Pubblichiamo il documento approvato a larga maggioranza dalla IV Conferenza nazionale di organizzazione di Rifondazione Comunista
La IV Conferenza di Organizzazione di
Rifondazione Comunista valuta positivamente il percorso che, ha prodotto
un ampio dibattito nei circoli, nelle federazioni e nelle conferenze
regionali, coinvolgendo iscritti e iscritte e gruppi dirigenti
territoriali che hanno messo in relazione l’attuale funzionamento del
Partito, i compiti che discendono dalla sua linea politica e le
direttrici che rilancino il partito superando inadeguatezze e fragilità,
prospettando la necessità di un grande cambiamento per una nuova
Rifondazione comunista.
Il percorso della conferenza è stato
anche un’autoinchiesta sul partito, sugli aspetti di criticità che lo
attraversano territorialmente e nazionalmente, che richiedono un cambio
di passo collettivo, un salto di qualità, un rilancio della nostra
impresa comune: il partito e il progetto della rifondazione comunista
sono attuali, e più necessari oggi di ieri. Per questo motivo non
possiamo attestarci sulla “resistenza comunista”, né sulla semplice
rassicurazione che ci saremo per l’oggi e per il domani. Vogliamo
praticare l’obiettivo di essere utili alla costruzione dell’alternativa
di società, del movimento reale, concretamente, oggi.
La Conferenza sottolinea la novità della fase: dopo la positiva esperienza della lista unitaria alle elezioni europee, la vittoria di Syriza in Grecia, la palese sconfitta di ogni ipotesi politica di centrosinistra, tesa a condizionare da sinistra il PD, la ripresa di elementi di mobilitazione sociale, aprono concretamente la possibilità di dar vita in Italia ad un soggetto antiliberista, unitario e plurale, che tendenzialmente si deve anche assumere il compito della rappresentanza istituzionale a sinistra. Le analisi e le proposte, che negli anni scorsi caratterizzavano solo il nostro punto di vista, diventano oggi processi reali che vivono nello scenario politico italiano e animano l’immaginario e il desiderio della sinistra diffusa. Questo vale per la prospettiva di costruire un soggetto antiliberista e di massa in Italia, per la centralità del riferimento al GUE e alla Sinistra Europea e per le pratiche sociali come il mutualismo, che da tempo abbiamo assunto come uno degli elementi che devono costituire la nostra prassi.
La Conferenza sottolinea la novità della fase: dopo la positiva esperienza della lista unitaria alle elezioni europee, la vittoria di Syriza in Grecia, la palese sconfitta di ogni ipotesi politica di centrosinistra, tesa a condizionare da sinistra il PD, la ripresa di elementi di mobilitazione sociale, aprono concretamente la possibilità di dar vita in Italia ad un soggetto antiliberista, unitario e plurale, che tendenzialmente si deve anche assumere il compito della rappresentanza istituzionale a sinistra. Le analisi e le proposte, che negli anni scorsi caratterizzavano solo il nostro punto di vista, diventano oggi processi reali che vivono nello scenario politico italiano e animano l’immaginario e il desiderio della sinistra diffusa. Questo vale per la prospettiva di costruire un soggetto antiliberista e di massa in Italia, per la centralità del riferimento al GUE e alla Sinistra Europea e per le pratiche sociali come il mutualismo, che da tempo abbiamo assunto come uno degli elementi che devono costituire la nostra prassi.
Per il Partito della Rifondazione Comunista in questa fase due sono gli obiettivi centrali:
a) In primo luogo la costruzione di un
grande movimento di massa contro l’austerità in Italia come in tutta
Europa. E’ questa la parola d’ordine lanciata dalla Sinistra Europea e
corrisponde alle esigenze della fase: affiancare il governo Greco nella
battaglia contro l’austerità unendo le forze e impedendo l’isolamento di
quell’esperienza. In Italia le condizioni sono oggi più favorevoli,
dopo la mobilitazione del 25 ottobre e lo sciopero generale della CGIL,
che già ha segnato una rottura del suo rapporto storico con il PD,
arriva la proposta di Landini di una Coalizione sociale che unisca
movimenti, associazioni, sindacati in una lotta comune contro
l’austerità. Consideriamo molto positiva questa proposta e siamo anche
noi impegnati in tutti i territori a costruire un vasto fronte contro
l’austerità che coinvolga tutti i soggetti sociali, culturali e
sindacali disponibili. La costruzione del movimento contro l’austerità
costituisce quindi il cerchio più ampio della nostra attività.
