” dalla casta che ha sempre duramente criticato. Ma sulle scelte concrete, le decisioni degli amministratori locali sono quelle che fanno la differenza. Già sui tagli a servizi e retribuzioni dei dipendenti comunali a causa delle restrizioni di bilancio, abbiamo assistito ad un braccio di ferro tra lavoratori e il sindaco Pizzarotti, il quale non è che abbia mostrato troppi scostamenti dalle terapie d’urto di altri amministratori “castati” o delineate dai tecnocrati del governo Monti. Ma è sulla vicenda dell’inceneritore che il gioco si sta facendo duro. Già prima che Pizzarotti diventasse sindaco era in corso una mobilitazione contro questa installazione nel territorio parmigiano. Anzi Pizzarotti è stato attivo nei comitati e nelle associazioni che si sono opposte all’incenitore. Poi è cambiato il quadro. Pizzarotti diventa sindaco e l’opzione dell’inceneritore diventa “più possibile”. Comprensibili le reazioni negative ad un ragionamento che diventa pragmatico solo dopo le elezioni.

Per sabato prossimo una coalizione di comitati, associazioni, centri sociali ha convocato una manifestazione contro l’inceneritore a Parma. Una iniziativa che porta alla luce tutte le contraddizioni accumulatesi in questi mesi di amministrazione Pizzarotti. Il sindaco grillino trova però anche qualche alleato tra gli ambientalisti, alcuni dei quali si sono dissociati dalla manifestazione. Secondo l'associazione Corretta Gestione Rifiuti "la corsa dei no termo dell'ultima ora ha per noi impostazioni e visioni incompatibili. Si attacca a volte senza costrutto nel mucchio, ad esempio indicando responsabilità nell'attuale giunta di Parma che invece, secondo noi, si batte dal 2012 per far vincere la corretta gestione dei rifiuti e non altro. Si è data alla lotta una forte impronta politica mentre noi consideriamo la battaglia per la salute una scelta dei cittadini da non consegnare alle compagini di partito. Tutto lecito, ma che non si pretenda che Gcr sottoscriva. Noi non sventoliamo altra bandiera se non quella pirata no termo".

Dunque la critica sarebbe quella di una eccessiva politicizzazione della mobilitazione popolare contro l’inceneritore. Viene voglia da dire che un sindaco e la sue elezione non sono certo un evento della natura né una decisione condominiale, ma, al contrario, una operazione tutta politica (hai voglia a tirare la pelle della “società civile”).

Alle critiche degli ambientalisti più vicini al sindaco Pizzarotti, rispondono i comitati dell’Assemblea permanente contro l'inceneritore che hanno organizzato la manifestazione di sabato prossimo (vedi sotto l’appello di convocazione). I portavoce dell'Assemblea chiedono come si possa "additare dei cittadini come “partitisti” e “avventori dell'ultima ora” proprio quando il Gcr è in affanno e riduce la sua attività contestualmente alla strenua difesa nell'operato della giunta comunale?". "Come può il Gcr - si legge ancora - continuare a replicare, a contraddire e dare del 'capzioso' a chi ha effettuato, con serietà e competenza, 16 appelli, rivelatisi indispensabili per dimostrare tutte le anomalie in fase di accensione del forno e le responsabilità giuridiche dei soggetti interessati, amministrazione comunale compresa?  Con che faccia può continuare il Gcr a dichiarare di voler proseguire quella battaglia, che è sempre stata anche la 'sua', contro l'inceneritore e poi, nei fatti, ostacolare e infamare chi invece continua tenacemente a combatterla”?

Si capisce bene che a Parma si va delineando qualcosa di più di una polemica, si va configurando una verifica dei fatti.
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Il testo dell'appello e le adesioni alla manifestazione di sabato contro l'inceneritore

Game Over Inceneritori: per salvaguardia dei beni comuni e la chiusura degli inceneritori

