Per riprendere in mano l’iniziativa e toglierla a
Marchionne, Monti e Fornero aderiamo e invitiamo ad aderire, partecipare
e promuovere in tutte le forme possibili l’importante giornata di
mobilitazione Occupy Piazza Affari del 31 marzo a Milano indetta dal
Comitato No Debito.
Il Governo Monti, incarnazione di uno dei governi
“tecnici” più autoritari e antipopolari visto negli ultimi anni,
esecutore delle misure “lacrime e sangue” imposte da gruppi finanziari,
banche e speculatori, continua con la linea dura lanciando l’ennesima
offensiva contro i lavoratori con il tentativo di introdurre, tra le
misure contenute nelle riforme del mercato del lavoro, il cosiddetto
“licenziamento economico”, che di fatto cancella le tutele garantite
dall’Art.18.
Facendo così il paio con le misure già introdotte dal piano
Marchionne, che fa carta straccia dei diritti dei lavoratori, del CCNL e
del principio di rappresentanza sindacale all’interno delle fabbriche.
Misure imposte con il pretesto di uscire dalla crisi in cui sono
coinvolti ormai (quasi) tutti i settori dell’economia.
L’unico settore che non sembra conoscere crisi è rappresentato dai
morti sul lavoro: in media 4 al giorno con un inquietante aumento di
suicidi tra lavoratori e imprenditori strangolati dai debiti (anche qui
lo zampino delle banche). Mentre le misure repressive colpiscono sempre
più pesantemente chi si batte per vigilare sulla sicurezza nei luoghi di
lavoro: emblematico il caso di R. Antonini, licenziato da FS per aver
prestato opera di consulenza in favore dei familiari delle vittime della
strage ferroviaria di Viareggio e al quale va tutta la nostra stima e
solidarietà. E sono già in preparazione nuove misure legislative
(decreto legge 5/2012 art. 14) che smantellano i già inesistenti
controlli nei luoghi di lavoro, sostituiti da semplici
autocertificazioni rilasciate da enti esterni.
Per fortuna la risposta dei lavoratori a questi scempi non si è fatta
attendere: assemblee, presidi, scioperi selvaggi e blocchi stradali
hanno imposto un ripensamento al Governo che, dalla decretazione
d’autorità, ripiega sulla discussione in Parlamento (disegno di legge).
Al di là del risultato che la discussione politica raggiungerà
importante è rilevare il fatto che la mobilitazione dei lavoratori per
la salvaguardia dei propri diritti (sanciti dalla Costituzione) è la
giusta strada su cui occorre proseguire per contrastare tutte quelle
misure antipopolari che il governo Monti ha approvato e per tutte quelle
che tenterà di attuare in seguito per scaricare sui lavoratori tutto il
peso della crisi.
La crisi non si risolverà certo con le misure adottate finora dal
governo: tagli ai servizi, privatizzazioni e liberalizzazioni sfrenate,
rispetto dei patti di stabilità, realizzazione di opere pubbliche
inutili e dannose come la TAV, risanamento del debito pubblico creato
dai pescicani della finanza e non certo dai lavoratori, maggiore
flessibilità del mercato del lavoro. Essa si risolverà nella misura in
cui la mobilitazione popolare, a partire dalla difesa dell’Art.18 - e
più in generale per quella dei diritti, della democrazia e delle libertà
democratiche - porrà la questione del lavoro sicuro e dignitoso per
tutti come unica misura per uscire dalla crisi e della cacciata del
governo Monti.
Per riprendere in mano l’iniziativa e toglierla a Marchionne, Monti e la
Fornero aderiamo e invitiamo ad aderire, partecipare e promuovere in
tutte le forme possibili l’importante giornata di mobilitazione Occupy
Piazza Affari del 31 marzo a Milano indetta dal Comitato No Debito.
Ex operai Thyssenkrupp
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