Ebbene sì, mortificati lo ammettiamo: nello scontro tra
referendum ci siamo persi qualche passaggio. La nota ricevuta dal
professor Passigli ci illumina sulla morte e resurrezione del “suo”
referendum elettorale, per il quale si può ancora firmare, sia pure solo
fino al 15 settembre, presso le Segreterie comunali. Il referendum
Passigli-Ferrara, che mira ad abolire le liste bloccate, il premio di
maggioranza e la designazione del premier, è orientato in senso
proporzionale.
A questo punto, la scelta è dei cittadini.
Ammesso che riescano a vedere nella nebbia in cui sono avvolti
entrambi i referendum, e soprattutto questo, che è piaciuto davvero poco
ai partiti più grandi… chissà perché?
Maggiori informazioni qui: http://www.referendumleggeelettorale.it/
Cari Amici,
nel mio messaggio di fine luglio a fronte del possibile lancio di un
secondo referendum inteso a far rivivere il Mattarellum, Vi avevo
indicato l’opportunità di non dividere le opposizioni in questo momento
così difficile per la vita del Paese, in cui era auspicabile che il
governo cadesse e si potesse andare o a un governo istituzionale che
facesse una manovra equa ed efficace ed affrontasse il varo di una nuova
legge elettorale, o ad elezioni anticipate che avrebbero comunque
vanificato il nostro referendum.
In un incontro il 27 luglio tra alcuni dei membri del nostro comitato
promotore e Veltroni, Castagnetti e Parisi, fu concordato di fermare
definitivamente entrambi i referendum. Questo accordo non è stato
rispettato dalla nostra controparte che si era nel frattempo accordata
con Di Pietro e Vendola.
Poiché il nostro giudizio su di un ritorno alla legge Mattarella è
radicalmente negativo non risolvendo né il problema delle liste bloccate
(i candidati nei collegi sono pur sempre scelti dalle segreterie di
partito) né di evitare che il Collegio uninominale a turno unico della
Mattarella produca gli stessi effetti del Premio di maggioranza (e cioè
coalizioni troppo ampie e disomogenee incapaci di governare), siamo oggi
costretti a riprendere la campagna di raccolta delle firme.
Vi invitiamo perciò:
1) chiarire in ogni possibile circostanza che il nostro
referendum è il solo che verrà sicuramente ammesso dalla Corte
Costituzionale, e quindi il solo strumento in grado di abolire il
Porcellum;
2) chiarire che il secondo referendum conserva, sia pur in forma parzialmente attenuata, i difetti del Porcellum;
3) chiedere ai partiti di ospitare un tavolo per la raccolta delle firme sul nostro referendum;
4) attivarsi per far firmare presso i comuni i cittadini
chiarendo loro che devono sostenere il nostro referendum (moduli
arrivati all’inizio di luglio) e non firmare quello avversario (moduli
arrivati solo in questi giorni);
E’ vero che abbiamo perso molto tempo nell’ingenua fiducia che anche
i sostenitori dell’altro referendum condividessero il nostro senso di
responsabilità e rispettassero il patto concordato, adesso però è
importante fare ogni tentativo per raggiungere il nostro obiettivo, e
per impedire che i promotori del secondo referendum abbiano un effimero
successo che verrebbe comunque cancellato dalla decisione della Corte
Costituzionale di considerare inammissibile il loro referendum.
ll vero obiettivo dei Veltroni, Parisi, Di Pietro, Vendola, etc. è
politico: far sì che i partiti rimangano i soli depositari della scelta
degli eletti, salvaguardando così la loro rendita di posizione e i loro
personali destini.
Vi è un secondo scopo politico, quello di mantenere l’attuale falso
bipolarismo che rischia di continuare a favorire il centro-destra. In
tutta Europa, invece (eccezion fatta per l’Inghilterra, in cui il
maggioritario ha però prodotto un sistema tripolare; e per la Francia
che però è sostanzialmente un sistema presidenziale), il bipolarismo si
accompagna a leggi elettorali proporzionali e viene assicurato
attraverso una loro correzione basata sull’ampiezza dei collegi
(Spagna), su clausole costituzionali (la sfiducia costruttiva tedesca) o
apposite soglie di sbarramento.
Per le ragioni su esposte Vi prego di fare ancora uno sforzo per
raccogliere firme, di confermarmi la Vostra adesione al costituendo
“Movimento per la riforma elettorale” ; ed infine, di farmi conoscere
la situazione nella Vostra città.
Stefano Passigli
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