Rosaria Parrilla, Umbrialeft.it
PERUGIA – Non si tratta di una campagna elettorale fra chi è pro
Europa e chi è anti Europa, ma semplicemente di una forte e radicale
scelta di rottura con quell’attuale, perché così costruita non piace. Sì
perché il sogno di un’Europa democratica tarda ad arrivare. Sono state
queste le premesse di un incontro su “La lista Tsipras per un’altra
Europa”, che si è tenuto ieri sera e promosso dall’associazione
Umbrialeft.
Il confronto ha visto protagonisti esponenti nazionali del Prc, Fabio
Amato, di Sel, Francesco Martone, e del movimento politico di Alba,
Roberto Musacchio.
La discussione ovviamente ha riguardato le prossime elezioni europee,
che si terranno a maggio, e la lista unitaria di cittadinanza per
un’altra Europa a sostegno del greco Alexis Tsipras. Una lista, che
anche in Italia sta raccogliendo sempre più consensi, contro l’Europa
della diseguaglianza sociale, del Fiscal compact, dell’austerità e della
stabilità dei mercati. L’intento di Sel, Prc e Alba, infatti, è di
unire le forze progressiste e ambientaliste della sinistra per sostenere
appunto la candidatura di Tsipras, leader del partito Syriza, in
contrapposizione al socialista Martin Schulz.
Stefano Vinti nel fare gli onori di casa ha mosso una dura critica
contro le politiche di esclusione imposte dall’Unione Europea, mettendo
in evidenza come sia necessario avviare un nuovo percorso che “sarà
sicuramente impegnativo, ma che al di fuori del nostro Paese sta
assumendo sempre più proporzioni internazionali”.
“Mentre in Italia non si fa altro che discutere di una legge
elettorale – ha detto Amato -, che sarà peggiore di quella attuale, noi
ci stiamo impegnando per combattere l’austerità e dare una risposta alla
grave crisi attuale. Il governo Letta è in continuità con quello di
Monti per rappresentare il grande capitalismo finanziario. Abbiamo
un’Europa delle disuguaglianze, del divario tra Nord e Sud, costruita a
immagine e somiglianza della libera concorrenza e dei mercati”. Da qui
l’esempio della Fiat di Torino che ha trasferito la sede legale in
Olanda e quella fiscale in Inghilterra “una cosa inaccettabile per la
Merkel, mentre, qui in Italia è passata nell’indifferenza generale del
governo”. “Così come non sono una casualità le grandi coalizioni – ha
aggiunto Amato -, oltre all’Italia, ora sono anche in Grecia e in
Germania, perché dettate dall’Europa. Ci vuole più giustizia sociale e
per far sì che l’Europa diventi democratica bisogna lottare per
l’occupazione e non per la stabilità dei mercati”.
Per Martone siamo davanti a un bivio “e per questo dobbiamo costruire
una coalizione più trasversale possibile, una rete di relazioni per
fare massa critica, recuperare il rapporto con i cittadini, dare una
speranza alle persone sempre più in difficoltà e rilanciare un patto
sociale”.
Dal canto suo Musacchio ha ricordato che l’appello per la candidatura
di Tsipras è stato firmato anche dalla giornalista Barbara Spinelli e
“che ora è arrivato il momento di mettersi al servizio della lotta dei
greci e farla nostra, siamo in una partita europea e la dobbiamo
combatter lì. I greci hanno sempre mantenuto la schiena dritta, non si
sono mai abbassati al sistema".
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