La Kodak è
storia: un reporter del National Geographic ha scattato l’ultima foto sulla
celebre pellicola. Era la Foto di Vasto. La foto di Bersani, Vendola e Di
Pietro appartiene al passato, quando esisteva il centrosinistra poiché esisteva
il centrodestra. Morto il centrodestra, è svanito anche il centrosinistra, un
po’ come in quei film dell’orrore dove il protagonista combatte contro i
fantasmi e alla fine si scopre che era anche lui un fantasma, e tra il pubblico
c’è chi resta male, chi dice che lo aveva capito già nel primo tempo e chi non
vuole accettarlo e confida nel sequel per ribaltare il plot e resuscitare il
protagonista.
Lo ha detto anche Maroni: «Se prima lo scontro era tra destra e
sinistra, ora è tra Nord e Sud: noi della Lega abbiamo cambiato la geometria».
Tutta tranne le tangenti. Con l’avviso di garanzia al leghista Boni si è
registrata una clamorosa svolta nelle indagini della procura di Milano: un
membro dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale lombardo è sospettato
di non essere corrotto. Per gli altri – di maggioranza come Boni e di
opposizione come Penati – indagini in corso.
C’è un aspetto curioso di questa
nuova stagione che porta i partiti di centrosinistra a pensare di potersi
alleare con quelli di centro e quelli di centro con quelli di destra: si è
pronti ad adottare provvedimenti comuni sui temi che più dividono, come il
lavoro e i diritti civili, ma non sulla lotta alla corruzione. Sarà perché la
cattiva gestione della cosa pubblica è più bipartisan della lotta alla cattiva
gestione. Quante analogie tra la valanga di familiari assunti al teatro
Petruzzelli a Bari (così tanti che il Petruzzelli si è gemellato con il Teatro
Parenti) e all’Atac di Roma. Per sanare i debiti Alemanno tenta di vendere
l’Acea, primo distributore di acqua in Italia. Il deficit era così grande che
non bastava vendere la fontana di Trevi.
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