Il posto fisso? “Scordatevelo, perchè la vostra generazione avrà molte meno risorse a disposizione della nostra”. Parola di Renato Pagliaro,
presidente di Mediobanca, un manager che da 31 anni lavora nella stessa
banca, che è poi la prima e unica che l’ha assunto. Un tipo con questo
curriculum ha ovviamente una conoscenza approfondita delle difficoltà
(eufemismo) dei giovani alla ricerca di un lavoro. E quindi, con una
scelta davvero azzeccata, Pagliaro è stato chiamato a parlare proprio di
questo argomento a una platea di oltre 300 ragazzi delle scuole superiori.
L’incontro si è svolto lunedì nell’auditorium del liceo classico
Carducci di Milano e gli studenti si sono sentiti rivolgere frasi di
questo tipo. “Cercate di fare meno vacanze e trovatevi un impiego, così
entrerete presto nell’ottica organizzativa”. Certo, l’ottica
organizzativa è importante. Ci si mette pochissimo a capirla,
soprattutto quando ti spediscono a fare fotocopie durante gli stage non pagati.
Però non vi sarà sfuggito il senso profondo del suggerimento, nato
sicuramente da un’analisi approfondita della realtà italiana e della
crisi di molte aziende. Insomma: per trovarvi un impiego trovatevi un
impiego. Facile.
Poi, una volta entrati nell’ottica giusta, “non bisogna sottovalutare il lavoro manuale”, suggerisce Pagliaro. Vero. Basta con tutti questi laureati che pretendono pure di trovare un impiego allineato alla loro preparazione universitaria. Poi però Pagliaro dovrebbe anche spiegare perchè l’Italia ha un numero di laureati molto inferiore a quello degli altri grandi paesi europei. Oppure perché sono troppi i laureati in certe materie piuttosto che in altre. Niente. Il presidente di Mediobanca comunica però che “da noi si è sempre preferito il lavoro dietro una scrivania”. Vi sembra una banalità? Del tipo “qui una volta era tutta campagna” oppure signora mia non ci sono più le stagioni di una volta”? É solo un’impressione, oppure un errore del giornalista del Corriere della Sera che nell’edizione di ieri ha fatto la cronaca dell’illuminato (e illuminante) discorso di Pagliaro. Il quale, va detto per completezza di informazione, è anche vicepresidente dello stesso Corriere della sera.
Poi, una volta entrati nell’ottica giusta, “non bisogna sottovalutare il lavoro manuale”, suggerisce Pagliaro. Vero. Basta con tutti questi laureati che pretendono pure di trovare un impiego allineato alla loro preparazione universitaria. Poi però Pagliaro dovrebbe anche spiegare perchè l’Italia ha un numero di laureati molto inferiore a quello degli altri grandi paesi europei. Oppure perché sono troppi i laureati in certe materie piuttosto che in altre. Niente. Il presidente di Mediobanca comunica però che “da noi si è sempre preferito il lavoro dietro una scrivania”. Vi sembra una banalità? Del tipo “qui una volta era tutta campagna” oppure signora mia non ci sono più le stagioni di una volta”? É solo un’impressione, oppure un errore del giornalista del Corriere della Sera che nell’edizione di ieri ha fatto la cronaca dell’illuminato (e illuminante) discorso di Pagliaro. Il quale, va detto per completezza di informazione, è anche vicepresidente dello stesso Corriere della sera.
Consigli per il futuro:
“Non abbiate paura di fare figli per insicurezza economica”. Al limite
li potete ospitare insieme a voi nella casa dei nonni, visto che le
banche non concedono mutui ai lavoratori precari. E che sarà mai?
Pagliaro, da esperto banchiere, uno che ne ha viste di tutti i colori,
ci informa che “nessuno ha diritto al credito”. Beh, dipende. Se per
esempio vi chiamate Ligresti e possedete un’assicurazione tipo la Fondiaria, vedrete che Medio-banca vi presterà un miliardo di euro. Non vi chiamate Ligresti? Peggio per voi.
Magari poi vi capita di frequentare una scuola pubblica e di trovare un
tipo come Pagliaro (2,5 milioni di stipendio l’anno scorso) che vi
viene a dare qualche saggio consiglio sul vostro futuro. Andate a
lavorare che è meglio. Lavoro manuale s’intende.
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