domenica 9 ottobre 2011

I compagni Montezemolo, De Benedetti & Co.

dellavalle-montezemolo 
Questi buontemponi  oggi hanno deciso di convertirsi all’antiberlusconismo con un formidabile quanto plateale colpo di reni, gridano BASTA ai politici e lanciano proclami di cambiamento, ma stranamente non li abbiamo sentiti  proporre  nulla come discontinuità all’annientamento istituzionale e al sacco delle risorse che il Berlusconismo ha posto in essere con la loro connivenza e spesso somplicità.

Da una parte abbiamo questi Capitani Coraggiosi, i Della Valle e Marcegaglia,  Montezemolo e De Benedetti, fino a Profumo, che dichiarano il loro antiberlusconismo assoluto, pronti ad autotassarsi con formidabili patrimoniali e a battersi per l’aumento salariale dei loro dipendenti, e dall’altra i partiti di ‘sinistra‘ che si azzuffano per proporli come loro leader-salvatori della Patria e delle masse proletarie.
Non li abbiamo sentiti proporre l’abrogazione ad esempio della controriforma-Gelmini o di tutte le leggi ad personam (vere e proprie leggi-vergogna e leggi-canaglia),  o delle depenalizzazioni di fatto dei falsi in bilancio e dei condoni di grassazione, e poi dell’evasione e delle altre mille porcate del regime del puttaniere di cui si sono resi corresponsabili ed omertosi complici.
Semplicemente hanno compreso che l’utilizzatore fecale è al capolinea e cercano in qualche modo di prenderne il posto, di raccattarne in qualche maniera il potere. Anche strizzando l’occhio ai leader di ’sinistra’, evidentemente sempre pronti, bocconi, ad ogni forma di inciucio.
Senonchè la base di sinistra, noi nella nostra stupida ed insulsa ignoranza ed incapacità di comprensere,  non riusciamo mica a dimenticare che quei padroni, gli “imprenditori-compagni”  in realtà hanno da sempre privatizzato i profitti e statalizzato le perdite delle loro aziende, grazie ai viscidi intrecci di potere e alle corruzioni e illegalità del regime. Questo da sempre è l’obiettivo e il sistema dei nostri arditi  “capitani coraggiosi”,  lesti a delocalizzare la produzione del nostro “made in Italy” ma mantenendone le etichette per la vendita,  svelti a speculare sulla sicurezza del lavoro senza troppi scrupoli per gli inevitabili “omicidi bianchi”.  Pronti a stracciarsi le vesti nell’assemblea di Confindustria per difendere (caso Thyssen) il padrone di turno ed i suoi scherani condannati per la prima volta da un tribunale come omicidi,  facendo giustizia e mandandoli  in galera.
Questi sono capitalisti nel pieno concetto del termine e nient’altro, sia chiaro. Altro che leader dei partiti o raggruppamenti di sinistra.  Questi operano per il loro interesse e delle loro aziende, non per quello dei lavoratori. Oggi che il regime-burla del puttaniere è talmente putrefatto da mettere in discussione pure i loro capitali ed i loro investimenti,  eccoli inorriditi ad urlare BASTA! ma, per favore, non scambiamoli per ciò che non sono.
Questi sono capitalisti.  Allo stato attuale vogliono (hanno necessità) di una società più legale e aperta, di un maggiore potere d’acquisto delle masse capaci di acquistare i loro prodotti, di cittadini più preparati e meno gretti ed esaltati.  Sono meglio insomma dei fascisti malavitosi e puttanieri che oggi governano, ma non sono dalla nostra parte.
Possiamo combattere una battaglia assieme, ma non veniteci a raccontare che possono essere i nostri leader.

By Andrez
http://www.andrez.cotti.biz

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