L’emergenza rifiuti e la proliferazione di impianti mortiferi come inceneritori, gassificatori e discariche su tutto il territorio attestano l’insostenibilità di un modello di sviluppo che fa del saccheggio di diritti e risorse il suo paradigma costituente.
Impianti che celano un vero e proprio attentato alla democrazia, escludendo di fatto le comunità locali dai processi decisionali che interessano i propri territori, e creando quelle lacerazioni nel tessuto socio-economico, sede di incubazione per speculazioni ambientali ed ecomafie.
Le manovre speculative per la messa a profitto delle risorse naturali, costituiscono un attacco indiscriminato al diritto alla salute di tutti e tutte.
Una strategia ben illustrata nel piano energetico nazionale varato del governo precedente, in cui si individua nei rifiuti (nel concetto includiamo anche biogas e biomasse) una fonte primaria di produzione energetica, dando il via alla disseminazione di rigassificatori e liberalizzando le trivellazioni di idrocarburi.
In una regione come l’Emilia Romagna, che ad oggi risulta tra i territori più inquinati d’Europa, e in una città come Parma, la food valley “maglia nera” per inquinamento atmosferico, l’accensione dell’inceneritore è un fatto inaccettabile.
Questo impianto, pianificato e fortemente voluto dagli ambienti politici e finanziari bipartisan (PD e PDL in primis), uniti in un connubio di interessi e poteri, è figlio di una partitocrazia malata e di un settore economico deviato, fatti di speculazioni a danno dei cittadini che ripagheranno il debito attraverso le tariffe dei servizi pubblici, mentre a pieni polmoni inaleranno la miscela di diossine, polveri sottili e metalli pesanti.
Un pungolo per la novella amministrazione a cinque stelle, che della promessa di chiusura dell’impianto ha fatto il grimaldello della sua campagna elettorale, salvo poi rimanere intrappolata nella selva di vincoli burocraticoragionieristici e del pagamento di penali. Un’aberrazione ambientale, che fornisce linfa vitale agli interessi economici della multiutility Iren, sotto i riflettori anche per l’eventualità della cessione del servizio idrico dal Comune alla Società Mediterranea Acque (di fatto una privatizzazione, in completa controtendenza con l’esito del referendum 2011), e delle lobby politico-economiche collegate.
L’accensione dell’inceneritore di Ugozzolo, oltre che un oltraggio al buonsenso, costituisce un’ingiustizia anacronistica persino rispetto alle direttive europee (Strategia Europa 2020), dirette ad intensificare le pratiche della raccolta differenziata e del riciclaggio e la chiusura di inceneritori e discariche in Europa entro il 2020.
Il 15 Giugno 2013 lanciamo una manifestazione perché crediamo che l’inceneritore di Parma rappresenti la condizione di un Paese intero, stretto nella morsa del ricatto tra lavoro e salute, tra profitto ed inquinamento, tra la vecchia e collusa politica d’interessi e il benessere collettivo.
Vogliamo indicare con forza la necessità di ripensare, in tempi di crisi, a nuovi paradigmi economici, di consumo e gestione dei rifiuti. Per questo, al NO all’inceneritore, affianchiamo il SI alla strategia Rifiuti Zero, attraverso la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che si propone l’obiettivo di cambiare la Legge Nazionale in vigore per la gestione dei rifiuti (Testo Unico Legge n°152/2006 e successive modifiche) per ridisegnare il ciclo delle risorse e mettere in pratica un nuovo modo di intendere i rifiuti.
Il 15 giugno democrazia e salute saranno parole d’ordine: non possiamo accettare che l’inceneritore venga costruito coi soldi dei cittadini e contro la volontà della gran parte di essi. Perché le penali sono meno importanti della salute dei cittadini.
Con determinazione la cittadinanza sfiderà l’apertura imminente dell’inceneritore, sicura di aver ragione, sicura che l’aria sia un bene comune da difendere, sicura di non voler delegare più il proprio futuro. Pensiamo occorra dare un segnale forte, non mostrarci pacificati e vinti, per esprimere un no senza se e senza ma, un no dal basso, un no di una città intera.
Perché democrazia significa poter scegliere il meglio per le nostre vite, per il nostro ambiente: democratica non è la costruzione e la messa in funzione di questo inceneritore. Democratica è la chiusura immediata di tutti gli impianti inquinanti sul territorio.
Solo assieme diviene possibile “fermare il mostro”: con i nostri corpi, le nostre idee, la nostra forza.
Riprendendoci il diritto a decidere e respirare.
Chiediamo:
• l’adesione formale del Comune di Parma e della provincia di Parma alla strategia Rifiuti Zero;
• la chiusura immediata dell’inceneritore senza se e senza ma;
• la ripubblicizzazione del servizio di gestione dei rifiuti, sottraendolo agli interessi speculativi di Iren.


Assemblea Permanente NoInceneritori



Primi firmatari:

Casa Cantoniera Autogestita, Art Lab Occupato, A.L.B.A. Nazionale, Liberacittadinanza, Commissione Audit sul debito pubblico, Associazione “Perche’no?”, Rete Diritti in Casa, Collettivo Banco Lotto Quattrocentonovantotto, Centro Studi Movimenti Parma, Ambulatorio Ospedale Vecchio, Comitato Difesa Salute & Ambiente Padova Est, Comitato per Scarpino – Genova, Attac Italia, Comitato Legge Rifiuti Zero della Provincia di Vercelli, Associazione A Sud, Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali – CDCA, No Inceneritori di Cremona, Comitato “Lasciateci respirare” Padova, Comitato “Lasciateci respirare” Monselice, Associazione Verdelitorale di Cavallino-Treporti (Ve), Comitato Radicati al Territorio, No Ombrina – Abruzzo, Coordinamento Provinciale Comitati Ambiente e Salute di Reggio Emilia, Parma Bene Comune, Teatro Polivalente Occupato (TPO) – Bologna.

Mondo della cultura, della musica e dell’arte:

John ”Beatman” Tramonta – Dj, Bonnot – Dj, Assalti Frontali – Band, EMILY Collettivo Musicale – Band, E.C. – Band, Emanuele Nidi – Compositore, Luca Xulli – Fotografo, One Dread Society – Dj Sound, Roipnol Witch – Band, FFD – Band, Pietro Gerboni – Fotografo, Dimitri Corradini – Illustratore, 1922 – Band, Skarnemurta – Band, Artevoluzione – Circolo d’Arte, Dash Trash Crew – Dj Sound, The Maranzas – Dj Sound, SGT. CALACA – Band, Materia Off – Circolo culturale, RadiorEvolution – Radio universitaria, Elisa maestri – Libraia d’arte, Grozni – Illustratore, Solecismi Pedestri – Band, Mha corre fra gli alberi – Grafico e illustratore, Riccardo Bregoli – Cantautore, Fratelli Skaribelli – Band, Francesco Pelosi – Cantautore, 35mm – Collettivo greco (Salonicco) di fotografia, Anticorpi Teatri – Compagnia teatrale, Cristiano Antonino – Fotografo, Ape Piazza – Dj, Vauro Senesi – Vignettista, Elisa Contini – Fotografa.

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