lunedì 11 agosto 2014

Superluna, superpremier Di ilsimplicissimus


Boy scoutBisognerebbe andare al mare, cambiare continente e aria perché lo spettacolo dell’Italia ferragostana, ancora avvelenata dagli insulsi twitter dei politicanti, intristita dalle sconcertanti bugie dei media, avvilita dai reazionari nuovisti come Alfano, così ansioso di abolire l’articolo 18 o Lorenzin, dedita a sabotare la fecondazione eterologa, è davvero insopportabile. Per non parlare del bagno di scautismo del premier che non perde occasione per dimostrare tutta l’insuffiicienza degli slogan ad affrontare una realtà che non comprende se non in relazione alle proprie fortune. Prudentemente  non ha rispolverato le vecchie e care divise altrimenti sarebbe stato la dimostrazione vivente della celebre frase di  G,B Shaw “gli scout sono bambini vestiti da cretini, guidati da cretini vestiti da bambini”. Ma il resto c’era tutto.
L’insieme a me ricorda Morte a Venezia, con Aschenbach che si lascia ringiovanire dal barbiere, si tinge i capelli, torna col baffo scuro e il belletto sugli occhi, la biacca sulle guance, il rosso sulle labbra: un assurdo e orrendo mascherone che copre i sintomi di morte. Ma sì l’Italia è proprio come un vecchio gigolò che incapace di sfuggire ai vizi così intensamente coltivati  e addirittura esaltati dall’ex Cavaliere tornato a dettare legge, pensa di sfuggire al redde rationem con una seduta di estetismo politico, facendosi la faccia giovane. Questo sordido trucco sembra il meglio che il Paese riesca a produrre vista la sua totale impotenza e incapacità sia ad essere liberista e seguire fino in fondo la strada della ghigliottina con ricette ormai divenute vero e proprio diktat enunciato per bocca di Draghi, sia a cambiare strada e destino, cercare un riscatto cosa che gran parte del Parlamento e forse gran parte dei cittadini non è più in grado nemmeno di concepire.

L’Italia di Renzi non è nè carne, né pesce, ma solo un piatto di avanzi che fanno triste mostra di sé nel piatto sbreccato. I pezzi di carne come la Fiat non compaiono più nel menù, le pietanze come Alitalia vengono di fatto cedute per evidente inettitudine dei cuochi, mentre ci si compiace di aver anche eliminato il senato che dovrebbe fungere da digestivo del nulla. Facce nuove per governare la dismissione del locale invece di pensare  a strategie di riscossa. Nel frattempo ci si appassiona alla lotta fra la superluna (un fenomeno che si verifica circa tre volte l’anno, ma spacciato per eccezionale) e le stelle cadenti, il che non impedirà di farsi un selfie in occasione dell’avvenimento. E del resto la cosa ha un senso: dal momento che la dimensione apparente di sole e luna, la differenza di grandezza che scorgiamo tra il loro sorgere e la loro posizione allo zenit, dipendono essenzialmente dal nostro modo di percepire gli oggetti, ecco che anche un premier nella notte della Repubblica, può sembrare grande alla sua alba e piccolissimo una volta che sia alzato nel cielo della politica.

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