sabato 23 agosto 2014

Buffoni e canaglie per l’eutanasia della sanità Di ilsimplicissimus


20140822_76962_C-4-articolo-2064018--ImageGallery--imageGalleryItem-3-image.jpg.pagespeed.ce.2QSpvx8ymJLo spettacolo della gente che si butta in testa secchiate d’acqua ufficialmente per aiutare la raccolta fondi contro la Sla, sostanzialmente per fare i fresconi e richiamare servizi televisivi, è una cosa che dovrebbe suscitare pena e indignazione. Tanto più che dopo le secchiate, compresa quella di Renzi irrestibilmente attratto dalle stupidaggini come l’ago della bussola lo è dal nord, non arrivano soldi o ne arrivano pochini: in tutto l’occidente finora non si è raccolto nemmeno ciò che serve a comprare un F35 e in Italia nemmeno una berlina accessoriata. Alla fine si arriva a constatare che la ricerca su una malattia considerata rara non è sostenuta dai fondi pubblici il cui unico scopo è risparmiare per far contenta la finanza, ma nemmeno da quella privata che non ne ricaverebbe un significativo profitto: rimane affidata alla possibilità che qualche buffonata umanitaria raccolga pochi spiccioli, magari esentasse.
Secchiate in testa invece di fare l’eroico sforzo di usare la parte anatomica in questione per affrontare i problemi legati alla salute e dunque anche al grado di solidarietà che le società riescono a sviluppare. E che ahimè sembra scomparire dall’evanescente e terribile Europa delle banche. Tanto che il ministro lituano della salute, tale Rimante Salaseviciute, personaggio tra i più progressisti della piccola repubblica baltica sulla quale sventola la bandiera delle 12 stelle, arriva a dichiarare alla radio nazionale: “L’eutanasia è una buona soluzione per gli strati deboli della società, per i poveri che non hanno i mezzi per pagare le cure sanitarie.” Aggiungendo che è impensabile che la Lituania sviluppi uno stato sociale dove la sanità e le cure siano accessibili a tutti.
salaseviciuteEvidentemente gli accorati appelli della Lagarde sull’allarmante aumento dell’età media e sulla incredibile tracotanza dei ceti popolari che pretenderebbero di usufruire dei progressi delle conoscenze mediche, fanno scuola. Ora vengono i brividi pensando che la Salaseviciute è divenuta ministra della sanità da appena un mese, sostituendo il compagno di partito e di governo Andriukaitis chiamato a far parte della commissione europea.
Ma vedete le secchiate in testa e le incredibili dichiarazioni che arrivano dalla Lituania, non sono affatto cose separate e non correlate fra loro: sono due facce della stessa medaglia. Quella feroce dei piccoli (ma anche grandi) stati del profondo est dove la conversione liberista ha assunto toni fanatici dopo la caduta dell’ Urss, trasferendo tout court il dirigismo verticistico di stampo sovietico verso i centri di potere economico e quello buonista, apparentemente umanitario di stampo occidentale dove si raccolgono fondi caritatevoli alla luce tuttavia della medesima prescrizione ideologica secondo la quale lo stato, il pubblico non può più garantire l’accesso alla sanità di tutti i cittadini. Buffoni e canaglie compaiono sullo stesso piano ideologico come le figure speculari su una carta da gioco. Quella del baro che ci sta portando via la posta accumulata in tanti anni di lotte e di speranze.

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