b) La costruzione di una soggettività
unitaria della sinistra, alternativa al PD e al PSE, costruita in forme
democratiche e non pattizie, aperta, immersa nelle pratiche sociali e
nelle esperienze di autorganizzazione, capace di collegare e fare
interloquire tra loro vari tipi di militanza e di esperienze politiche e
sociali, di dare vita a una rappresentanza unitaria della sinistra
antiliberista sul piano istituzionale. Questa prospettiva è avanzata e
ha preso corpo nello scenario politico, sul piano dell’immaginario come
meta necessaria, nell’interlocuzione con vari soggetti e nei fatti
dentro la proposta dell’Altra Europa, che rappresenta il motore
propulsore di questo progetto e che la settimana prossima vede
un’importante Assemblea con funzione costituente, alla quale invitiamo i
compagni e le compagne a partecipare.
Al fine di realizzare questi due
obiettivi di fase, abbiamo assoluta necessità di un rafforzamento di
Rifondazione Comunista e di un rilancio forte del partito sia sul piano
politico/culturale che organizzativo. La costruzione di un fronte
antiausterità e di una sinistra antiliberista, lungi dall’assorbire il
ruolo di Rifondazione Comunista, saranno possibili solo grazie al
protagonismo e al pieno dispiegarsi della sua soggettività.
I terreni principali su cui si deve sviluppare l’azione e l’elaborazione del partito sono i seguenti :
- I vari aspetti della lotta per
l’egemonia. Il lavoro analitico di decostruzione della convinzione
comune sulla naturalità dell’ordine neoliberista e patriarcale e della
sua gestione della crisi, l’idea che non esistono più le classi sociali.
L’altro livello è costituito dalla proposta chiara del Socialismo del
XXI° secolo, quale strada per uscire dalla crisi del capitale. La sua
incapacità di uscirne produce povertà e sfruttamento, mentre l’immensa
ricchezza che oggi abbiamo a disposizione pone il tema del superamento
del capitalismo e della legge del valore, attraverso una redistribuzione
della ricchezza, del lavoro, del potere e una riconversione culturale,
ambientale e sociale dell’economia. Dentro la crisi del capitale è
matura l’alternativa di società e questa è la nostra proposta: il
superamento del capitalismo nella direzione del Socialismo del XXI
secolo. Il progetto della Rifondazione Comunista richiede, dunque, una
messa al lavoro del partito come intellettuale collettivo per un lavoro
di elaborazione e proposta sulla rifondazione, su un’idea di comunismo
all’altezza di questa fase del capitalismo, sulle forme della politica e
dell’organizzazione del conflitto.
- La proposta di lavorare per unificare
ciò che il capitalismo divide trovando obiettivi e linguaggi comuni fra
soggettività e movimenti critici per contrastare la frantumazione dei
soggetti e dei conflitti, che non trovano momenti automatici di
ricomposizione. Il ruolo del Partito della Rifondazione Comunista è di
operare per l’unificazione evitando di diventare esso stesso un
frammento fra gli altri.
- La valorizzazione delle pratiche di
difesa dei diritti, delle condizioni di vita e di lavoro delle classi
popolari attraverso il conflitto, il mutualismo, la costruzione di
pratiche di solidarietà concreta. La ripresa di pratiche di conflitto,
di forme di autorganizzazione sociale, anche connesse in rete come
l’esperienza del “comune sociale” sono decisive per permettere il
costituirsi di una soggettività antagonista, che prendendo coscienza del
proprio ruolo sociale sappia rompere il senso d’impotenza e
d’isolamento che oggi caratterizza la nostra società. Il percorso di
liberazione ed emancipazione sociale non può essere che il frutto della
maturazione di una soggettività che cresce attraverso le proprie
pratiche.
La costruzione politica di questi terreni richiede anche che ci dotiamo degli strumenti organizzativi per concretizzarli.
La Conferenza di Organizzazione impegna la Direzione a:
a) Organizzare entro il 2015, come
scadenza di tutto il partito, le Conferenze regionali delle lavoratrici e
dei lavoratori: per il diritto al lavoro e i diritti del lavoro.
