domenica 16 ottobre 2011

Un sottosegretariato non si nega a nessuno

Pronta cassa. A spese del contribuente. Berlusconi ripaga alcuni "tentennanti" che gli hanno rinnovato la fiducia dopo aver minacciato di farlo cadere.
Il Cdm ha nominato Katia Polidori e Aurelio Misiti come viceministri, mentre Giuseppe Galati dei Cristiano Popolari è diventato sottosegretario all'Istruzione. Il senatore del Pdl, Guido Viceconte, sarà invece sottosegretaro all'Interno.
Può sembrare una follia questa corsa alla seggiola mentre tutto crolla e persino Scajola - uno dei "renitenti" - ha votato questa fiducia giurando che sarà l'ultima e adesso farà un suo "movimento politico". Ma non è insolito. "Rimediare" un incarico, sia pure per qualche settimana, permette di manipolare qualche voce di spesa, dirottare qualche appalto o subappalto. Briciole, dal punto di vista "sistemico"; linfa vitale per signori nessuno che sanno benissimo di dover tornare a essere signori nessuno.
Non c'è da stupirsi se Confindustria, Abi, Vaticano e persino i costruttori edili - il "blocco di cemento" del blocco sociale berlusconiano - abbiano uno dopo l'altro decretato la fine dell'uomo e del regime politico da cui per quasi venti anni hanno tratto vantaggi inimmaginabili. Non è però un soprassanto di dignità di questi "poteri fortissimi". E' la crisi che mette a nudo incompetenze prima tollerabili, comportamenti amministrativi che fin qui rubavano un po' di "grasso" in eccesso per fini clientelari e un po' mafiosi oggi diventati "costi da tagliare" assolutamente.
Il fatto che berluska continui sullo stesso metro è indicativo di un'impossibilità di uscire dal cerchio stregato costituito da un modo di aggregare consenso che oggi non può più funzionare. Finito il "grasso", si  possono comprare singoli uomini che ti devono votare in parlamento, non settori sociali interi. La fine è in questi parametri.

Nessun commento: