In un’affollata sala del consiglio comunale
si è tenuta la conferenza stampa di Rifondazione comunista di San
Giustino sulle oramai prossime elezioni comunali. Presenti alla
conferenza la Segretaria del Circolo Elisabetta Sgrignani, l’Assessore
Comunale Massimiliano Manfroni e il Segretario Provinciale di Peugia
Enrico Flamini.
La Segretaria del circolo Elisabetta Sgrignani ha dichiarato:
“I dieci anni dell’amministrazione Buschi, anche grazie al ruolo svolto
dalle nostre rappresentanze in giunta, hanno positivamente conseguito,
tra gli altri, l’obiettivo fondamentale del mantenimento dello stato
sociale locale. Un obiettivo in controtendenza, considerate le
finanziarie dei governi Berlusconi, Monti e Letta-Alfano, e la fase di
crisi economica e sociale che attraversa il nostro territorio. Inoltre,
sempre in controtendenza con le politiche nazionali, l’azione
amministrativa sugli investimenti nel nostro Comune ha avuto come
priorità le scuole e il patrimonio pubblico esistente, consegnando alla
cittadinanza un bilancio sano nonostante i vincoli del Patto di
stabilità. La strada migliore per favorire una nuova partecipazione e
per affrontare il tema delle alleanze e delle candidature è quella del
confronto su una solida e forte base programmatica”.
Proprio sul programma è intervenuto l’Assessore Manfroni:
“Noi pensiamo che serva un progetto politico innovativo, una nuova
visione di San Giustino in grado di mobilitare intelligenze e passioni.
San Giustino come città dei diritti: per questo proponiamo la
definizione di un piano sociale e del lavoro che permetta alla comunità
di uscire dalle proprie insicurezze, determinate dalla crisi, dalla
difficoltà nella ricerca del lavoro, di arrivare a fine mese, attraverso
un’azione capace di ridisegnare i nuovi bisogni. Proponiamo un’idea di
socialità, di cultura, un progetto di “bellezza” che parta dalla
riappropriazione del territorio e dei beni comuni, che parta da una
nuova viabilità e da un nuovo arredo urbano per mettere in campo anche
un modello di sviluppo fondato sull’economia sociale di territorio.
Proponiamo di aderire a “rifiuti zero”, di abbandonare la politica delle
grandi opere, a partire dalla E78; proponiamo di riqualificare gli
spazi pubblici attraverso l’autorganizzazione popolare; riteniamo che
sia necessario abbandonare pratiche di ulteriore consumo del territorio,
così come è urgente ridefinire una più equa e giusta tassazione locale e
i rapporti con le aziende municipalizzate per dare alla cittadinanza
servizi più convenienti ed efficienti”.
Il Segretario Provinciale Flamini ha poi proseguito sostenendo che
“sulla centralità dei programmi possiamo definire una coalizione
politica e sociale a partire dalle organizzazioni che hanno dato il loro
contributo nel governo del territorio e che oggi si rimettono in
discussione nella consapevolezza della propria non autosufficienza. La
nostra è quindi una proposta aperta e senza esclusioni nel campo delle
forze politiche democratiche, progressiste e di sinistra. La nostra è
una proposta per la creazione di un programma e di una lista aperti,
democratici e partecipativi per e con quei cittadini che intendono
aprire una nuova speranza, anche con il contributo del quadro politico
che ha governato San Giustino. Per aprire una nuova fase è necessaria
appunto l’inclusione, non l’esclusione. Noi siamo per la sfida, per il
progetto. Ecco perchè pensiamo ad un programma e ad una lista che,
seppure su un quadro di massima, si costituiscano dal basso, con
l’iniziativa pubblica, con la partecipazione, con l’articolazione e la
complessità della nostra comunità; dobbiamo avere la forza e
l’autorevolezza per chiamare a parteciparvi e a sostenere questo
percorso prima di tutto i semplici e singoli cittadini, ma anche tutte
le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono. L’obiettivo
centrale in queste elezioni per noi resta quello di una proposta di
governo del territorio capace di proseguire le buone pratiche e di
aggredire quell’austerità che rischia di mettere in discussione la
coesione sociale di San Giustino. In tempi di crisi e di questione
sociale, come oggi, per respingere populismi o certa destra che si
reinventa società civile solo in tempi di elezioni, è progressista ogni
prospettiva che unisce e non divide”.
Infine sulle primarie: “Su queste basi, in caso di accordo
politico e programmatico, accogliamo la proposta avanzata dal Partito
Democratico di indire primarie di coalizione. Le primarie di una
coalizione politica e sociale possono essere davvero uno strumento per
sancire un cambio di passo. Un cambio di passo nelle pratiche della
politica, fondato su una discussione e su un confronto rispetto a idee,
contenuti e programmi. Trasparenza, legame con la comunità e democrazia
sono per noi le parole chiave di questa possibilità, per cogliere la
spinta che viene dalla società e per ricostruire un legame vero con i
cittadini di San Giustino. Per questo, dopo aver verificato programmi e
coalizione, la sinistra anche a San Giustino avrà il suo candidato.
Questo è e sarà possibile perchè Rifondazione comunista ha da tempo
lavorato per un percorso politico comune della sinistra, di tutte quelle
formazioni politiche e sociali che, variamente organizzate, si pongono
la necessità politica di costruire una sinistra ancora più forte ed
incisiva che possa trovare la sua rappresentanza plastica nella lista e
nel futuro governo locale”.
Nessun commento:
Posta un commento