Ilaria Cucchi è una giovane donna che, da anni, lotta per chiedere
verità e giustizia sulla morte del fratello Stefano, entrato vivo ed
uscito morto dal carcere.
Patrizia Aldrovandi Moretti è la mamma di quel Federico che fu
pestato a morte da un gruppo di poliziotti a Ferrara. La storia fu
oscurata e censurata, la famiglia oltraggiata, quasi messa all’indice
per aver osato ribellarsi alle veline di regime.
Adesso Patrizia, insieme con i giornalisti della Nuova Ferrara, tornerà in tribunale, ma per essere processata per aver “Diffamato” chi avrebbe dovuto tutelare suo figlio Federico. Le hanno chiesto quasi due milioni di euro come risarcimento.
Adesso Patrizia, insieme con i giornalisti della Nuova Ferrara, tornerà in tribunale, ma per essere processata per aver “Diffamato” chi avrebbe dovuto tutelare suo figlio Federico. Le hanno chiesto quasi due milioni di euro come risarcimento.
Lucia Uva è invece la sorella di Giuseppe, morto in carcere a Varese,
probabilmente in seguito ad un pestaggio eseguito da alcuni ” Tutori
dell’ordine”.
Non si è mai rassegnata, ha rotto il muro delle omertà e delle connivenze. Proprio in questi giorni Luigi Manconi ha avanzato l’ipotesi che, prima di morire, Uva sarebbe stato addirittura violentato dai suoi aguzzini.
Non si è mai rassegnata, ha rotto il muro delle omertà e delle connivenze. Proprio in questi giorni Luigi Manconi ha avanzato l’ipotesi che, prima di morire, Uva sarebbe stato addirittura violentato dai suoi aguzzini.
Rudra Bianzino è invece un giovane ragazzo di Perugia che, una triste
mattina, si è visto arrestare il papà, Aldo, accusato di coltivare
canapa indiana e di possesso di altre droghe. Aldo è morto in carcere,
il suo corpo portava segni di violenze, le inchieste hanno negato ogni
responsabilità dei suoi custodi, poi li hanno rinviati a giudizio per
omesso soccorso, intanto Rudra è restato solo, è morta anche la mamma
travolta dal peso di una tragedia immane.
A questi “Fantasmi” ha dedicato una lettera Ilaria Cucchi. Ci sembra
giusto pubblicarla anche qui, perché non è solo un grido di dolore per
le ferite subite, ma anche un vero e proprio manifesto di chi,
nonostante tutto, continua a credere nello stato di diritto e a
reclamare legalità, verità, giustizia.
Giuseppe Giulietti
Noi siamo fantasmi…
di Ilaria Cucchi
Stefano, Federico, Giuseppe, Aldo. Tutti fantasmi. Non
esistevano in vita e tanto più si vuole non esistano ora che sono morti
in mano allo Stato. Fantasmi che avevano tutti una vita… una vita senza
valore calpestata ed annientata in nome dello Stato supremo. Tutti morti
le cui vite non valevano nulla.
Non valevano l’umana pietà, non valevano l’aiuto di coloro che
avevano il dovere di aiutarli, non valevano la tutela di coloro che
avevano il dovere di tutelarli, non valevano le cure di coloro che
dovevano curarli, non valevano il rispetto di coloro che dovevano
rispettarli.
Non degni di considerazione.
Però questi fantasmi, una volta vivi, ora hanno i loro processi….
Sono tutti processi storti, sì… storti perché mai aderenti ai fatti, con imputati sbagliati, pm sbagliati, accuse sbagliate.
Ma questi processi storti stanno regalando ai nostri cari… fantasmi la verità delle loro morti….
Però questi fantasmi, una volta vivi, ora hanno i loro processi….
Sono tutti processi storti, sì… storti perché mai aderenti ai fatti, con imputati sbagliati, pm sbagliati, accuse sbagliate.
Ma questi processi storti stanno regalando ai nostri cari… fantasmi la verità delle loro morti….
La Giustizia non se ne cura più di tanto… ma noi regaliamo loro la
sensazione di valere ancora qualcosa, di esistere e di essere
importanti.
Sono processi storti per una giustizia miope. Ma ci sono, anche per tutti gli altri, tanti, troppi, fantasmi che non hanno mai avuto un processo, sia pure storto.
Sono processi storti per una giustizia miope. Ma ci sono, anche per tutti gli altri, tanti, troppi, fantasmi che non hanno mai avuto un processo, sia pure storto.
Nessun commento:
Posta un commento