Bisognerebbe
andare al mare, cambiare continente e aria perché lo spettacolo
dell’Italia ferragostana, ancora avvelenata dagli insulsi twitter dei
politicanti, intristita dalle sconcertanti bugie dei media, avvilita dai
reazionari nuovisti come Alfano, così ansioso di abolire l’articolo 18
o Lorenzin, dedita a sabotare la fecondazione eterologa, è davvero
insopportabile. Per non parlare del bagno di scautismo del premier che
non perde occasione per dimostrare tutta l’insuffiicienza degli slogan
ad affrontare una realtà che non comprende se non in relazione alle
proprie fortune. Prudentemente non ha rispolverato le vecchie e care
divise altrimenti sarebbe stato la dimostrazione vivente della celebre
frase di G,B Shaw “gli scout sono bambini vestiti da cretini, guidati
da cretini vestiti da bambini”. Ma il resto c’era tutto.
L’insieme a me ricorda Morte a Venezia, con Aschenbach che si lascia
ringiovanire dal barbiere, si tinge i capelli, torna col baffo scuro e
il belletto sugli occhi, la biacca sulle guance, il rosso sulle labbra:
un assurdo e orrendo mascherone che copre i sintomi di morte. Ma sì
l’Italia è proprio come un vecchio gigolò che incapace di sfuggire ai
vizi così intensamente coltivati e addirittura esaltati dall’ex
Cavaliere tornato a dettare legge, pensa di sfuggire al redde rationem
con una seduta di estetismo politico, facendosi la faccia giovane.
Questo sordido trucco sembra il meglio che il Paese riesca a produrre
vista la sua totale impotenza e incapacità sia ad essere liberista e
seguire fino in fondo la strada della ghigliottina con ricette ormai
divenute vero e proprio diktat enunciato per bocca di Draghi, sia a
cambiare strada e destino, cercare un riscatto cosa che gran parte del
Parlamento e forse gran parte dei cittadini non è più in grado nemmeno
di concepire.
L’Italia di Renzi non è nè carne, né pesce, ma solo un piatto di
avanzi che fanno triste mostra di sé nel piatto sbreccato. I pezzi di
carne come la Fiat non compaiono più nel menù, le pietanze come Alitalia
vengono di fatto cedute per evidente inettitudine dei cuochi, mentre ci
si compiace di aver anche eliminato il senato che dovrebbe fungere da
digestivo del nulla. Facce nuove per governare la dismissione del locale
invece di pensare a strategie di riscossa. Nel frattempo ci si
appassiona alla lotta fra la superluna (un fenomeno che si verifica
circa tre volte l’anno, ma spacciato per eccezionale) e le stelle
cadenti, il che non impedirà di farsi un selfie in occasione
dell’avvenimento. E del resto la cosa ha un senso: dal momento che la
dimensione apparente di sole e luna, la differenza di grandezza che
scorgiamo tra il loro sorgere e la loro posizione allo zenit, dipendono
essenzialmente dal nostro modo di percepire gli oggetti, ecco che anche
un premier nella notte della Repubblica, può sembrare grande alla sua
alba e piccolissimo una volta che sia alzato nel cielo della politica.
Nessun commento:
Posta un commento