Nel paese della democrazia diretta
Capannori, dove a decidere sono i cittadini
Capannori, dove a decidere sono i cittadini
La giunta di Giorgio Del Ghingaro, eletto con il centrosinistra, ha
infatti deciso di stanziare 400mila euro e sarà una commissione scelta
“dal basso” a stabilire in quali progetti investire
E’ più urgente riasfaltare la strada, costruire il parco giochi o
sistemare l’illuminazione pubblica? A Capannori, in provincia di Lucca,
lo decidono i cittadini. La giunta di Giorgio Del Ghingaro,
eletto con il centrosinistra, ha infatti deciso di stanziare 400mila
euro e sarà una commissione scelta “dal basso” a stabilire in quali
progetti investire. Un’iniziativa che porta i residenti a condividere e
discutere le priorità del territorio, dai marciapiedi agli spazi
pubblici, e ad entrare in modo trasparente nelle pieghe del bilancio
comunale.
“L’idea nasce da un percorso di partecipazione inaugurato qualche anno fa con il varo di quattro commissioni partecipate su rifiuti, acqua, mobilità e barriere architettoniche”, spiega Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Capannori dal 2004, oggi al secondo mandato e iscritto al Partito democratico. “La commissione di questo nuovo progetto, avviato attraverso un bando della Regione Toscana, rappresenta proporzionalmente i 46mila residenti. Infatti include quattro immigrati che sul territorio sono il 6% della popolazione”. L’unica percentuale che il Comune ha voluto “ritoccare” per eccesso è quella che riguarda i giovani tra i 18 e i 35 anni, troppo spesso emarginati dalla vita istituzionale anche nelle piccole amministrazioni.
Per garantire la massima trasparenza nella selezione della commissione, una ditta specializzata ha reclutato telefonicamente per conto del Comune un campione rappresentativo di 80 cittadini, divisi equamente tra maschi e femmine e tra le 4 ex circoscrizioni del territorio, tagliando fuori i “professionisti della politica”. Infatti nel gruppo decisionale, monitorato da un comitato di garanzia di cinque membri che include un consigliere di maggioranza e uno di opposizione, non può accedere chi ricopre una carica politica o è presidente di un’associazione. I cittadini quindi partecipano al percorso di elaborazione degli interventi fino alla votazione finale dell’election week a dicembre, momento in cui stabiliranno come investire i 400.000 euro stanziati. Le opere scelte saranno realizzate entro il 2012 e i lavori sono già iniziati da oltre un mese.
“Si incontrano ogni venerdì pomeriggio nella sala mensa del Comune che abbiamo messo a disposizione”, spiega Del Ghingaro. “Finora hanno ascoltato i dirigenti del Comune per conoscere i problemi e le aree di intervento prioritario. Al termine della fase informativa discuteranno suddivisi in base alla circoscrizione per poi confrontarsi collettivamente. Poi entro il 31 dicembre, al termine dell’election week, voteranno i progetti da finanziare che la giunta adotterà porterà in consiglio comunale”. Il sindaco ricorda quindi che il lavoro della commissione non è di carattere consultivo ma decisionale “perché il Comune deve essere un palazzo di vetro in cui sono i cittadini a decidere”.
Ma a Capannori la democrazia diretta non si esaurisce con i 400mila euro e Del Ghingaro sta già pensando a un “bilancio di genere” per “ridurre le diseguaglianze tra le donne e gli uomini attraverso una più equa distribuzione delle risorse e la stesura di politiche ‘ad hoc’. “Vorremmo abbattere le barriere con l’aumento degli asili nido, più corsi di italiano per le immigrate e incentivi alle imprese femminili. Il governo ci ha tolto 2 milioni di euro di finanziamenti, ma non abbiamo tagliato il welfare a sostegno delle fasce più deboli della popolazione”, osserva il sindaco. “Perché questa – conclude – è una battaglia di civiltà”.
“L’idea nasce da un percorso di partecipazione inaugurato qualche anno fa con il varo di quattro commissioni partecipate su rifiuti, acqua, mobilità e barriere architettoniche”, spiega Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Capannori dal 2004, oggi al secondo mandato e iscritto al Partito democratico. “La commissione di questo nuovo progetto, avviato attraverso un bando della Regione Toscana, rappresenta proporzionalmente i 46mila residenti. Infatti include quattro immigrati che sul territorio sono il 6% della popolazione”. L’unica percentuale che il Comune ha voluto “ritoccare” per eccesso è quella che riguarda i giovani tra i 18 e i 35 anni, troppo spesso emarginati dalla vita istituzionale anche nelle piccole amministrazioni.
Per garantire la massima trasparenza nella selezione della commissione, una ditta specializzata ha reclutato telefonicamente per conto del Comune un campione rappresentativo di 80 cittadini, divisi equamente tra maschi e femmine e tra le 4 ex circoscrizioni del territorio, tagliando fuori i “professionisti della politica”. Infatti nel gruppo decisionale, monitorato da un comitato di garanzia di cinque membri che include un consigliere di maggioranza e uno di opposizione, non può accedere chi ricopre una carica politica o è presidente di un’associazione. I cittadini quindi partecipano al percorso di elaborazione degli interventi fino alla votazione finale dell’election week a dicembre, momento in cui stabiliranno come investire i 400.000 euro stanziati. Le opere scelte saranno realizzate entro il 2012 e i lavori sono già iniziati da oltre un mese.
“Si incontrano ogni venerdì pomeriggio nella sala mensa del Comune che abbiamo messo a disposizione”, spiega Del Ghingaro. “Finora hanno ascoltato i dirigenti del Comune per conoscere i problemi e le aree di intervento prioritario. Al termine della fase informativa discuteranno suddivisi in base alla circoscrizione per poi confrontarsi collettivamente. Poi entro il 31 dicembre, al termine dell’election week, voteranno i progetti da finanziare che la giunta adotterà porterà in consiglio comunale”. Il sindaco ricorda quindi che il lavoro della commissione non è di carattere consultivo ma decisionale “perché il Comune deve essere un palazzo di vetro in cui sono i cittadini a decidere”.
Ma a Capannori la democrazia diretta non si esaurisce con i 400mila euro e Del Ghingaro sta già pensando a un “bilancio di genere” per “ridurre le diseguaglianze tra le donne e gli uomini attraverso una più equa distribuzione delle risorse e la stesura di politiche ‘ad hoc’. “Vorremmo abbattere le barriere con l’aumento degli asili nido, più corsi di italiano per le immigrate e incentivi alle imprese femminili. Il governo ci ha tolto 2 milioni di euro di finanziamenti, ma non abbiamo tagliato il welfare a sostegno delle fasce più deboli della popolazione”, osserva il sindaco. “Perché questa – conclude – è una battaglia di civiltà”.
Eleonora Bianchini, Il Fatto quotidiano
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