venerdì 9 marzo 2012

Una grande piazza di "pericolosi metalmeccanici" che chiedono lo sciopero generale



Un'invasione di bandiere rosse, fumogeni, canti, tamburi, musica, cori e slogan per difendere i diritti dei lavoratori, riconquistare il contratto nazionale, dire “No alla Tav” e lanciare un preciso messaggio al Governo Monti: se lunedì dal tavolo sul lavoro non esce niente di buono la Fiom è pronta allo sciopero generale. Il niente di buono è riferito a due argomenti molto delicati: gli ammortizzatori sociali ma, soprattutto, l’Articolo 18. Senza dimenticare l'obbrobrio dell'articolo 8, che la Fiom è pronta a cancellare con un referendum. E infine un avvertimento alla Fiat: “Noi non abbiamo alcuna intenzione di rientrare dalla finestra: come ci hanno voluto cacciare dalla porta, noi vogliamo tornare dalla porta principale”, dice il leader della Fiom Maurizio Landini durante il suo discorso a chiusura della manifestazione.
Quello che è sfilato da piazza della Repubblica a San Giovanni è stato un corteo talmente grande che quasi tre ore dopo la partenza la coda si trovava ancora al punto di partenza in piazza della Repubblica e la testa al punto di arrivo. In questa marea di gente anche i prolungati fischi a Vincenzo Scudiere, membro della segreteria nazionale della Cgil, sembrano un dettaglio. Fischi, peraltro, accompagnati da una precisa richiesta: “sciopero generale”. “Siamo una piazza di pericolosi metalmeccanici”, sottolinea Landini.
Un corteo “contaminato e contaminante”, di almeno cinquantamila persone, che ha tenuto dentro, con una scansione “mista” i centri sociali, gli studenti, i pensionati, gli agricoltori, e le tante realtà di lotta che stanno difendendo il posto di lavoro: a partire dalla Jabil, per finire alla Sigma-Tau di Pomezia, del settore chimico-farmaceutico. Tra i tanti lavoratori “in delegazione” anche un gruppo della Sanità: il Policlinico Gemelli, con uno striscione emblematico: “l'epidemia si diffonde: Policlinico Gemelli come Fiat, l'amministrazione disdetta il contratto collettivo aziendale”. Al corteo anche una delegazione di lavoratori dell’Alcoa di Portovesme che il prossimo 26 marzo ha in programma un altro incontro al ministero. Tre per ora i possibili acquirenti che hanno mostrato interesse per l'azienda sarda: le società svizzere Glencore e Klesch e l'austro tedesca Hammerer Aluminium Industries.
Tra il popolo della Fiom tante bandiere rosse di Rifondazione della sinistra e di Rifondazione comunista, ma anche di Sel, IDV, Pdci, Sinistra critica, e Partito Comunista dei lavoratori, Anpi, Sbilanciamoci e Arci. Il Pd ha scelto deliberatamente di non essere presente in piazza né aderire alle ragioni della protesta. “Penso che oggi il Partito democratico – commenta il senatore del Pd Vincenzo Vita - abbia fatto un errore”. “Sono totalmente polemico con il mio partito, mi stupisce il cambio di atteggiamento che c'è stato - ha aggiunto Vita - non si aderisce ad una manifestazione come se fosse un testo letterario, guardando le virgole, i testi e i sottotesti, ma sulla base di una piattaforma politica; se io dovessi stare nel Pd sulla base di un'omologa interpretazione, allora quando parla Letta dovrei uscire ogni volta”. “Il Pd ha fatto una scelta tutta tattica, per non litigare con la parte più moderata del partito – ha concluso -, ma così si rischia: oggi è la Fiom, domani sarà un'altra cosa, attenzione perchè prima o poi il budino crolla”.
Per Paolo Ferrero, dopo la grande manifestazione dei metalmeccanici di oggi, “è evidente che la foto di Vasto non c'è più e noi proponiamo di sostituirla con la foto di piazza San Giovanni: proponiamo a chi era in piazza, da SeL all'IdV di costruire insieme la sinistra, per ridare finalmente un punto di riferimento al popolo dei lavoratori che oggi era in piazza”. “Con la grande manifestazione dei metalmeccanici di oggi – sottolinea ancora Ferrero -, l'Italia che è contro il governo Monti e contro la Confindustria è scesa in piazza. Oggi è risultato chiaro che il mondo della politica si è diviso in due: da una parte chi appoggia il governo Monti e dall'altra chi appoggia i metalmeccanici”.
Il corteo è stato assolutamente pacifico e festoso. L’unico episodio di violenza ha visto protagonista una squadraccia fascista che di fronte al Liceo Righi di Roma, nel pieno centro della città, ha aggredito un gruppo di studenti che stavano preparandosi per raggiungere la Fiom. Secondo alcuni testimoni il gruppo di picchiatori è riconducibile alla sigla “Controtempo”, presente da qualche mese a Piazza Fiume, Parioli e Corso Trieste. Ci sono stati svariati contusi e tre ragazzi sono stati malmenati violentemente; uno in particolare ha il naso rotto, un trauma cranico con altri traumi contusivi e dovrà essere operato.

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