La Fiom nelle piazze di Roma insieme ai No Tav. Ci sono Rifondazione Comunista, Sel e IdV. Non c'è il PD che ha molti pruriti sul lavoro e sulla Tav...
Oggi è una giornata molto importante per la Fiom e per il futuro
della democrazia. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, nel corso
del sua storia non si è mai limitato a difendere le condizioni dei
lavoratori che rappresenta ma ha sempre avuto l’obiettivo ambizioso di
modificare, attraverso la contrattazione e l’azione sindacale, il
modello sociale.
Oggi denunciamo che la poca democrazia
nei luoghi di lavoro si accompagna all'attacco ai salari, ai diritti e
alle condizioni materiali della nostra gente. È un meccanismo infernale
prodotto direttamente da un modello di sviluppo sbagliato che non
riconosce vincoli sociali né ambientali.
C'è un collegamento profondo tra la
richiesta di democrazia, la battaglia per riconsegnare ai lavoratori il
diritto di decidere sulle proprie condizioni, sui contratti e gli
accordi che li riguardano e la costruzione di nuovo lavoro. Ci
interroghiamo sul senso, cioè sul prodotto di questo nuovo lavoro.
Tornano domande antiche, a cui oggi siamo tenuti a rispondere: cosa,
come, dove produrre?
In sostanza, la Fiom ha un'idea generale
del lavoro e di dove esso si collochi. Mi chiedo invece se i partiti
abbiano un'idea generale che tenga insieme la democrazia, il lavoro e i
suoi imprescindibili diritti e un modello di sviluppo al tempo stesso
rispettoso dell'ambiente, cioè della natura e della collettività.
La Fiom, con lo sciopero generale di
oggi e la manifestazione a Roma che sarà grande e aperta a chi ha a
cuore come noi la democrazia, chiede un piano straordinario sostenuto da
investimenti pubblici e privati per un'uscita sostenibile dalla crisi. A
chi si turba per la presenza sul nostro palco di rappresentanti
istituzionali critici nei confronti delle grandi opere rispondiamo che
noi siamo, e non da oggi, contro la cultura e i guasti delle grandi
opere proprio perché ci battiamo in difesa del territorio e dei diritti
di chi lo abita, perché è urgente un progetto di mobilità sostenibile.
E' una questione che riguarda tutti, a cominciare dalla politica. Così
come dovrebbe riguardare tutti l'attacco ai diritti e alle libertà
sindacali scatenato dalla Fiat di Sergio Marchionne, o il tentativo in
atto nell'industria pubblica di smobilitazione della produzione civile
puntando invece su quella militare.
Come si possono non vedere i legami tra
le battaglie per i diritti e la democrazia nel lavoro con quella in
difesa dei diritti e della democrazia nella società? E come si fa a non
condividere l'impegno sull'art. 18, se è vero che ci si vuole schierare
al fianco dei precari, cioè contro la precarietà? Noi siamo su questo
fronte proprio perché abbiamo in testa diverse relazioni sociali e un
diverso sviluppo perché quello voluto dal liberismo divide, distrugge
risorse, ricchezze, beni comuni, lavoro e dignità. E aumenta le
diseguaglianze.
In piazza a Roma sfileranno le
lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici in sciopero per tutta la
giornata. Chi sceglierà di non esserci non esprime un dissenso nei
confronti della Fiom, ma delle domande di democrazia di cui sono
portatori. Da chi condivide la critica agli attacchi antidemocratici
della Fiat perché, come noi, pensa che violino la Costituzione, mi
aspetto un impegno a cancellare l'articolo 8 della manovra d'agosto del
governo Berlusconi e a far sì che venga approvata una legge sulla
rappresentanza e la democrazia nel lavoro. Una legge che consenta a chi
lavora di esprimersi sugli accordi e i contratti, di eleggere
liberamente chi dovrà rappresentarli e che ripristini l'agibilità
sindacale. Queste cose dovrebbero saperle i partiti che hanno a cuore
l'unità sindacale, oggi in crisi. E' proprio la mancanza di democrazia
nel lavoro a rendere difficile l'unità.
Con i metalmeccanici sfileranno tanti
giovani, studenti, lavoratori interinali e precari a cui si presentano i
conti di una crisi provocata da politiche sbagliate, le stesse che oggi
si vogliono imporre per uscirne. Superare la precarietà è la strada
principale per ricostruire coesione e sicurezza sociale. Ci saranno con
noi tanti pensionati e tanti e tante che vedono la pensione come una
chimera, un orizzonte sempre più lontano mentre figli e nipoti vedono
sempre più lontano e precario un ingresso nel mondo del lavoro. La
priorità deve andare ai contratti a tempo indeterminato, la riforma
degli ammortizzatori sociali deve partire dall'estensione a tutti della
cassa integrazione. Oltre agli ammortizzatori sociali così riformati si
sperimentino forme di reddito di cittadinanza come avviene nel resto
dell'Europa, anche per garantire ai giovani il diritto allo studio.
Infine, è utile ricordarlo, oggi la Fiom
ha chiamato allo sciopero i metalmeccanici e a manifestare chi ha a
cuore la democrazia per riconquistare un vero contratto nazionale di
lavoro oggi negato dalle aziende attraverso la pratica degli accordi
separati, con la copertura di leggi ingiuste di cui un paese democratico
dovrebbe liberarsi.
Buona manifestazione a tutti.
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