domenica 18 settembre 2011

Dopo il Trota lumbard, arriva anche il cefalo molisano: per il figlio di Di Pietro un bel posto in consiglio regionale.

Cristiano Di Pietro, il figlio del leader Antonio Di Pietro, dopo esserne riuscito a venirne fuori dall'inchiesta che lo ha visto indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio è pronto per il grande salto.
Dal consiglio provinciale al consiglio regionale, con stipendio dieci volte maggiore e soprattutto una bella pensione garantita dopo 60 mesi di duro lavoro nell'aula consiliare di Campobasso.
Il figlio del presidente naturalmente sarà candidato  nella lista del partito del papà alle elezioni regionali del 17 e 18 ottobre in Molise
.
Per fare spazio al trota molisano, i vertici dell'IDV hanno fatto fuori dalla lista diverse persone per non intralciare la corsa del giovane Di Pietro.
Il disastro economico, politico, sociale e culturale nel quale questo governo stà facendo precipitare il nostro paese, non autorizza nessuno a chiudere gli occhi e tacere quando le porcherie, il familismo e la corruzione esondano anche dall'altra parte.
Naturalmente Di Pietro e suo figlio ribatteranno che si tratta di una discriminazione: perchè il figlio di un politico di professione non può far anche lui il politico di professione?
Certo, giusto. guarda un pò il caso tra migliaia di iscritti dell'IDV toccherà proprio al figlio di Di Pietro la sventura di doversi candidare ed essere eletto.
Accomodatevi pure, Di Pietro senior e junior, però sappiate che in futuro sarà difficile per voi spendere una critica sul nepotismo, sulla lungimiranza del Trota di turno. difficile poi....basta avere una buona dose di ipocrisia e quella purtroppo non manca mai ai politicanti di professione.
http://isegretidellacasta.blogspot.com/2011/09/dopo-il-trota-arriva-anche-il-figlio-di.html 


Figli e buoi dei paesi tuoi

Tonino candida il figlio al consiglio regionale del Molise e il circolo Idv di Termoli abbandona in massa il partito. “Come il Trota e come la Minetti”, dicono i delusi dell’Italia dei Valori.
All’obiezione – legittima – che anche il figlio di un leader ha il diritto di fare politica, i “ribelli” oppongono una argomentazione altrettanto forte: “Si sta componendo una lista di candidati deboli per favorire surrettiziamente l’elezione di Cristiano”.
Controreplica del segretario regionale Idv:  ”A Termoli alzano la voce perché volevano imporre il loro candidato, che si è sempre dichiarato autonomo dal nostro partito”.
Insomma, una rissa. E si attende anche una presa di posizione dell’ex pm, che magari sarà capace di sgomberare ogni dubbio sulla trasparenza dell’operazione.
Resterà inevasa una domanda, una di quelle che in Italia restano sempre inevase, perché questo è il Paese dove le questioni di opportunità si fermano troppo spesso sulla soglia di casa propria.
 Onorevole Di Pietro, era proprio necessario?
http://bracconi.blogautore.repubblica.it

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