domenica 18 settembre 2011

IERI IN TUNISIA OGGI IN GRECIA. UN COMMERCIANTE SI DA FUOCO... ... perché la banca rifiuta di rinegoziare il suo mutuo

L'uomo si cosparge di benzina..
UN COMMERCIANTE SI DA FUOCO...
... perché la banca rifiuta di rinegoziare il suo mutuo


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Il 17 dicembre del 2010 Mohammed Bouazizi, un giovane e poverissimo ambulante tunisino, esasperato per le angherie della polizia locale (Sidi Bouzid) che gli evava fatto rimuovere il chiosco che gli forminiva le poche risorse con cui tirava a campare, decise di darsi fuoco davanti alla Prefettura.Fu la scintilla che diede fuoco alle praterie arabe.

Ieri, a Salonicco, un uomo di 55 anni, si è dato fuoco davanti alla filiale della banca, il cui direttore aveva respinto la sua richiesta di rinegoziazione del suo debito. Era armato di un megafono, con cui denunciava ai passanti la sua situazione disperata, e di una tanica di benzina. Che ad un certo punto ha utilizzato, cospargendosi di liquido e dandosi fuoco. La polizia è subito intervenuta, salvandogli la vita, ma senza evitare che l'uomo si procurasse ustioni di primo grado su tutto il corpo.
... e si da fuoco


E' il segno della situazione drammatica del popolo greco, di quanto la crisi del capitalismo colpisca duramente, non solo i lavoratori salariati, ma la stessa piccola borghesia, che in Grecia ha sempre votato tradizionalmente a destra, ma che adesso sostiene, come tutta la sinistra, la cancellazione del debito e l'uscita dall'euro.
Il tentativo di suicidio è però anche il segno che questa stessa sinistra, a causa delle sue profonde divisioni e dei settarismi incrociati (vedi il nostro articolo dell'altro ieri sulla posizione del partito comunista di Grecia), non riesce a costituire una vera ed efficace alternativa al governo Papandreu.
E' un avvertimento anche a noi italiani.


Con una crisi destinata ad aggravarsi e un clamoroso sfascio politico e istituzionale, senza una sollevazione popolare che cacci la casta dei politicanti di tutte le risme (tutti devoti al Dio euro e rispettosi, tutti, della rito del debito pubblico), il paese potrebbe precipitare nell'abisso. A quel punto milioni di cittadini saranno gettati sul lastrico e nella diesperazione. E dalla disperazione non nasce mai nulla di buono.






* Fonte: zerohedge
ripreso da  comedonchisciotte

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