Conferenze che si pongano l’obiettivo di rilanciare il radicamento nei
luoghi di lavoro, costruire coordinamenti permanenti, che intercettino i
processi di frammentazione, la precarietà, il non lavoro, con una
piattaforma di ricomposizione. Coordinamenti capaci d’individuare
obiettivi e vertenze, per la costruzione della massima unità d’azione
fra le reali esperienze di lotta presenti nel territorio, dei compagni e
delle compagne impegnati nel sindacato.
b) Organizzare dai livelli regionali o
interregionali scuole di formazione politica da tenersi entro ottobre
2015. Dalla settimana prossima è accessibile sul sito del Partito il
link sulla formazione che metterà a disposizione documenti e materiale
utile alla formazione e all’autoformazione. La Segreteria e la direzione
Nazionale attiveranno relazioni con università, fondazioni, enti di
ricerca, gruppi d’intellettuali, che ci permettano non solo di fare
opera di divulgazione, ma anche di organizzare momenti di elaborazione e
di ricerca, di essere connessi con il mondo della ricerca scientifica.
c) Rendere operativi tutti i
dipartimenti, diffondendo il loro programma ed eventuali progetti,
valorizzando le competenze dei territori e organizzando strutture a rete
anche con compagni e compagne non iscritte/i. Occorre supportare il
progetto del “comune sociale” così come si sta sviluppando nel centro
nord.
d) Costituire un gruppo di lavoro che
prepari una grande assemblea sulla questione di genere non solo di donne
,cercando interlocuzioni con i movimenti e con i femminismi che, oltre
alle tematiche sempre centrali dell’autodeterminazione e delle violenze
contro le donne, si interroghino sul rapporto con la crisi e la
trasformazione delle soggettività, con la prospettiva di ricostituire
nel Partito un luogo di confronto e di pratica delle femministe che
condividono la necessità del superamento del capitalismo connessa alla
lotta contro il patriarcato e di mettere a tema il carattere
monosessuato del Partito e avviare la ricerca per un partito sessuato.
e) Costituire un gruppo di lavoro che
prepari una conferenza sul mezzogiorno, che rifletta sui termini attuali
della questione meridionale, connessa con la dimensione europea e
mediterranea, e rafforzi la costruzione di relazioni con i movimenti,
con i conflitti ambientali, e produca un radicamento sociale.
f ) Costituire un gruppo di lavoro che
si confronti e operi sul tema della comunicazione interna ed esterna al
partito, utilizzando tutte le competenze e i saperi specifici, a partire
dai contributi al giornale che molto presto sarà online. Questo gruppo
di lavoro avrà anche il compito di razionalizzare e accelerare la
comunicazione interna e le informazioni di Partito, (favorendo così
anche la partecipazione) di trovare dei format riconoscibili e univoci
nella comunicazione esterna delle nostre posizioni.
A partire da ciò la IV Conferenza di
Organizzazione chiede a tutte le strutture del Partito a tutte e tutti
le iscritte e gli iscritti uno sforzo straordinario per:
- Rilanciare il tesseramento con l’obiettivo di crescere del 10/% rispetto al 2014 arrivando all’obiettivo di 22.000 iscritti.
- Realizzare l’autonomia economica del
Partito con l’approvazione di bilanci – a tutti i livelli – che fissino
obiettivi concreti di autofinanziamento, con una campagna straordinaria
per il 2 per mille in occasione della dichiarazione dei redditi –
indicando il codice L19 corrispondente al nostro Partito – e per la
sottoscrizione dei versamenti automatici dal conto corrente bancario
verso quello del PRC IT 16 C 07601 03200 000039326004 (Rid), a partire
dai compagni e dalle compagne della Segreteria, della Direzione, del CPN
e dei gruppi dirigenti territoriali.
– Riorganizzare l’attività dei circoli e delle Federazioni trasformando l’attività politica dei nostri iscritti e iscritte, facendo di ogni militante un attivista, indirizzandolo e coinvolgendolo nella partecipazione, nella promozione di lotte e battaglie sociali e nella pratica del partito sociale.
– Riorganizzare l’attività dei circoli e delle Federazioni trasformando l’attività politica dei nostri iscritti e iscritte, facendo di ogni militante un attivista, indirizzandolo e coinvolgendolo nella partecipazione, nella promozione di lotte e battaglie sociali e nella pratica del partito sociale.
- Riorganizzare le nostre strutture
territoriali in base alla disponibilità di militanti e alla loro
connotazione culturale e sociale.
- Costituire a ogni livello gruppi di lavoro per l’autofinanziamento.
- Cogliere l’occasione delle feste di Liberazione per organizzare la solidarietà con la Grecia.
La Conferenza di Organizzazione
sollecita l’impegno alla partecipazione alle manifestazioni per il 70°
anniversario della Liberazione.
Documento approvato a larga maggioranza dalla Conferenza.
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