di Roberta Fantozzi -
Il governo Renzi continua con le sue menzogne.
Dice che grazie al Jobs Act l’occupazione è aumentata.
E’ falso: c’è solo il passaggio da vecchi a nuovi contratti, con il
contributo di 8.000 euro l’anno dato alle imprese per ogni contratto a
“tutele crescenti”. Ma le “tutele crescenti” sono un’altra falsità,
perché Renzi è andato oltre Berlusconi e Monti, cancellando l’articolo
18, aumentando ancora la precarietà, introducendo la possibilità di
demansionare le lavoratrici e lavoratori. Il lavoro che piace a Renzi è
quello senza diritti: come ad Expo dove 18.500 persone lavoreranno
gratis, perché il loro lavoro è camuffato da “volontariato”.
Il governo Renzi continua con le sue menzogne. Dice che è finito il tempo dei tagli
e che anzi c’è un “tesoretto” di 1 miliardo e mezzo. E’ falso. I tagli
alla sanità, all’assistenza, a regioni e comuni, non sono finiti. A
quelli decisi nel 2014 si sommeranno almeno altri 10 miliardi di nuovi
tagli, un altro attacco ai servizi e ai diritti dei cittadini. E quelli
previsti negli anni futuri, per rispettare il Fiscal Compact, sono molto
maggiori.
Il governo Renzi continua con le sue menzogne. Dice che la sua riforma costruirà la “buona scuola”.
E’ falso. La scuola pubblica vedrà diminuire ancora le risorse a
disposizione, nonostante sia tra le meno finanziate d’Europa. Le scuole
saranno in competizione tra loro per accaparrarsi finanziamenti da
imprese e privati, i docenti saranno in competizione tra loro per farsi
assumere da dirigenti in cui si concentrerà ogni potere: uomini soli al
comando, come piace a Renzi. La scuola di Renzi è la scuola che
enfatizzerà le disuguaglianze di classe e territorio, fatta di gerarchie
e competizione, impresa e mercato.
Il governo Renzi continua con le sue menzogne. Dice che bisogna bombardare i barconi degli scafisti,
per fermare le morti nel Mediterraneo. Un atto di guerra come l’ha
giustamente definito il Papa, che produrrebbe nuove inaccettabili
stragi, mentre invece servono i corridoi umanitari, e serve porre fine
alle politiche neocoloniali e di guerra che impoveriscono e devastano la
sponda sud del Mediterraneo.
Il governo Renzi continua con le sue menzogne e apre la strada al
razzismo di Salvini mettendo le persone una contro l’altra, lavoratori
pubblici contro privati, disoccupati e precari contro lavoratori
“stabili”, nativi contro migranti. Una guerra tra poveri che viene
scatenata dicendo che non ci sono risorse, che la “coperta è troppo
corta” e quindi che è giusto che “gli altri” restino con i “piedi di
fuori”.
Il 10% della popolazione italiana possiede metà della ricchezza totale: si faccia una tassa sulle grandi ricchezze.
La BCE presta i soldi alle banche private allo 0,05% di interesse
mentre lo stato italiano paga il 4%: la BCE presti direttamente i soldi
agli stati – come propone il governo Greco - e l’Italia risparmierebbe
più di 70 miliardi di interessi l’anno. Con queste risorse si possono
creare milioni di posti di lavoro, migliorare il welfare e la scuola,
abolire la riforma Fornero sulle pensioni, istituire il reddito minimo.
E’ necessario costruire l’alternativa a Renzi, alla distruzione dei
diritti sociali e della Costituzione. Per questo lavoriamo per unire
tutte le forze di sinistra in Italia, a partire dall’altra Europa con
Tsipras. Come siamo impegnati a sostenere il governo greco nella sua
lotta contro il neoliberismo in Europa, con il Partito della Sinistra
Europea ed il Gue, di cui insieme a Rifondazione Comunista fanno parte
Syriza, Linke, Front de Gauche, Izquierda Unida, Podemos.
Connettiamo le lotte, uniamo la sinistrA!
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