Lavitola
è una cosa meravigliosola. L’Italia pure.
Un paese che si batte come un leone
contro una crisi spaventosa armato soltanto del ministro Sacconi farebbe tenerezza
a chiunque. E questa è l’Italia da Lavitola in su.
Da Lavitola in giù, invece,
ci piace bearci di poche ma virili certezze. Dice il nostro eroe al telefono
con Berlusconi: “Io sinceramente non credo che ci sia una donna al mondo che se
lei le telefona e le dice ‘vieni qui a farmi una pompa’, quella non viene
correndo”. Eh, parole sante, vaglielo a spiegare alla Bce! Questo per dire il cenacolo di poeti e intellettuali di cui si circonda il
Nostro Beneamato.
Che poi il direttore de L’Avanti! sia latitante nel
ventennale di Mani Pulite è solo l’eterno revival del nostro scontento; che il
primo ministro italiano si faccia mandare dei telefoni con scheda panamense ci
precipita dritti in Totò e Peppino. Poi c’è la fidata segretaria che parla di
soldi dicendo “fotografie”. Astuzia sopraffina: mi raccomando, fotografie di
piccolo taglio non segnate! Altro che Pulp Fiction: un film con Tarantini è
meglio di un film di Tarantino. Quanto alle preoccupazioni da statista, c’è
sempre il pensiero fisso. Dice Silvio: “A me possono dire che scopo… è l’unica
cosa che possono dire di me… è chiaro?”. Giusto, è un tipo generoso che vuole
donare un organo. Sempre quello, però.
E senza contare quanto gli costa, tra
Lavitola, Tarantini che “consuma come una Ferrari”, la moglie di Tarantini col
doppio incarico (sarebbe pure amante di Lavitola, il dramma del doppio lavoro),
e sempre con l’intermediario che si frega dei soldi, il truffatore, il truffato
e quello che truffa i truffati, e Silvio che paga in contanti, pardon, in ”fotografie”.
E che sta “cacato nelle mutande”. E l’immenso Lavitola che chiosa felice:
“Più merda c’è meglio è”. Ecco, giusto, perfetto. E voi, davanti a un simile
spettacolo, non volete contribuire, partecipare alle spese, sacrificarvi un
po’? Donare un po’ di welfare, una fetta di pensione, un punto di Iva? Egoisti!
Paese di merda!
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