venerdì 16 marzo 2012

La Lega cambia la geometria. Tranne le tangenti - Alessandra Fornario, L'Unità

La Kodak è storia: un reporter del National Geographic ha scattato l’ultima foto sulla celebre pellicola. Era la Foto di Vasto. La foto di Bersani, Vendola e Di Pietro appartiene al passato, quando esisteva il centrosinistra poiché esisteva il centrodestra. Morto il centrodestra, è svanito anche il centrosinistra, un po’ come in quei film dell’orrore dove il protagonista combatte contro i fantasmi e alla fine si scopre che era anche lui un fantasma, e tra il pubblico c’è chi resta male, chi dice che lo aveva capito già nel primo tempo e chi non vuole accettarlo e confida nel sequel per ribaltare il plot e resuscitare il protagonista. 
Lo ha detto anche Maroni: «Se prima lo scontro era tra destra e sinistra, ora è tra Nord e Sud: noi della Lega abbiamo cambiato la geometria». Tutta tranne le tangenti. Con l’avviso di garanzia al leghista Boni si è registrata una clamorosa svolta nelle indagini della procura di Milano: un membro dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale lombardo è sospettato di non essere corrotto. Per gli altri – di maggioranza come Boni e di opposizione come Penati – indagini in corso. 
C’è un aspetto curioso di questa nuova stagione che porta i partiti di centrosinistra a pensare di potersi alleare con quelli di centro e quelli di centro con quelli di destra: si è pronti ad adottare provvedimenti comuni sui temi che più dividono, come il lavoro e i diritti civili, ma non sulla lotta alla corruzione. Sarà perché la cattiva gestione della cosa pubblica è più bipartisan della lotta alla cattiva gestione. Quante analogie tra la valanga di familiari assunti al teatro Petruzzelli a Bari (così tanti che il Petruzzelli si è gemellato con il Teatro Parenti) e all’Atac di Roma. Per sanare i debiti Alemanno tenta di vendere l’Acea, primo distributore di acqua in Italia. Il deficit era così grande che non bastava vendere la fontana di Trevi.

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