lunedì 24 ottobre 2011

LA TRAPPOLA ECONOMICA DELL’AUSTERITÀ di ROBERT REICH

Il nuovo piano economico appena proposto da Ron Paul, consistente nel taglio di 1.000 miliardi dollari dal bilancio federale nel primo anno (presumibilmente ciò significa entro il 2013), è solo leggermente più ambizioso di quelli proposti da altri candidati repubblicani. Tutti loro stanno spingendo per forti tagli alla spesa , chiedendo, altresì, che essi abbiano inizio il prima possibile.
Cosa hanno fumato?
Possiamo mettere da parte solo per un attimo l’ideologia per parlare chiaramente della realtà? La spesa dei consumatori (il 70 per cento dell'economia) è piatta o in caduta perché i consumatori stanno perdendo il lavoro e i salari e non hanno più soldi. Le imprese non assumono più perché non hanno abbastanza clienti.
L'unico modo per uscire da questo circolo vizioso è che il governo – l’ultima risorsa come possibile soggetto che spenda soldi - rilanci l'economia. I conservatori auspicano, invece, che il governo faccia l’esatto contrario.
Anche se i Repubblicani non avessero proposto questi progetti senza senso, si sta comunque andando verso questa direzione. A meno che i Repubblicani non acconsentano per un accordo sul bilancio entro la fine dell’anno (non trattenete il respiro nel frattempo), la temporanea riduzione delle imposte sui salari e le estese indennità di disoccupazione finiranno.
Il risultato sarà la più rigida stretta fiscale sulla più grande economia del mondo.
Unendo questi nuovi tagli a quelli già in corso a livello di governo statale e locale, la dimensione di questa contrazione fiscale sarebbe quasi senza precedenti.
Verrà un momento in cui 25 milioni di americani saranno alla ricerca di un lavoro a tempo pieno, i redditi medi caleranno, aumenteranno i pignoramenti delle case e il 37% delle famiglie americane con figli piccoli vivrà in povertà.
Facendo il punto della situazione tutto ciò è una follia economica.
E se pensate che il 2011 sia stato un cattivo anno, in realtà il peggio deve ancora venire.
Anche se si è atterriti dal deficit, la strategia basata sul taglio della spesa è da pazzi. Invece di ridurre il rapporto tra debito e PIL, questa strategia fa incrementare tale rapporto perché induce una riduzione dell’economia.
Tutto ciò può essere definito la “trappola mortale dell’austerità”.
Con questa strategia, più un paese lavora per ridurre il proprio debito, più peggiora il rapporto tra debito e PIL, perché l’economia si riduce più rapidamente.
La Grecia è già caduta in questa trappola. La Spagna e l’Italia ne sono pericolosamente vicine. Anche la Gran Bretagna, la Francia e la Germania vi si stanno approssimando in punta di piedi. E noi adesso.
Gli uccellacci del malaugurio del deficit devono capire che il primo passo da fare è rilanciare la crescita e l'occupazione. In questo modo, i ricavi aumentano e il rapporto debito/PIL diminuisce. Solo allora, dopo che si sarà verificato il rilancio dell’economia, si potrà iniziare a tagliare il debito.
All’inizio dell’amministrazione Clinton il deficit annuale di bilancio era di circa 300 miliardi di dollari. Ma invece di prendere la falce per tagliare la spesa, abbiamo spinto per la crescita, e lo stesso fece la Fed. L’espansione degli anni ’90 rese semplice il controllo del budget. Nel 2000 avevamo un surplus di 226 miliardi di dollari.
Rimarrà invischiato nella trappola dell’austerità anche il repubblicano Mitch-McConnell la cui più alta priorità è “assicurarsi che Obama abbia un unico mandato da presidente”.
La probabilità che i Repubblicani riescano a raggiungere questo obiettivo aumenta, ma la cosa non si fermerà qui. Poiché la trappola dell’austerità durerà per molti anni, e qualsiasi sia il successore repubblicano di Obama sarà anch’egli un presidente con un unico mandato.
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Fonte: The Austerity Death-Trap

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