Il “Ministro dell’Ossessione” parte alla carica
contro il referendum vinto a giugno e annuncia alla platea
confindustriale che vuole rimetterne in discussione il risultato e
privatizzare tutto. Oggi ne ha parlato anche con Tremonti. Il comitati
per l’acqua parlano di golpe e chiedono le dimissioni di Sacconi.
“Mi auguro che troveremo il modo per rimettere in discussione il
referendum». Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, lo ha detto
intervenendo al convegno del Centro Studi della Confindustria ed
esaltando l’impulso alle privatizzazioni che il governo vuole dare a
partire dai servizi pubblici locali per sostenere la crescita economica.
Un tema, ha riferito, che è stato anche al centro dell'incontro
informale avuto oggi con il ministro dell'economia Giulio Tremonti.
Sacconi ha affermato che occorre «procedere nelle liberalizzazioni a
partecipare dai servizi pubblici locali», e occorre farlo anche sull'
acqua: «troveremo il modo per rimettere in discussione il referendum»,
dice il ministro, intervenendo al convegno di Confindustria per la
presentazione del rapporto del centro studi di via dell'astronomia. La
sconfitta referendaria dello scorso giugno, a quanto pare - e come
prevedibile in un contesto come questo - non è stata affatto digerita
dal governo. Ma dopo tre mesi di buon viso a cattivo gioco è la prima
volta che la volontà dei cittadini viene apertamente osteggiata e
attaccata da un esponente del governo. Di tentato "golpe" parla il
Comitato Referendario "2 Sì per l'Acqua Bene Comune" che per questo
chiede al ministro di dimettersi.
"Il comitato legge con sconcerto" le dichiarazioni del Ministro al
Convegno del Centro studi di Confindustria, si legge nel comunicato
ufficiale diramato a stretto giro appena le dichiarazioni del ministro
sono apparse sul web. "Si tratta di una dichiarazione che rappresenta di
fatto un 'golpe' contro la volontà chiaramente espressa il 12 e il 13
giugno 2011 di 27 milioni di cittadini e garantita dalla nostra
Costituzione, la stessa alla quale il ministro Sacconi deve attenersi",
osserva il Comitato.
"La maggioranza dei cittadini italiani, con un voto chiaro e democratico ha, di fatto, sfiduciato Sacconi che invitiamo al più presto a rassegnare le dimissioni da Ministro della Repubblica Italiana", chiedono i referendari, aggiungendo che "il Ministro Sacconi e tutti coloro che vorranno mettere in atto scempi alla democrazia contro referendum si troveranno davanti alla netta opposizione dei cittadini e delle cittadine italiane che la scorsa primavera hanno votato 2 Sì per l'Acqua Bene Comune".
"La maggioranza dei cittadini italiani, con un voto chiaro e democratico ha, di fatto, sfiduciato Sacconi che invitiamo al più presto a rassegnare le dimissioni da Ministro della Repubblica Italiana", chiedono i referendari, aggiungendo che "il Ministro Sacconi e tutti coloro che vorranno mettere in atto scempi alla democrazia contro referendum si troveranno davanti alla netta opposizione dei cittadini e delle cittadine italiane che la scorsa primavera hanno votato 2 Sì per l'Acqua Bene Comune".
Nessun commento:
Posta un commento