Tutto è contro il governo delle destre: Confindustria, Chiesa cattolica, società civile, lavoratori, studenti, giornalisti. Persino la BCE. Ma Berlusconi resta al suo posto protetto da una maggioranza che rischia, alle prossime elezioni, di perdere molti, molti posti...
RESTAURO IMPOSSIBILE
La crisi del governo Berlusconi è palese, clamorosa direi. Opposizioni a
parte, ci sono le condanne del mondo imprenditoriale e della chiesa
italiana. Nella sua stessa maggioranza ci sono defezioni e agitazione.
Anche la (pur inaccettabile) lettera della Bce suona condanna per il
governo.
Tuttavia questo governo resta in piedi, ma su quali basi? Credo che la ragione fondamentale della sua tenuta debba individuarsi nel fondato timore di molti dei parlamentari del Pdl di perdere il posto ove si andasse a nuove elezioni. La situazione è questa e il rischio è di continuare nel degrado fino al 2013. Una continuità di degrado assai dannosa per l'Italia.
A questo punto vengono in primo piano le responsabilità dell'opposizione e delle sinistre, che protestano, accusano, ma finora non sono state in grado di dare il colpo decisivo, dando spazio a un progressivo deterioramento che danneggia anche loro, nel senso innanzitutto di perdita di credibilità.
Ma, sia pure non tanto bene rappresentata, una sinistra c'è in questo nostro sciagurato paese. C'è nella società, nel mondo del lavoro e anche in un'intellettualità oggi un po' a margine. C'è nel Parlamento e c'è nel paese.
Tuttavia questo governo resta in piedi, ma su quali basi? Credo che la ragione fondamentale della sua tenuta debba individuarsi nel fondato timore di molti dei parlamentari del Pdl di perdere il posto ove si andasse a nuove elezioni. La situazione è questa e il rischio è di continuare nel degrado fino al 2013. Una continuità di degrado assai dannosa per l'Italia.
A questo punto vengono in primo piano le responsabilità dell'opposizione e delle sinistre, che protestano, accusano, ma finora non sono state in grado di dare il colpo decisivo, dando spazio a un progressivo deterioramento che danneggia anche loro, nel senso innanzitutto di perdita di credibilità.
Ma, sia pure non tanto bene rappresentata, una sinistra c'è in questo nostro sciagurato paese. C'è nella società, nel mondo del lavoro e anche in un'intellettualità oggi un po' a margine. C'è nel Parlamento e c'è nel paese.
La sinistra dovrebbe darsi una sveglia. Direi di smetterla di
dire che Berlusconi è cattivo e resta dov'è. E, ancora di più, la
sinistra dovrebbe smuovere le masse dei lavoratori, dei precari, dei
disoccupati. Promuovere grandi manifestazioni di massa e, in Parlamento,
attaccare l'attuale maggioranza che ogni tanto fa flop.
Oggi il terreno
decisivo per battere Berlusconi e la sua maggioranza parassitaria è
promuovere continuamente in Parlamento proposte di riforma, di
cambiamenti di rotta, di denuncia del malaffare. Ogni giorno un colpo,
alla fine (come è già avvenuto) questo governo andrà in minoranza e
molte cadute in minoranza possono provocare la caduta importante.
Quel che bisogna evitare, assai pericoloso per la democrazia, è il bagnomaria, un borbottio che non porta a nulla e che segna un ulteriore degrado della società. L'attuale marcescenza politica segna solo un deterioramento della politica e un indebolimento delle forze che sono oggettivamente contro l'attuale regime. Non dico: la sinistra batta un colpo, ma organizzi e promuova un continuo bombardamento, su tutti i fronti più diversi, fino a che ci sia una rottura nel fronte berlusconiano. È giusto e possibile, altrimenti andremo ancora più in basso. Anche i risultati del referendum dovrebbero pesare.
Quel che bisogna evitare, assai pericoloso per la democrazia, è il bagnomaria, un borbottio che non porta a nulla e che segna un ulteriore degrado della società. L'attuale marcescenza politica segna solo un deterioramento della politica e un indebolimento delle forze che sono oggettivamente contro l'attuale regime. Non dico: la sinistra batta un colpo, ma organizzi e promuova un continuo bombardamento, su tutti i fronti più diversi, fino a che ci sia una rottura nel fronte berlusconiano. È giusto e possibile, altrimenti andremo ancora più in basso. Anche i risultati del referendum dovrebbero pesare.
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